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Perché non destinare alle scuole medie ed elementari palermitane il "tesoretto" dei pass Ztl?

15 settembre 2008

Scuole al verde: "Date a noi i soldi della Ztl"
di Salvo Intravaia (Repubblica/Palermo.it,  10 settembre 2008)
 
Scuole dell'obbligo con l'acqua alla gola per mancanza di fondi comunali. I presidi, esasperati, chiedono al sindaco Diego Cammarata di destinare a medie ed elementari il "tesoretto" dei pass Ztl. La provocatoria iniziativa parte da Gioacchino Meli, capo d'istituto della scuola elementare e materna Uditore. Ma viene sposata da altri dirigenti scolastici, costretti quest'anno a fare quadrare i magrissimi bilanci falcidiati dai tagli di Palazzo delle Aquile.
«E' già da un anno - scrive Meli - che il Comune si astiene dall'erogare finanziamenti alle scuole dell'obbligo: quelli che per legge è obbligato a erogare e che servono per acquistare generi di pulizia, registri scolastici e carta a uso degli alunni». L'anno scorso i capitoli di spesa relativi al materiale di consumo e alla piccola manutenzione sono stati dimezzati. E per l'anno scolastico ormai alle porte la situazione «pare sia anche peggiore».

Il direttore della scuola elementare dell'Uditore, quindi «si permette di dare un consiglio al sindaco», ricordando le difficoltà che il Comune sta incontrando per restituire agli automobilisti i quindici euro sborsati per circolare nelle zone a traffico limitato. «Non sarebbe opportuno - si domanda - che tali somme venissero destinate per intero alla scuola palermitana, che li utilizzerebbe per acquistare i beni di necessità di cui i bambini hanno bisogno?».
Una provocazione? Forse, ma i colleghi tutto sommato sarebbero d'accordo. «Mi piacerebbe molto», dice Marisa Cordone, dirigente scolastico della elementare Turrisi Colonna, in pieno centro storico. Che spiega: «Le risorse sono ridotte all'osso, per comprare registri e materiali di facile consumo storniamo fondi da altri capitoli di spesa ma non possiamo farlo sempre. Il Comune dovrebbe erogare comunque i contributi, non vorrei che gli amministratori si adagiassero. Cosa hanno fatto del denaro pubblico?».

Per il capo d'istituto della scuola elementare Abba, Giuseppe Drago, la proposta «non è la soluzione ai problemi della scuola che ha bisogno di continuità e certezza». «Ma sarei d'accordo - aggiunge - come cittadino non faccio più affidamento sui soldi del pass: che vadano alla scuola».
Entusiasta Domenico Di Fatta, preside dell'istituto comprensivo Falcone, allo Zen: «E' un'idea bellissima. I tagli si ripercuotono sulla pulizia e persino sull'acquisto della carta igienica. L'anno scorso - racconta - le mamme dei bambini della materna mi hanno portato spontaneamente un rotolo di carta igienica. Di più non potevano fare».
Per carenze di fondi l'anno scorso (ma anche quest'anno) a Palermo non sono stati distribuiti i buoni libro alla scuola media ed è saltato il Tempo d'estate. «E' una provocazione alla quale aderisco - dice Rita Coscarella, preside della scuola media Virgilio - perché non credo più che le istituzioni siano in grado di rispondere alle esigenze della scuola. E noi non sappiamo che fare».
Con fondi risicati diventa un problema tutto: sostituire un vetro rotto, aggiustare maniglie e infissi, fare fotocopie, comprare i detersivi. «Nelle scuole fortunate - ammette la Coscarella - ci sono i genitori pronti a sostituirsi allo Stato, le altre devono arrangiarsi come possono».

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15 settembre 2008
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