Per una selva oscura...
La Finanziaria del governo Crocetta impantanata nell'affare dei lavoratori forestali
Riunioni informali tra gruppi parlamentari e singoli deputati, ma anche tra il governo e pezzi della maggioranza, sono andate avanti a Palazzo dei Normanni fino alla tarda serata di ieri per tentare di trovare una sintesi agli emendamenti al bilancio ma soprattutto alla legge di stabilità con l'obiettivo di accelerare i tempi di approvazione in aula dei documenti contabili e finanziari. L’esame del bilancio è stato rinviato ad oggi.
Di tutta la Finanziaria, una delle spine nel fianco del presidente Rosario Crocetta è sicuramente quella rappresentata dai lavoratori forestali. Una situazione, la loro, protagonista di un braccio di ferro all’Ars e di una vera e propria spaccatura all’interno del Pd.
"La Finanziaria, nella parte relativa al settore forestale, non ci piace e va modificata in quanto introduce misure che non tutelano il patrimonio boschivo, non contengono la spesa pubblica e creano solo incertezza e confusione nel settore", ha detto la parlamentare regionale del Pd, Concetta Raia, che ha presentato in Aula tre emendamenti all’articolo 12, in particolare ai commi 6, 7, 8 e 10, cofirmatari anche i deputati democratici Baldo Gucciardi, Giovanni Panepinto, Mariella Maggio e Antonella Milazzo. "Abbiamo presentato tre emendamenti sul blocco del turnover e degli aumenti contrattuali e sulla cancellazione della norma sul cosiddetto chilometraggio, certi che il dibattito in Aula consentirà al Governo regionale di rivedere le posizioni assunte - ha aggiunto Raia -. Ci sembra francamente inopportuno provare a risparmiare sulla pelle di migliaia di operai che certamente non possono essere considerati dei privilegiati. Se proprio si devono risparmiare 20 milioni di euro si trovino altre strade eliminando, per esempio, indennità discrezionali, riducendo lo straordinario, oppure internalizzando il servizio di elaborazione delle buste paghe che costano una marea di soldi o razionalizzando, infine, le spese delle visite mediche".
Secondo l’esponente del Pd "questi provvedimenti rischiano di produrre danni ingenti ai lavoratori senza ottenere risultati sul piano economico per la Regione. Come si fa a pretendere, per esempio, eliminando la norma sul rimborso chilometrico che i forestali, che già sono lavoratori penalizzati in quanto stagionali, mettano soldi di tasca propria per l'acquisto del carburante e andare in giro su tutto il territorio boschivo per la manutenzione ordinaria e soprattutto per interventi rischiosi come lo spegnimento di un incendio?".
Ad incalzare il governatore anche il segretario del Pd, Giuseppe Lupo: "Bisogna fare chiarezza sui lavoratori forestali in Sicilia. Nessuno difende privilegi ma vogliamo sapere con chiarezza se invece non si tratta piuttosto di salvaguardia di diritti acquisiti. Chiedo a Crocetta che intervenga. La strada da seguire è comunque impervia e la soluzione tutt’altro che semplice".
Il governatore ha risposto a queste voci del Pd dicendo: "Le questioni poste dal Pd non sono immotivate, ma la Commissione Europea ha preso una posizione chiara che ci impone scelte coerenti. In caso contrario verrebbero a mancare fondi per 75 milioni di euro: non possiamo permettercelo, salterebbe tutto".
Il presidente della Regione e l'assessore all'Agricoltura, Dario Cartabellotta, hanno aperto a una parziale riscrittura della norma in Finanziaria e si sono detti pronti a ritirare la parte che riguardava il blocco del turnover: "Ma solo per le fasce deboli dei forestali, quelle che hanno poche giornate e possono quindi aumentarle un po' se qualcuno nella fascia superiore va in pensione", hanno spiegato con chiarezza dallo staff dell'assessore Luca Bianchi. Il governo non è intenzionato però a fare passi indietro sul blocco biennale dei contratti e sullo stop ai rimborsi chilometrici, contestati anche dall'Unione europea. "Le indennità km dei forestali - ha scritto in una nota Crocetta - non costano attualmente 20 ma 30 milioni di euro. Obiettivo del governo è di riportarli a 20". "La questione posta da alcuni se si possa intervenire sui contratti, - ha aggiunto il presidente - riteniamo possa essere risolta in modo molto semplice, i forestali dovranno lavorare nelle zone di residenza e non potranno spostarsi oltre un raggio di 15 km. Riteniamo non ci sia alcuna violazione contrattuale ma una gestione ottimale delle risorse con l'eliminazione di un disagio per i forestali, costretti magari in una giornata a fare centinaia di km. Crediamo però che, pur trattandosi di una misura prevalentemente organizzativa, sia necessario documentare tale misura all'interno del bilancio di previsione con apposita norma, al fine di rendere visibile il risparmio che si sta realizzando nel dipartimento interessato, che consente tra l'altro di reperire quelle risorse necessarie per la stabilizzazione del precariato siciliano".
Ieri davanti Palazzo dei Normanni si è presentata una delegazione di lavoratori forestali capitanati dalla Cisl. "Il governatore Crocetta non criminalizzi i lavoratori forestali come ha fatto in questi mesi con gli operatori della formazione professionale", ha detto un portavoce sindacale.
Per la Fai Cisl, la federazione cislina dell’agroalimentare, "il settore ha bisogno di una riforma complessiva e la Cisl lo ha detto a più riprese in questi anni, pure in occasione del convegno regionale del 9 dicembre scorso". Ma il governo della Regione, denuncia il sindacato, "non accoglie proposte, non realizza riforme e si ricorda dell’emergenza forestazione solo in vista del varo di Bilancio e Legge di Stabilità". La Fai Cisl insiste: "Il settore ha necessità di una svolta radicale e dell’archiviazione delle vecchie logiche assistenzialistiche e di ricatto clientelare. Ha bisogno di una svolta che faccia leva su una nuova programmazione dei fondi Ue; che consenta l'impiego produttivo dei lavoratori; che realizzi risparmi di risorse attraverso la ristrutturazione e riqualificazione della spesa e la cancellazione di duplicazioni e sprechi. Ancora, che assicuri la manutenzione del territorio, la prevenzione del rischio idrogeologico, la valorizzazione e tutela dei siti archeologici e delle spiagge".
E se Crocetta si è ritrovato per la difficile selva oscura dei forestali, c’è chi questi ultimi li cancellerebbe del tutto. "Marchette al sud e tasse al nord. I 28.000 forestali siciliani sono un cappio per la nostra gente, che paga e muore per mantenere un Paese che non ha ragione di esistere". Sono queste le parole di Massimo Bitonci, presidente dei senatori della Lega Nord che hanno trovato spazio sul quotidiano Libero che, con una "edizione speciale" di tre pagine, compresa la prima, si è dedicato alle malefatte isolane.
A provocare la reazione tipicamente leghista al leghista Bitonci, proprio l’iniziativa pro-forestali di Concetta Raia. "Passata dalla Cgil al Pd - riferisce Bitonci in una nota diffusa da AgenParl - Raia ha presentato tre emendamenti all’articolo 12 della Legge finanziaria regionale per salvare i 28.000 forestali isolani". "La deputata regionale - ha proseguito il presidente dei senatori leghisti - sostiene l’inopportunità di risparmiare sulla pelle di migliaia di operai che non possono essere considerati dei privilegiati e chiede che sia ripristinato il rimborso chilometrico, altrimenti abolito, per i lavoratori forestali, in quanto già penalizzati dal tipo di attività che svolgono".
Fatta questa premessa, Bitonci ne trae una certezza: "La linea del Pd di Renzi, certamente informato dell’attività dei deputati regionali siciliani, non è cambiata: marchette al sud e tasse al nord". Ciò stabilito, Bitonci spiega la diversità leghista: "La linea della Lega è un’altra: i 28.000 forestali siciliani sono un cappio per la nostra gente, che paga e muore per mantenere un Paese che non ha ragione di esistere". Infine un avvertimento: "La prossima volta che Renzi metterà piede nelle nostre città, dovrà spiegare ai figli degli imprenditori suicidi, agli esodati, ai giovani precari, ai disoccupati, a chi vanta crediti dallo Stato e a tutti i contribuenti del Nord che i forestali siciliani sono penalizzati e che noi dobbiamo pagargli lo stipendio e i rimborsi chilometrici".