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Pesca in Sicilia. Firmato il decreto per il fermo biologico 2009 e dato il via libera alla procedura per il riconoscimento dello stato di calamità naturale

07 agosto 2009

Lo scorso 31 luglio l'assessore regionale alla Pesca della Sicilia, Titti Bufardeci, ha firmato il decreto per il fermo biologico della stagione 2009. La procedura è stata attivata dopo il via libera del ministero delle Politiche agricole. "Per la prima volta nella storia del nostro settore ittico - ha spiegato Bufardeci - le scelte per il fermo biologico, discusse ed approvate all'unanimità in seno al Consiglio regionale della pesca, sono perfettamente aderenti alle indicazioni del mondo scientifico in materia di conservazione e salvaguardia della fauna ittica. In pratica, il fermo biologico coincide con i piani di gestione. E' una svolta estremamente significativa".
Sicilia e Sardegna sono le due uniche regioni d'Italia a cui il ministero competente ha lasciato scegliere il periodo del fermo biologico, periodo obbligatorio di stop per le tecniche di pesca a "strascico" e "volante".
Per Mazara del Vallo (Trapani) il fermo è previsto dal 1 agosto al 30 settembre. Per il resto della Sicilia lo stop è previsto dal primo settembre al 31 ottobre. In tutti i casi il fermo prevede che ogni armamento non sia operativo per trenta giorni consecutivi nell'arco di due mesi. Per la pesca con il metodo della "volante" il fermo è previsto dall'1 al 30 settembre. Ai marittimi delle circa 700 imbarcazioni che effettueranno il periodo di fermo biologico verranno corrisposte le indennità previste dalla cassa integrazione guadagni straordinaria.

Nei giorni scorsi, inoltre, il dipartimento regionale della Pesca ha dato il via libera alla procedura per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, previsto dalla legge 33 del 1998, dopo che il Consiglio regionale della pesca - una sorta di parlamentino del settore - ha preso atto nei giorni scorsi anche dei documenti delle Capitanerie di porto siciliane. Secondo le stime del dipartimento regionale, le compensazioni per i danni subiti dovrebbero ammontare a 35 milioni di euro. Per l'assessore Bufardeci, "si tratta di una svolta storica che dimostra il sostegno della Regione a un settore strategico come quello della pesca, che sta attraversando un delicato momento di crisi". [Adnkronos/Ing]

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07 agosto 2009
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