Piano Casa Sicilia
Aspettando il voto finale di martedì prossimo, tutte le posizioni dell'Ars sul provvedimento
L’Assemblea regionale siciliana ha dunque completato l’esame del "Piano casa" regionale, rinviando il voto finale a martedì prossimo.
Come abbiamo detto ieri, e ripetiamo oggi, il provvedimento dà la possibilità di ampliare le abitazioni fino al 20 per cento del loro volume, purchè in presenza di riqualificazione dell'immobile: gli interventi potranno interessare edifici mono e bifamiliari, o uffici. L'ampliamento non potrà comunque superare i 200 metri cubi. Restano esclusi gli immobili parzialmente o interamente abusivi, anche se sanati. La percentuale di ampliamento può invece arrivare fino al 35 per cento in caso di demolizione e ricostruzione della struttura, purchè si utilizzino fonti di energie rinnovabili e tecniche costruttive di bioedilizia. Gli interventi riguardano gli edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e sono subordinati alle verifiche sulle condizioni statiche dell'intero edificio e all'eventuale adeguamento strutturale in caso di mancato rispetto dei criteri di sicurezza antisismica.
Il piano prevede inoltre la possibilità, per i privati, di realizzare parcheggi sotterranei in aree destinate a verde pubblico, purchè si provveda contestualmente all'arredo a verde attrezzato dell'area in superficie.
Dal momento di entrata in vigore della legge, i comuni hanno 120 giorni di tempo per limitare o escludere interventi in determinate zone del proprio territorio: dopo di che si avranno 24 mesi di tempo per presentare le istanze.
Nel corso della lunga seduta dell'altro ieri sera non sono mancate le tensioni tra le forze politiche. I deputati del Pdl e dell’Udc hanno abbandonato l’Aula in segno di protesta contro la norma - poi ritirata dal Governo su richiesta del presidente Francesco Cascio, che l’ha definita "scandalosa" - sulla cosiddetta delocalizzazione nelle zone di inedificabilità assoluta. Pdl e Udc si sono scagliati contro il Pd per le posizioni assunte durante la discussione degli emendamenti, culminata con l'abbandono di sala d'Ercole. I due gruppi parlamentari dell'opposizione hanno denunciato "interessi poco chiari" da parte del Pd. "Da quanto accaduto in aula - ha detto il capogruppo dell'Udc all'Ars, Rudy Maira, in conferenza stampa assieme ai deputati del Pdl - è chiaro che il Pd è diventato parte integrante del governo Lombardo. L'impegno messo dal Pd nell'elaborazione del ddl e nella difesa degli emendamenti più sospetti, fanno capire che questo partito è portatore di interessi non trasparenti. Questo governo con la stampella del Pd non fa gli interessi della Sicilia".
Toni ancora più duri ha utilizzato il presidente della commissione Ambiente e territorio, Fabio Mancuso (Pdl): "Il Pd ha difeso norme scandalose che avrebbero consentito il sacco edilizio di Palermo e la realizzazione di affari attraverso l'emendamento che permetteva la demolizione di capannoni industriali nei centri storici con la possibilità di trasformali in abitazioni in altre aree".
Il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, è finito anche nel mirino del presidente del gruppo del Pdl, Innocenzo Leontini. "A un certo punto in aula volavano foglietti con emendamenti riscritti più volte - ha detto - Cracolici è intervenuto più volte contraddicendosi, salvo poi accorgersi che alcune norme erano davvero pesanti manifestando inoltre fastidio quando il presidente Lombardo le ha ritirate, incalzato da noi".
Per il Pdl Sicilia il testo è stato "una vittoria su tutti i fronti". "Abbiamo mostrato fermezza e coesione nel chiedere e ottenere l’estensione dei benefici di legge anche per le attività produttive – ha detto il capogruppo Giulia Adamo -, onestà e lealtà alla linea di rigore posta in essere correttamente dal governo regionale, ritirando tutti gli emendamenti, e siamo riusciti a smascherare coloro che, abbandonando l’aula e non accettando il confronto democratico, hanno dimostrato di avere come unico scopo quello di far deflagrare la maggioranza e non, invece, di contribuire a produrre una legge utile ai siciliani. Sempre più ‘lealisti’ ai propri interessi e sempre meno a quelli della Sicilia".
"Questa è una riforma importantissima che servirà alla Sicilia e rimetterà in moto la macchina delle imprese di costruzione, che era ferma da tempo, e servirà a migliorare il nostro patrimonio edilizio. Alcuni emendamenti sono stati ritirati perché avrebbero creato delle tensioni ma ci riserviamo di reinserirli in un testo unico per l’urbanistica. Complessivamente è stato fatto un buon lavoro". Questo il commento del presidente della Regione Raffaele Lombardo. Ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulle dichiarazioni del capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini, che ha parlato di "emendamenti spuri" inseriti nella legge sul 'Piano Caso' e poi ritirati, ha detto: "Può anche essere vero perché mancando una legge sull’urbanistica da tanti anni era l’occasione questa per inserire alcune norme che secondo me comunque erano importanti". Commentando invece le dichiarazioni del capogruppo dell’Udc, Rudy Maira, che aveva parlato di "sacco di Palermo", ha detto: "Grazie a Dio i sacchi di Palermo sono davanti ai nostri occhi, noi facciamo cose pulite e perbene".
Un taglio socio-economico quello del commento del vicepresidente della Regione Siciliana con delega all’Economia, Michele Cimino, sull’approvazione all’Ars dell’articolato del 'Piano Casa'. "In un momento di recessione economica dare un segnale alle famiglie e alle attività produttive con la possibilità di valorizzare e rendere maggiormente efficiente la propria azienda e la propria attività è la conferma che il governo e un gruppo parlamentare, come quello del Pdl Sicilia, sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità per sbloccare la stasi economica che altri da tempo cercano di rallentare". Michele Cimino ha poi sottolineato che il provvedimento è stato "fortemente sostenuto" perché rispettoso "dei vincoli ambientali e volto ad una ragionata riqualificazione degli edifici e del territorio anche in chiave sostenibile, visti gli incentivi all’utilizzo di energia rinnovabile. Inoltre è nostro interesse che vengano perseguiti gli abusi e gli scempi”.
Anche il Partito democratico si è detto soddisfatto della legge. "Con questo Piano casa abbiamo raggiunto due obiettivi: rispondere alle aspettative dei siciliani e impedire stravolgimenti del territorio. Penso che senza il lavoro del PD sarebbe andata diversamente". Così Antonello Cracolici, presidente del gruppo parlamentare del Partito democratico all’Ars. "Abbiamo approvato norme coerenti con le indicazioni della conferenza Stato-Regioni, dimostrando competenza e responsabilità. Non solo il PD è stato determinante in fase propositiva – ha agginto Cracolici – ma abbiamo anche impedito che si inserissero norme pericolose e ’sanatorie nascoste’, come il tentativo da parte del Pdl e dell’Udc di regolarizzare buona parte delle costruzioni realizzate in zone di inedificabilità assoluta”.
A proposito della decisione dei gruppi dell’Udc e del Pdl di abbandonare l’aula nel corso del dibattito, Cracolici ha detto: "è stato un momento di isteria politica, credo che le ragioni che hanno portato a questa decisione non c’entrino nulla con il Piano casa. Probabilmente sono emersi rancori di chi si sente un 'amante tradito'. Ma non si può rischiare di fare affondare una legge perché ci si fa sopraffare dai risentimenti. Evidentemente nell’Udc e nel Pdl continuano a dominare lacerazioni e tensioni".
[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, LiveSicilia.it, Repubblica/Palermo.it Italpress.com, Economiasicilia.com]