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Perché avete tolto Cartebellotta agli agricoltori?

I produttori agricoli della Sicilia scatenano il "caso Cartabellotta": "Così Crocetta ci tradisce"

09 aprile 2014

Dario Cartabellotta, palermitano classe '69, è laureato in Scienze agrarie, con specializzazione in Agrometeorologia. È stato dirigente tecnico del Servizio Agrometerologico Regionale per sei anni ed è stato dirigente della segreteria tecnica dell'assessorato regionale Agricoltura e Foreste.
È stato anche commissario unico dei Consorzi di Bonifica è ha diretto brillantemente l'Istituto regionale della vite e del vino. Inoltre, Dario Cartabellotta, agronomo serio e qualificatissimo, vanta oltre 60 pubblicazioni scientifiche.
Infine, è stato Assessore all’Agricoltura del governo Crocetta, in quota Udc. È stato assessore perché nel “governo nuovo” di Rosario Crocetta, Dario Cartabellotta non è presente.

Il benservito a Cartabellotta è arrivato proprio in uno dei momenti più attesi dall’assessorato all’Agricoltura e più in generale dalla Regione, ossia la partecipazione al Vinitaly di Verona.
E Cartabellotta era lì a rappresentare la Sicilia alla kermesse enologica. E proprio mentre Crocetta predisponeva la lista degli assessori, facendo fuori il tecnico entrato in quota Udc, lui twittava immagini relative alla sua conferenza stampa a Verona.
A quanto pare, allo stimato e valente agronomo prestato alla politica - che tanto bene ha fatto il suo lavoro negli anni -, l'Udc non ha perdonato la partecipazione alla giunta della discordia, quella in cui Crocetta nominò i manager della Sanità. Patrizia Valenti che la disertò è rimasta in giunta.
Ma, la scelta del leader centrista Gianpiero D'Alia, ha suscitato molti malumori e non soltanto nel gruppo all'Ars dello scudo crociato.

Per esempio, la notizia non ha fatto piacere al mondo agricolo. Ma proprio per niente. Un dispiacere che svariati esponenti del settore hanno manifestato proprio al Vinitaly, con tanto di cartelli e appelli. E i produttori siciliani si sono trovati uniti come non mai chiedono al presidente Crocetta di rivedere le sue decisioni.
Le telecamere ed i microfoni delle radio hanno preso d’assedio i dimostranti, che facevano a gara per testimoniare il loro dissenso e spiegare le ragioni della loro protesta. Giacomo Manzo, presidente degli enologi siciliani è lapidario: "Quando qualcosa va bene, dobbiamo distruggere, non c’è che fare". Josè Rallo è basita: "Ma come, siamo alla vigilia dell’Expo, la Sicilia è la capofila della biodiversità nel Mediterraneo, al centro del mondo e promotrice di una strategia vincente, e cacciano via il fautore di questo miracolo?". Giovanni Valenti, titolare dell’omonima cantina: "Avevamo l’uomo giusto al posto giusto, incredibile. Puro masochismo". "Mai vista una cosa simile in trenta anni", afferma davanti ad un nugolo di telecamere Enza Li Fauci, una delle donne del vino più note. Francesca Curto, appena insignita del premio internazionale Donna del Vino, è furibonda. Tiene il cartellone di protesta insieme alle altre e pretende il passo indietro del presidente della Regione: "Deve ripensarci, non possiamo tornare indietro. Dario non è solo un tecnico, bravo e rispettoso, ci ascolta, ci aiuta e sa quel che si deve fare. Sarebbe una perdita".

Ancora non si conosce il nome del nuovo assessore all'Agricoltura. Potrebbe trattarsi di Nico Torrisi, presidente di Federalberghi o della riconfermata Patrizia Valenti. È ancora presto per dirlo, ma i produttori di vino e molti imprenditori agricoli hanno voluto subito manifestareo il proprio disappunto per una scelta che, secondo loro, penalizza fortemente un comparto che proprio con Cartabellotta aveva avviato un dialogo molto proficuo in circa un anno e mezzo. Come dire, ai produttori del settore importa poco e niente in quale quota politica Cartabellotta fosse stato piazzato nella giunta regionale, l’unica cosa importante, ovviamente, i tanti obiettivi e  traguardi conquistati dall'assessore Cartabellotta. Per fare un solo esempio, l’altro ieri Cartabellotta incassava i complimenti del ministro Martina per come la Sicilia si sta organizzando in vista di Expo  2015 ma a Crocetta di tutto questo importa poco.

Anche lo chef Natale Giunta si è unito al coro dei produttori e degli stakeholder siciliani dell’agricoltura che hanno protestato per la mancata riconferma di Cartabellotta. "Stupisce - ha sottolineato Giunta - che i player mondiali del vino siano costretti con un cartello a chiedere la normalità. Ho ospitato di recente - ha prosegue lo chef - al Castello a mare Cartabellotta per presentare il menu Born in Sicily ispirato ad una sua illuminata politica di recupero e difesa delle eccellenze e particolarità naturali della coltivazione e produzione isolana, ed è stato un piacere notare e ascoltare la sua competenza in materia sia per me, sia per i miei ospiti sia per i tanti food blogger che erano presenti. Dispiace - conclude - pensare che ciò non possa ripetersi".

Quindi ieri, con una lettera congiunta, Presidenza di Assovini Sicilia, Confederazione Italiana Agricoltori Sicilia, Confagricoltura Sicilia, AGCI Sicilia, Lega Coop Sicilia, Confcooperative Sicilia, hanno chiesto un passo indietro a Crocetta.

Signor Presidente,
nel bel mezzo del Vinitaly, presente una "popolazione" di opinion leaders ieri mattina, assieme al Ministro dell’Agricoltura, il nostro Assessore all’agricoltura, i vertici di Expo 2015 ed i rappresentanti stranieri del bacino del Mediterraneo, ha dibattuto, programmato ed ascoltato di sinergie, programmi e idee di investimento e sviluppo condivise tra tutte le imprese vitivinicole siciliane con le istituzioni su richiamate.
Questa mattina dalla Regione Sicilia, da Ella rappresentata, ci giunge come un fulmine la notizia della ingiustificabile defenestrazione dell’Assessore Cartabellotta.
Dire che né noi né altri riusciamo a capire è poco, dire o pensare che Ella non conosce quanto esiste in itinere di programmi di investimenti, sperimentazione, ricerca, tracciabilità dei prodotti, promozione e sviluppo ci sembra che abbia dell’incredibile.
Siamo probabilmente ancora uno dei pochi settori strategici dell’economia Siciliana: investiamo mentre nessuno investe, diamo lavoro mentre tutti licenziano, esportiamo e diffondiamo nel mondo una immagine positiva di Sicilia che molto raramente appare.
Mentre il gioco è in corsa si cambiano uomini, quindi idee e programmi, senza che Ella abbia neanche pensato di chiedere a chi lavora senza clamore e senza sciocche manifestazioni di piazza la benché minima opinione.

Presidente, torni indietro, ci creda!
L’imprenditoria vitivinicola siciliana non merita di essere ignorata fino a questo punto.

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09 aprile 2014
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