Piero Grasso contro il ''ddl intercettazioni''
''E' incoerente che vengano propugnate politiche sulla sicurezza e poi vengano tolti gli strumenti di contrasto contro il crimine''
"E' incoerente che vengano propugnate politiche sulla sicurezza e poi vengano tolti, ai magistrati e alle forze di polizia, gli strumenti di contrasto contro il crimine organizzato, come la normativa che limita le intercettazioni di fatto rendendo inutile il ricorso a questo mezzo di indagine".
Lo ha detto il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso ascoltato ieri innanzi alla Commissione giustizia del Senato, presieduta da Filippo Berselli, sul ddl intercettazioni.
"Mi auguro che dopo le precise indicazioni date dal procuratore antimafia Piero Grasso in commissione giustizia del Senato il governo ritiri il provvedimento che riduce ed inibisce in certi casi l'uso delle intercettazioni", ha detto il senatore del Pd Costantino Garraffa, vicepresidente della Commissione Industria e componente della Commissione Antimafia. "Piero Grasso - ha aggiunto Garraffa - è un tecnico della materia e sa perfettamente quanto le intercettazioni siano state necessarie per l'arresto di superboss e criminali legati alla mafia. Il governo si fregia delle catture dovute anche all'uso delle intercettazioni e contestualmente, con il provvedimento sulle intercettazioni già approvato alla Camera, arretra l'impegno per ottenere altri significativi risultati, tarpando le ali alla macchina investigativa utilissima all'individuazione degli interessi, delle azioni e dei soggetti legati alla criminalità organizzata". Per Garraffa: "La verità è che il ddl sulle intercettazioni, insieme a quello sulla vendita all'asta dei beni confiscati e allo scudo fiscale, indicano la strada maestra di questo governo che tende a parole a combattere la mafia e nella realtà e nelle azioni a conviverci". [ANSA]
- Posta la fiducia sul ddl in materia di intercettazioni (Guidasicilia.it, 10/06/09)