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Per una volta niente tagli alla scuola

Approvato il Dl sull'istruzione: dal governo misure per 400 milioni di euro

10 settembre 2013

"Torna il diritto allo studio, tema tra i più controversi e più tagliati. Senza diritto allo studio non ci sono pari opportunità e acceso all'istruzione". Queste le parole del premier Enrico Letta al termine del Cdm che ha approvato il Dl sull'istruzione. Un pacchetto di misure che a regime vale 400 milioni di euro.
"Un intervento urgente e importante per dare risposte ai problemi della scuola italiana", ha proseguito Letta, parlando del Dl. "Ci interessa ricominciare a investire sulla scuola, l'istruzione e l'educazione che sono al centro per il rilancio del Paese", ha sottolineato il presidente del Consiglio. "Abbiamo messo a punto alcune risposte, le prime risposte perché le risorse sono limitate", ha spiegato Letta.
"Dalla scuola riparte il futuro del nostro Paese - ha continuato il presidente del Consiglio - questo è il messaggio che vogliamo dare". "Un intervento molto forte e significativo per il mondo della scuola, degli insegnanti, delle famiglie e degli studenti - ha continuato -. La scuola ci interessa e l'abbiamo a cuore, questo è l'impegno che vogliamo mettere in questo momento, quando si torna tutti a scuola".

Il premier ha illustrato alcuni dei contenuti del decreto: "C'è un intervento importante per ridurre il costo dei libri di testo per le famiglie", poi "borse di studio per l'alta formazione coreutica" e alcune disposizioni per risolvere il "problema che noi attiriamo pochi studenti dall'estero". Tra le altre cose, ha proseguito Letta, il decreto prevede degli interventi "significativi" sull'edilizia scolastica, la "modernizzazione degli strumenti, come il wifi" e "norme molto importanti sugli insegnanti", a partire dall'ingresso gratuito nei musei. Per il personale delle scuole, il premier ha annunciato che "dal primo gennaio partono le assunzioni per la soluzione della questione del personale Ata". Infine, ha detto ancora il presidente del Consiglio, "abbiamo deciso di accelerare l'eliminazione del bonus maturità".

E’ entrata nel dettaglio il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Il provvedimento prevede l'accesso a materiali didattici e contenuti digitali in modo rapido e senza costi per gli studenti italiani. Il decreto infatti stanzia 15 milioni, spendibili subito, per la connettività wireless nelle scuole secondarie con priorità per quelle di secondo grado. Sono poi previsti 6 milioni per il 2014 per borse di studio destinate agli studenti iscritti alle Istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Le borse di studio, ha spiegato il ministro, saranno erogate in base alla condizione economica e al merito artistico degli studenti. E' prevista una graduatoria nazionale di assegnazioni.
Per porre un freno al "caro libri" il decreto legge prevede che per quest'anno scolastico gli studenti possano utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti "purché conformi alle indicazioni nazionali". Il provvedimento prevede poi uno stanziamento complessivo di 8 milioni (2,7 per il 2013 e 5,3 per il 2014) per finanziare l'acquisto da parte delle scuole secondarie, o di reti di scuole, di libri di testo ed e-book da dare in comodato d'uso agli alunni in situazioni economiche disagiate. Sempre in materia di libri di testo cambiano le regole sui tetti di spesa: d'ora in poi, ha spiegato il ministro, dovranno essere i dirigenti scolastici ad assicurarne il rispetto non approvando le delibere del collegio dei docenti che ne prevedano il superamento. I testi cosiddetti "consigliati" potranno essere richiesti agli studenti solo se avranno carattere di approfondimento o monografico. L'adozione dei testi scolastici diventa facoltativa: i docenti potranno decidere di sostituirli con altri materiali.

Ancora. Prevista la definizione di un piano triennale di immissioni in ruolo di personale docente e Ata per gli anni 2014/2016 (69mila docenti e 16mila Ata). Il piano, ha spiegato il ministro, terrà conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno e dei pensionamenti.
Nel complesso il decreto legge vale 400 milioni. "E' un provvedimento importante - ha detto il ministro - che fa ripartire la scuola, il welfare studentesco".
Il finanziamento sarà in parte coperto dalle accise sugli alcolici.

In merito alle immissioni in ruolo il sindacato Anief sostiene che "le 69mila assunzioni decise dal Consiglio dei Ministri hanno un prezzo non indifferente: quello del mancato adeguamento stipendiale di tutti coloro che verranno immessi in ruolo nel prossimo triennio". Infatti, nel decreto approvato ieri dal Cdm, si indica la necessità di avviare "una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della scuola, che assicuri l'invarianza finanziaria". "Da parte del Governo dunque - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - vi è la chiara volontà di assumere personale e mantenerlo per un tempo congruo con lo stipendio bloccato a circa 1.200 euro al mese. Addirittura inferiore a quello che docenti e Ata percepiscono oggi da precari". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, AGI]

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10 settembre 2013
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