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PER NON SPEGNERE LA MUSICA IN SICILIA!

07 gennaio 2009

Riceviamo e con piacere pubblichiamo...

Lettera aperta del direttore artistico di Catania Jazz

Cari amici vi invitiamo a sostenere, come potete, la battaglia che tutte le associazioni musicali serie stanno conducendo in questi giorni contro il folle piano dell'assessore regionale ai Beni Culturali, Antonello Antinoro, che avrebbe come logica conseguenza la morte delle attività musicali più importanti dell'Isola.

Dovete sapere che tutte le associazioni musicali in Sicilia vivono in virtù di una legge del 1985, che quando fu varata, venne assunta come esempio e pietra di paragone in tutta Italia perchè, nonostante alcuni limiti, disciplinava in maniera oggettiva l'accesso ai contributi musicali, riducendo ai minimi termini il potere discrezionale dell'assessore di turno.
Catania Jazz ha beneficiato di tale legge a partire dal 1987 e sino al 2007 questo è stato l'unico contributo economico che ha sorretto la nostra attività (nell'anno in corso il Ministero ci ha riconosciuto un contributo di € 12.000,00). Tenete conto che stiamo parlando di cifre modeste, almeno per noi, che nell'ultimo decennio si trovano in una forbice tra 53/75.000,00 euro,cioè tra il 20 e il 30% del nostro bilancio, retto per grande parte, sin dalla nostra nascita dagli incassi del pubblico siciliano.
Questa è stata negli anni la nostra critica più severa non tanto alla legge ma alla sua applicazione, che ha di fatto sempre penalizzato (vi spiegheremo le ragioni) quella che è stata da subito ed è ancora oggi l'ASSOCIAZIONE JAZZ CON LA PIU' ALTA MEDIA DI PUBBLICO PAGANTE IN ITALIA e se si eccettuano i festival estivi, probabilmente tra le prime 5 in EUROPA.

Purtuttavia capite bene che quell'unico contributo è per noi essenziale, ci aiuta non tanto a pareggiare i nostri conti, ma a diminuire le nostre perdite. Potete immaginare cosa accade a tutte quelle associazioni siciliane, attive da decenni, che non possono contare sui nostri incassi, pur fornendo un servizio di elevata qualità artistica, soprattutto nel campo della musica classica. A maggior ragione se poi la scomparsa o la drastica riduzione di tale contributo viene comunicata a dicembre 2008, cioè alla fine dell'anno, quando tutti hanno già speso le somme per le loro attività, contando sul fatto che in 22 anni di applicazione della legge, le variazioni per ciascuno sono sempre state marginali.
Badate, non siamo di fronte ad una riduzione di fondi: le somme a disposizione delle associazioni concertistiche sono esattamente le stesse del 2007, anzi in teoria c'era maggiore disponibilità perchè erano diminuite le associazioni finanziate.

L'assessore Antinoro, prima aveva deciso di far scomparire tutte le associazioni musicali (specie quelle di Catania e della Sicilia orientale), che di punto in bianco, alla fine dell'anno, hanno appreso che il loro contributo per l'anno 2008 era pari a ZERO, poi, travolto dalla protesta, persino dei suoi dirigenti, ha cambiato strategia e si è inventato un bizzarro criterio per raggiungere lo stesso obiettivo.
Di punto in bianco il nostro assessore cuffariano è divenuto comunista ed ha pensato che tutti dovessero prendere gli stessi soldi, mettendo sullo stesso piano l'associazione con 80 anni di vita e l'ultimo statuto di amici e parenti, sì perché l'uguaglianza si raggiunge in basso naturalmente, arrivando persino a situazioni comiche, che associazioni musicali di poco o nullo valore che non si sono viste premiare oltremodo solo perchè si erano limitate a chiedere poco in fase di istanza.
Ma, aldilà, degli aspetti grotteschi della vicenda, è chiaro che Antinoro non è mosso solo dal desiderio di favorire quelle poche associazioni di ascari palermitani (ma c'è anche qualche catanese), perchè non gli fa difetto la fantasia e il piglio decisionale per fare regali ai suoi elettori musicali palermitani. No, il problema è che mister 30.000 preferenze, mal sopporta una legge che si presta poco al clientelismo politico, al favore, all'invasione politica. Il solo fatto che ci sia un capitolo di bilancio della Regione Siciliana con 2.300.000 euro che lui vede sfilare davanti ai suoi occhi, senza poterne fare quello che vuole, pensiamo che lo mandi su tutte le furie.

Ecco allora l'idea: fare morire la legge. Se muoiono le associazioni, non ci sarà più bisogno di una legge per le associazioni musicali (elementare Watson, si direbbe) e allora quei soldi potrebbero essere spostati su altri capitoli, magari sulle iniziative direttamente promosse, si chiamano così le iniziative musicali decise e finanziate direttamente dall'assessore di turno, quindi adesso anche da Antinoro. Cosa sono, voi lo sapete bene, perché siamo sicuri che in tutti questi anni hanno lasciato il segno tra il pubblico siciliano per l'elevato valore, se non musicale, finanziario.
Ecco perchè oggi tutte le associazioni scendono in lotta e spero che tutti comprendiate che in gioco c'è molto più che le attività musicali in Sicilia, che già è tanto: c'è in discussione l'idea stessa della democrazia, il rapporto tra la politica e la società, l'idea che Antinoro ha (e non solo lui) è che la politica deve mettere le mani su tutto.

Vi invitiamo quindi ad inviare la vostra adesione sul blog "Chi ci salva dall'Onorevole Antinoro?" assieme a quelle prestigiose già pervenute (Andrea Camilleri, Ennio Morricone, Nicola Piovani, Stefano Bollani, Ludovico Einaudi, Giovanni Sollima e tanti, tanti altri.)

Vi ringraziamo per il vostro supporto.

Pompeo Benincasa
Direttore artistico di Catania Jazz

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07 gennaio 2009
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