Per Saddam Hussein si avvicina il ''Judgment Day''. Lui e i suoi gerarchi rischiano la pena di morte
Il processo all'ex dittatore iracheno inizierà entro un paio di mesi
Per l'ex dittatore iracheno Saddam Hussein e per gli altri gerarchi del deposto regime si avvicina il ''Judgment Day''.
Raed Jouhi, presidente del Tribunale Speciale che dovrà giudicare l'ex rais, ha confermato alla stampa saudita che il processo inizierà entro un paio di mesi, esattamente come aveva recentemente rivelato ad un televisione americana il presidente della Repubblica irachena Jalal Talabani.
''Saddam comparirà di fronte al Tribunale speciale iracheno tra due mesi, quando saranno chiusi i dossier con i capi di imputazione - ha spiegato Raed Jouhi - Saddam Hussein è giù di morale perché comprende la gravità delle accuse mosse contro di lui e perché è certo di dover affrontare un processo davanti ad una corte imparziale''.
Il presidente del Tribunale Speciale ha poi aggiunto che tutti gli imputati, Saddam incluso, dovranno rispondere di dodici capi di imputazione punibili con il carcere a vita o la pena di morte.
Un portavoce del team di difesa ha informato che è illegale formulare accuse in questo modo contro Saddam Hussein: la via appropriata sarebbe quella di esprimerle davanti alla corte e non alla stampa, e informare gli avvocati difensori con una copia contenente le accuse. Appare evidente l'intenzione del nuovo esecutivo iracheno di forzare i tempi e arrivare al processo il più rapidamente possibile, anche prima della fine dell'anno, per distrarre l'opinione pubblica irachena con un processo spettacolo e una probabile sentenza di morte.