Per Termini Imerese presentato il progetto "Sunny car in a sunny region"
A Termini un investimento di 119 milioni per produrre auto elettriche. Ecco il progetto di Simone Cimino
Ieri al Ministero dello Sviluppo economico i sindacati (Fiom, Fim, Uilm, Ugl e Fismic), insieme ad Invitalia (l'advisor del ministero) hanno incontrato un'altra delle aziende selezionate nella short-list per il rilancio del polo industriale di Termini Imerese. Questa volta è stato il turno della Cape, del finanziere siciliano Simone Cimino.
Secondo quanto hanno riferito i sindacati al termine dell'incontro al ministero, il progetto messo a punto dal Fondo Cape, chiamato "Sunny car in a sunny region", prevede un investimento pari a 119 milioni di euro per la produzione e la commercializzazione di auto elettriche, nonchè di batterie elettriche, e 910 occupati, a regime, nel 2016.
Nel primo anno, ossia nel 2012, dovrebbero essere occupate 285 persone: 185 nel settore auto, 100 nel settore batterie. Il resto sarà scaglionato negli anni a seguire ma circa 800 di questi lavoratori potrebbero essere chiamati attingendo dall'attuale bacino dei lavoratori della fabbrica e dell'indotto Fiat.
Il progetto di Cape "pare positivo, anche se legato allo sviluppo di un segmento, delle auto elettriche, promettente, ma ancora agli albori", ha commentato il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali. Il giudizio della Uilm è positivo sulla qualità della proposta, ma interlocutorio sulle quantità a cui il progetto fa riferimento: "Il numero dei potenziali occupati - ha sottolineato infatti il dirigente sindacale - non è sufficiente a dare risposta da solo alla generalità dei lavoratori di Termini Imerese e da qui al 2016, data in cui si completerebbero le assunzioni, si richiederebbe un congruo percorso di ammortizzatori sociali".
Un progetto "ben strutturato", ha sottolinea il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali. "La proposta di Cape è da valutare, in quanto presenta profili interessanti dal punto di vista dello sviluppo e della ricerca e permette di rimanere nel settore dell’automotive", hanno dichiarato i vice segretari nazionali dell’Ugl Metalmeccanici, Italo Gatta e Antonio Spera. "Ciò che è emerso da parte di tutte le realtà interessate all’area siciliana incontrate in questi giorni – hanno evidenziato – è la necessità di un’accelerazione nella tempistica, cosa che condividiamo in quanto riteniamo urgente dare risposte concrete ai dipendenti dello stabilimento e dell’indotto. Non ci stancheremo mai, inoltre, di ribadire che la nostra priorità è quella di ricollocare questi lavoratori, preferibilmente nel settore auto. Per il resto, ben vengano tutte le ulteriori iniziative che possono contribuire a sviluppare l’occupazione sul territorio". "Continueremo a monitorare la situazione globale del piano di rilancio – hanno concluso -, rimanendo in attesa dell’incontro che abbiamo richiesto con i dirigenti del ministero e Invitalia per avere approfondimenti sulla concreta fattibilità dei vari progetti e sul disegno complessivo per il polo industriale".
Il sindacato autonomo Fismic ha messo in risalto la necessità di "salvaguardare lo sviluppo e l'occupazione del territorio". Il piano di Cimino, invece, "non è chiaro" dal punto di vista finanziario, ha affermato il coordinatore del settore auto della Fiom, Enzo Masini, facendo riferimento al provvedimento di amministrazione straordinaria che ha colpito la società di gestione di risparmio Cape Natixis e "da solo non é sufficiente" a dare risposte sul fronte occupazionale. "Non vogliamo trovarci a dicembre senza progetti", ha aggiunto il leader dei metalmeccanici della Cgil, Maurizio Landini.
Scettico sul percorso finora seguito è Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Palermo: "Nutriamo numerose perplessità sul metodo adottato finora perché dopo un anno e mezzo di confronti ci ritroviamo ancora senza certezze sulla ricollocazione di 2.200 lavoratori. Abbiamo perso molto tempo. La Fiat ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Termini nel giugno del 2009 e ancora la confusione regna sovrana. Addirittura ci hanno parlato di tre nuovi progetti che potrebbero entrare in campo e uno dei quali potrebbe essere incompatibile con Rossignolo (De Tomaso, ndr)".
[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb, GdS.it, LiveSicilia.it]
- La Fiat di Termini secondo De Tomaso (Guidasicilia.it, 29/03/11)
- Chi rilancerà Termini Imerese il cinema o le biomasse? (Guidasicilia.it, 30/03/11)