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Permessi di Soggiorno in Nome di Dio

''E' importante e necessario fare i respingimenti, sono un atto di grande umanità''

26 maggio 2009

"Nel 2008 gli sbarchi dei clandestini, che arrivavano via mare, sono stati 537 nei vari punti della costa siciliana, per un numero complessivo di 34.540 persone, mentre fino al 20 maggio di quest'anno si sono registrati 69 sbarchi, per un totale di 6.588 persone. Però, dal 7 maggio in poi, da quando cioè sono stati fatti i respingimenti, il numero di persone arrivate si è drasticamente ridotto, praticamente azzerato". Questa l'informativa fatta in aula ieri, a palazzo Madama, dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sulla politica dell'immigrazione.

E mentre Maroni sostiene con convinzione questa sua personale vittoria, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si dice convinto che: "E' importante e necessario fare i respingimenti perché evitano tragedie in mare, sono un atto di grande umanità". ''Noi dobbiamo mantenere aperta la porta dell'Italia a chi entra secondo le quote e chiuderla nei confronti di migrazioni di massa che il governo precedente ha sollecitato - ha detto ancora il premier -, perché la canzone diffusa nei Paesi africani era quella di un'Italia con le porte spalacante". E per chi fugge dalla guerra "nessun problema": i migranti rimpatriati possono infatti "rivolgersi all'agenzia Onu per dimostrare la loro situazione e, in caso, ottenere il diritto di asilo".
"Il problema dell'immigrazione è un problema di tutta l'Europa - ha ribadito il capo del governo in una intervista alla CNN - perché poi questi immigrati si disperdono in tutta l'Europa. Il modello italiano è un modello assolutamente in linea con quello che è il comportamento di tutti gli Stati occidentali e secondo le direttrici europee".

"Se qualcuno è entrato nel nostro territorio, nelle acque territoriali, noi verifichiamo - assicura il premier - se ha il diritto di restare perché in condizione di chiedere asilo nel nostro Paese. Verifichiamo il suo diritto d'asilo, se proviene da situazioni di pericolo, mancanza di libertà o altro. Se però questi barconi, che sono purtroppo gestiti da organizzazioni criminali che si fanno pagare, che trasportano anche schiave, portate da noi per essere avviate alla prostituzione, se questi barconi noi li fermiamo prima delle acque territoriali, dando tutto l'aiuto e soccorso necessario non solo per salvargli la vita ma perché stiano bene, abbiano acqua, viveri, cure mediche, noi li scortiamo fino al punto d'imbarco e là, lo abbiamo fatto adesso per la Libia, ci sono per esempio le Agenzie delle Nazioni Unite che possono verificare lì, in loco, se hanno diritto all'asilo", ha sottolineato Berlusconi. "Quelli che hanno diritto li accogliamo. E questo lo fanno gli Stati Uniti e tutti i Paesi normali. Solo che adesso qui è venuto di moda attaccarci, sempre da parte dell'opposizione e dei suoi giornali che fanno di questo problema un problema diverso da quello che è realmente, e i giornali stranieri continuano a seguirli".

A proposito dei respingimenti, il premier ha detto : "Le sembra umano prendere queste persone e metterle in un centro alcuni mesi in condizioni di non libertà per poi rispedirli indietro? Io penso che sia più umano riportarli là da dove sono partiti e consegnarli alle Agenzie dell'Onu che verificheranno sul posto se sono nelle condizioni di poter chiedere asilo". Alla domanda sui Campi di identificazione Berlusconi ha replicato: "Noi siamo un Paese che ha avuto migranti, e perciò sappiamo chi è l'immigrato, è qualcuno che con disperazione cerca una vita migliore per sé e per la sua famiglia. Quindi siamo assolutamente aperti a chi viene nel nostro Paese con il desiderio di migliorare la propria vita, di integrarsi e lavorare. E l'abbiamo sempre fatto. Li accogliamo nelle nostre scuole, diamo loro tutte le cure mediche indispensabili, tutte, nessuna esclusa".
Ma se Berlusconi ha, forse, potuto convincere la CNN, sicuramente il "ddl sicurezza" del suo governo continua a non convincere affatto la Chiesa che severamente persiste nel bocciare proprio la politica sull'immigrazione. "Il pacchetto sicurezza, approvato alla Camera, contiene ancora ambiguità mentre i respingimenti slegati da una politica migratoria complessiva rimangono un provvedimento inadeguato rispetto al problema". E' quanto ha affermato ieri il cardinale Angelo Bagnasco. In un'analisi complessiva del problema, il cardinale ha affermato: "Nell'ultimo periodo si è parlato molto di immigrazione. In primo luogo a causa del disegno di legge sulla sicurezza che la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura, dopo alcune significative correzioni che peraltro non hanno superato tutti i punti di ambiguità". "In secondo luogo - ha aggiunto - a causa della concomitante ripresa degli attraversamenti del Mediterraneo che sono tra le modalità - non la più ricorrente, ma certo una delle più pericolose - di ingresso irregolare nel nostro Paese. Ad essi le nostre Autorità hanno infine risposto con la controversa prassi dei respingimenti, già sperimentata in altre stagioni come pure in altri Paesi". A questo proposito Bagnasco ha rilevato che, in mancanza di una visione complessiva delle diverse tematiche legate all'immigrazione, "il singolo provvedimento finisce con l'essere fatalmente inadeguato se non lo si può collocare in una strategia più ampia e articolata che una nazione come l'Italia deve darsi a fronte di un fenomeno epocale come la migrazione di intere popolazioni. La geografia infatti ha connesso un elemento - per così dire - vocazionale, un'indole che connota il Paese in rapporto alla sua collocazione storico- ambientale".

Il cardinale Bagnasco ha quindi aggiunto che al di là di ogni polemica anche di carattere elettorale, per affrontare il problema immigrazione bisogna rispettare alcuni principi di fondo dai quale derivano tutti gli altri: la tutela della vita e della dignità umana, il rispetto dei diritti inalienabili dell'uomo.

Intanto, contro la politica sull'immigrazione del governo scendono in campo anche i padri Comboniani di Castel Volturno. I missionari hanno invitato le associazioni a partecipare alla Giornata mondiale del rifugiato il prossimo 20 giugno, distribuendo "permessi di soggiorno in nome di Dio". "Riteniamo - dicono i padri - che in una società come la nostra frazionata, divisa in molti modi, in cui il nome di Dio viene usato in mille modi, spesso per interessi politici ed economici, che Dio stia dalla parte dei più deboli e indifesi".
I religiosi si sono fatti promotori, contattando numerose organizzazioni, di una manifestazione contro il pacchetto sicurezza (e attendono altre adesioni). "Una giornata, quella del 20 giugno - dicono i Comboniani - in cui ogni associazione potrà organizzarsi secondo le situazioni e gli interessi locali. Attraverso questa iniziativa invitiamo tutte le associazioni, movimenti, singoli che operano attivamente nei propri territori a distribuire Permessi di Soggiorno in Nome di Dio". "Con questa azione - continuano i missionari - vogliamo dire il nostro no alle attuali politiche sull'immigrazione. E' questa un'azione che parte dal diritto di ogni persona ad esistere, ad essere rispettata nella sua umanità, nella sua ricerca di vita democratica e libertà. Il diritto a costruire un futuro per sé e per i propri figli. E noi che ci consideriamo colti e civilizzati siamo chiamati a rispondere, di rispettare quei valori che da anni proclamiamo".

[Informazioni tratte da  Adnkronos/Ign, Repubblica.it]

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26 maggio 2009
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