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Piazze stracolme a Messina e Catania per i comizi di Beppe Grillo a sostegno della candidatura di Sonia Alfano

31 marzo 2008

Prima di tutto comico, poi capo popolo, blogger in prima linea e dal numero di contatti esorbitante, e in fine sostenitore politico: Beppe Grillo, ancora lui, sempre lui.
Ieri Grillo è stato in Sicilia, prima a Messina poi a Catania, per sostenere la candidatura alla presidenza della Regione di Sonia Alfano. Due occasioni che hanno portato in piazza folle di cittadini per sentire quale può essere il modo per mandare affanculo la vecchia politica e ricominciarne una nuova dal basso.

A Messina, nel comizio di Piazza Cairoli, il comico genovese ha lanciato in corsa i suoi cavalli di battaglia. "Prima di arrivare dicevo ad un mio collaboratore, che tre anni fa, l'ultima volta che ho visitato Messina, era commissariata. Complimenti, ho scoperto che lo è ancora - ha esordito Grillo -. A Palermo invece il Comune è chiuso, perché i rappresentanti votati dai cittadini, hanno abbandonato l'incarico per puntare ad una poltrona più prestigiosa. Voi questa operazione come la chiamate?".
Da qui, il passo alle elezioni è stato molto breve e obbligatorio: "I partiti sono morti, chiunque governerà, o Berlusconi o Veltroni, prima o poi andrà a casa distrutto dal suo stesso sistema politico. Noi vogliamo una democrazia che proviene dal basso come quella che facciamo noi portando avanti persone che meritano come Sonia, una mamma". "Ma io vi dico con grande orgoglio - ha continuato Grillo -, con il mio patriottismo, che fino a qualche mese fa non sapevo neanche di avere, che io non andrò a votare, perché sono delle elezioni anticostituzionali. Non vi dico di fare lo stesso, ma vi ricordo che dovevamo votare per un referendum e l'hanno spostato dopo aprile volontariamente: come mettersi il preservativo dopo aver fatto l'amore".

Quindi l'invettiva contro il ponte: "Otto miliardi di euro da finanziare, dimenticando totalmente il debito pubblico del nostro Paese [...] E' inutile costruire una struttura sullo Stretto, solo poi per far viaggiare più veloci prodotti come le mozzarelle. Non serve a nulla questo ponte, e poi bisognerebbe verificare la sua fattibilità. Pensate che perfino i giapponesi hanno detto in giapponese, ma che minchia state facendo? Vedremo dopo la realizzazione del progetto se le saldature terranno, una pazzia... Un progetto che non ci appartiene, per il quale le finanziarie saranno tutte straniere. Ma poi per cosa? Per unirvi con la Calabria, che voi i calabresi neanche li potete vedere. Corridoio 5? Ma se la natura ci ha messo tanti anni per separare le due regioni".
Infine l'urlo più arrabbiato del comico è stato rivolto al mondo dell'informazione italiana, definita "da terzo mondo". "Una categoria in cui i direttori di tg e giornali sono camerieri a novanta gradi, schiavi dei grossi gruppi di potere. Almeno c'è chi come Fede è lecchino e non lo nasconde, ma il problema sono quelli come Mentana che si credono equi e poi fanno dire tante e tante corbellerie a personalità come Veronesi. Quelli che veramente lavorano sono costretti a girare con la scorta o a essere continuamente minacciati, Abbate, Saviano, Travaglio. Le cose che non sappiamo sono le uniche vere".

In serata è stata la volta di Catania, dove l'intera Piazza Dante si è riempita per assistere al comizio di Beppe Grillo e Sonia Alfano. "Il sindaco Scapagnini vi ha tradito - ha tuonato il genovese -, perché ha lasciato la città per candidarsi al Senato. E non vi andrà meglio nella gara tra Anna Finocchiaro e Raffaele Lombardo, che pensa solo a costruire campi da golf. Voi dovete piazzarvi su uno dei suoi 'green' e aspettarlo con una bella mazza in mano". Niente giri di parole nemmeno con la Finocchiaro: "Ricordatevi che il suo braccio destro è Salvo Andò, che le ha scritto il programma - ha detto la Alfano -. Sappiamo tutti della sua prescrizione, è stato lontano dalla politica per 15 anni, dedicandosi all'insegnamento universitario, ma io non lo vorrei mai come docente per i miei figli".
Sul versante ambientale, nel capoluogo etneo, Grillo e Alfano ha aperto il capitolo inceneritori: "Li vogliono fare tutti - hanno sottolineato -, ma è provato che sono dannosi per la salute. Ci sono dati che testimoniano l'aumento dei tumori nelle zone dove operano, non credete a chi vi dice il contrario; come l'oncologo Umberto Veronesi, che ha dichiarato pubblicamente che l'incidenza degli inceneritori sul cancro è zero, ma se andate a vedere il suo sito e scoprite quali sono i suoi sponsor capirete perché l'ha detto".

[Informazioni tratte da La Sicilia.it e Tempo Stretto.it]

- ''Comunicato politico numero 6''
dal Blog di Beppe Grillo

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31 marzo 2008
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