Piccola storia della Papilionacea che cresce nella nostra Regione
Preziosi e prelibati nelle corti cinquecentesche italiane, presenti in Sicilia già dal IX secolo
Un successo enorme. Infatti dai primi del '500 e fino al '700, si diffuse in tutta l'Italia, non solo il fagiolo, ma pure il fagiolino. Ogni regione ebbe i suoi fagioli: nani o rampicanti, commestibili o soltanto ornamentali.
Questa storia non è esattamente vera, perché noi siciliani li mangiavamo prima che arrivassero dall'America!
Erano stati i musulmani a portarceli, nel IX secolo, da quel territorio detto ''Mezzaluna fertile'', identificabile oggi con Siria-Libano-Egitto. Nel 1949 il professore Maxime Rodinson pubblicò una sua ricerca su alcuni documenti arabi relativi alla cucina. In quel dotto lavoro c'è la descrizione particolareggiata della cucina di corte del XII e XIII secolo in cui s'illustra l'evoluzione alimentare e, quindi, i cambiamenti che modificarono gli usi gastronomici del nuovo impero islamico.
L'alimentazione detta ''di corte'' divenne ricercata e varia. Spesso sontuosa per l'impiego di prodotti costosissimi come il riso, lo zucchero, i fagioli e le lenticchie. Successivamente, quando ai territori della ''Mezzaluna fertile'' si aggiunsero quelli di Sicilia e Spagna, ricchi di acque e con clima più temperato, ne trasse beneficio la facilità di coltivazione. Crescevano benissimo da noi fagioli e lenticchie e l'abbondanza del raccolto ne fece scadere la preziosità fino al punto di renderli alimenti popolari per il basso prezzo.
Quindi i fagioli nella cucina europea, prima della scoperta dell'America erano un cibo assai pregiato, e finirono col trasferirsi nell'Italia continentale molto tardi, sotto l'entusiasmo dei prodotti provenienti dalle terre americane, mentre in Sicilia si riprese l'antico uso di mangiare fave e ceci, già delizie gastronomiche d'epoca greca.