Pescherecci mazaresi sequestrati in Libia: appello a Berlusconi
L'armatore chiede aiuto al presidente del Consiglio affinché possa intercedere nella liberazione delle navi bloccate in Libia con 14 marittimi a bordo
"Perchè il caso venga risolto al più presto e i nostri pescherecci vengano lasciati liberi di tornare a casa ci appelliamo a tutti i politici, dal sindaco di Mazara del Vallo, ai deputati regionali e nazionali e al Governo nazionale e, in considerazione dei suoi ottimi rapporti con il leader Gheddafi, in particolare al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi".
A lanciare l'appello è Paolo Giacalone che con il fratello Nicola è armatore della "Medina piccola società", la cooperativa di Mazara del Vallo a cui appartengono il 'Tulipano' e il 'Monastir', fermati all'alba di giovedì dai militari libici a circa 25 miglia a nord della Libia e poi condotti nel porto di Homs. A bordo ci sono 14 marittimi, di cui sei tunisini.
"Nel momento in cui sono stati fermati non pescavano - prosegue - Crediamo che basterebbe una telefonata di Berlusconi per risolvere la vicenda. Viviamo queste ore con apprensione".
- Sequestrati due pescherecci mazaresi da una motovedetta libica (Guidasicilia.it, 23/07/09)