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Per Michael Schumacher pole position e vittoria di un GP nello stesso giorno

Record di Schumi al Gran Prix di Suzuka

11 ottobre 2004

Schumi: "Giornata storica" 
Il ferrarista felice: "Pole e vittoria nello stesso giorno. La gara? Senza problemi. E ora voglio il successo anche in Brasile". Barrichello deluso.  
Ci è voluto un tifone a rinviare le qualifiche di sabato a domenica, ma Michael Schumacher non si è comunque lasciato sfuggire l'occasione di stabilire l'ennesimo record: pole position e vittoria di un GP nello stesso giorno. Se si parla di nuovi primati da conquistare, il cacciatore che non si lascia mai sfuggire la preda non poteva fallire. E non ha fallito. Il tedesco ha dominato la corsa e con la 13ª vittoria nella stagione ha tra l'altro ulteriormente migliorato il record di numero di trionfi nello stesso anno (11, già suo). Insaziabile.

"È stata una giornata storica - ammette lo stesso Schumacher - pole e vittoria nello stesso giorno. È stato certamente eccitante ma devo dire che preferisco il formato normale del weekend, in quanto c'è stato uno stress molto forte per gli ingegneri e per i meccanici". In Cina il responsabile Jean Todt aveva ricorda che la Ferrari ha sempre obiettivi. In Giappone, nella fattispecie, c'era da regalare un trionfo alla Bridgestone, qui di casa. "Volevamo far bene qui per ringraziare la Bridgestone per il grande sforzo fatto per noi".
Schumi sottolinea che tutto è andato bene sin dalle qualifiche del mattino: "È chiaro che il mio risultato negativo a Shanghai mi ha aiutato in qualifica consentendomi di fare le prequalifiche in un momento in cui la pista stava migliorando - ha detto - sapevamo che potevamo tenere un buon ritmo in gara ma dopo il via ho avuto Ralf negli specchietti per più tempo di quanto mi aspettassi: evidentemente, non voleva mollare. Poichè ieri non si è girato, è stato difficile capire le scelte degli altri in termini di strategia e, prima della partenza, ero un po' preoccupato. Alla fine, tutto è andato per il verso giusto e ho avuto una gara senza alcun problema".

Di umore diametralmente opposto Rubens Barrichello, costretto ad abbandonare dopo un contatto con David Coulthard. "Il fatto di essere stato il primo a scendere in pista nelle prequalifiche mi ha certamente penalizzato - ha detto riferendosi al 15° posto in griglia - peccato per quello che è successo con Coulthard: credo di averlo colto di sorpresa, lui non mi ha visto, ha chiuso la porta e ci siamo toccati. Si è trattato di un normale incidente di gara. Comunque non sarei arrivato sul podio. Ora la mia mente è gi proiettata sul Brasile, dove vorrei ripetere quello che ho fatto a Monza e a Shanghai".

Ma il cannibale Schumi non vuole lasciargli nulla. "È giusto e sarei felice se Rubens Barrichello vincesse il GP del Brasile - ha chiuso il tedesco - so bene quanto i piloti ci tengano a salire sul podio più alto nel loro paese di nascita. Ma anch'io voglio vincere. E sono certo che Barrichello, proprio perché è un grande campione e un combattente, vorrà trionfare senza l'aiuto di nessuno". Se non avesse questa fame non sarebbe un sette volte iridato.

Fonte: Gazzetta.it

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11 ottobre 2004
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