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Gli operai Fiat di Termini Imerese in sciopero per le parole di Marchionne, che li aveva accusati di aver incrociato le braccia solo per vedere Italia-Paraguay

21 giugno 2010

Sciopero alla Fiat di Termini Imerese. Gli operai hanno deciso di fermare la produzione per protesta contro le parole dell'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne che aveva criticato i lavoratori siciliani accusandoli di avere scioperato lunedì scorso solo per poter vedere la partita di calcio dei Mondiali Italia-Paraguay (LEGGI).
Lo sciopero alla Fiat di Termini Imerese è stato indetto in maniera unitaria dai delegati di Fim-Fiom e Uilm e dall'Ugl. Gli operai hanno deciso di fermarsi per un'ora, alcuni sono usciti dallo stabilimento per incontrare davanti ai cancelli i segretari sindacali.
"Questa è la risposta a Marchionne"
. Così il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone. "Qui c'é gente che lavora da trent'anni - ha aggiunto - Il signor Marchionne non solo sta chiudendo lo stabilimento ma addirittura adesso cerca di screditare il lavoro degli operai. Eppure era stato proprio lui a lodare la professionalità dei lavoratori di Termini Imerese, spiegando che la scelta di chiudere dipendeva da altre cose".

Nella mattina gli operai si sono riuniti in un'assemblea in fabbrica. A Termini Imerese, tra diretto e indotto, lavorano circa 2.500 persone, impegnati nell'assembleaggio della Lancia Ypsilon. La Fiat ha deciso di chiudere la fabbrica a fine 2011.
Già due giorni fa il sindaco di Termini, Salvatore Burrafato, aveva criticato l'amministratore delegato perché "nel bel mezzo della vertenza di Pomigliano ha spostato i riflettori su Termini Imerese tentando di screditare dinanzi all'opinione pubblica nazionale i lavoratori siciliani". "Marchionne - aveva detto Burrafato - non può più prendersela con quelli che vogliono ammazzare l'industria in Italia e poi, quotidianamente, ammazzare il sistema manifatturiero di Termini Imerese che sforna auto di qualità da trent'anni".

E intanto domani i lavoratori della Fiat di Pomigliano si preparano a votare il referendum sull’intesa in base alla quale l’azienda investirà 700 milioni di euro per la produzione della Panda. Intesa che non porta però la firma della Fiom. L’esito del referendum è importante anche perchè è in base all’ampiezza del consenso che l’azienda si è riservata di prendere la decisione finale sugli investimenti.

- Perché i siciliani pagano care le sciocchezze che fanno? di Salvatore Parlagreco (SiciliaInformazioni.com)

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21 giugno 2010
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