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Per Totò Riina nessun momento di socialità

Il ministro della Giustizia Cancellieri in commissione Antimafia: "Tutte le relazioni sul boss sono state portate all'attenzione della Procura"

01 febbraio 2014

"Tutte le relazioni su Riina sono già state portate all'attenzione della Procura nazionale antimafia per i possibili risvolti investigativi". Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in commissione Antimafia ha spiegato che anche "dell'acquisizione del materiale relativo a una conversazione con la moglie in cui l'ex boss mafioso sminuisce le minacce al pm di Palermo Di Matteo riportate dalla stampa è stata data comunicazione il 13 gennaio alla Procura nazionale antimafia e alla Direzione distrettuale".
"È gravissimo che il video in cui Riina parla con un altro detenuto, Alberto Lorusso, e tra l'altro rivolge minacce ai magistrati di Palermo, sia andato in tv. Ma su questo materiale il Dap ha fatto tutti gli approfondimenti possibili e non sono emersi elementi per procedere ad accertamenti ulteriori", ha continuato il ministro.

"Attualmente Riina non fruisce dei momenti di socialità, cioè i contatti con altri detenuti predisposti in carcere con un preciso protocollo ai fini del recupero del detenuto", ha risposto Cancellieri interpellata sul caso delle minacce di Riina ai pm di Palermo. "A mio avviso - ha aggiunto - non c'è stata nessuna triangolazione tra Riina, suo figlio Giovanni e Alberto Lorusso", il detenuto ora trasferito, con cui Riina parla nei video contenenti le minacce.
Cancellieri ha spiegato come funziona la procedura per definire l'abbinamento dei detenuti per i momenti di socialità e ha escluso la "triangolazione", cioè che ci possa essere stato un abbinamento tra Lorusso e Giovanni Riina, al di là di quello tra Lorusso e Totò Riina. "L'individuazione dei detenuti per i momenti di socialità - ha spiegato il Guardasigilli - spetta alla Direzione generale detenuti e trattamento e prevede la condivisione con la Procura nazionale antimafia". In sostanza la Direzione che fa capo al Dap, quindi all'amministrazione penitenziaria, "propone una rosa di nomi tra i quali la Procura antimafia sceglie". Inoltre "i gruppi di socialità non sono mai superiori a quattro detenuti e nella scelta si tiene conto di vari fattori: risultanze giudiziarie, gravità del reato, fine pena. Questo - ha spiegato il ministro - per evitare che facciano parte del gruppo degli 'esordienti' oppure dei soggetti non definitivi o con un fine pena troppo ravvicinato, il che comporterebbe il rischio di una possibile diffusione di informazioni".

Nel caso di Riina, dove l'abbinamento era di due sole persone - ha detto Cancellieri - la Direzione detenuti e trattamento ha indicato 4 nomi: due affiliati alla camorra, fine pena mai; un affiliato alla sacra corona unita, anch'egli fine pena mai; e un quarto esponente della sacra corona unita, Lorusso, appunto, fine pena il 15 ottobre 2022. La scelta della Procura nazionale antimafia è caduta su Lorusso.
"Lorusso è stato scelto dalla Procura nazionale antimafia per la socialità di Riina in base alle procedure previste", ha detto il ministro spiegando l'iter per gli abbinamenti tra detenuti nei programmi di socialità.
La scelta della Procura antimafia viene motivata? è stato chiesto al ministro. "Non mi risulta che la scelta sia accompagnata da motivazioni", ha risposto.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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01 febbraio 2014
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