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Pino Maniaci è stato giudicato ''non abusivo''

Il direttore di TeleJato, emittente di Partinico, era accusato di esercizio abusivo della professione

29 giugno 2009

Pino Maniaci, conduttore ed editore di Telejato, emittente televisiva privata di Partinico (Pa), è stato assolto dall'accusa di esercizio abusivo della professione giornalistica (LEGGI) perché "il fatto non sussiste". La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico della sezione distaccata di Partinico del Tribunale di Palermo, Giacomo Barberino. Inoltre, secondo il giudice, l'attività dell'emittente guidata da Maniaci, si è caratterizzata "per le sue campagne contro Cosa nostra, nonché per la sua opera di informazione in altri servizi quali l'ambiente, le speculazioni sul territorio".
"L'assoluzione era nelle carte del processo - ha spiegato Bartolomeo Parrino, avvocato difensore di Maniaci. - Il giudice si è limitato a interpretare l'articolo 21 della Costituzione che prevede la libertà d'espressione e l'articolo 35 della legge che istituisce l'Ordine dei giornalisti che, in particolari circostanze, consente a chi esprime un libero pensiero informativo di non essere iscritto all'albo. Data la natura di associazione culturale di Telejato e il raggio estremamente esiguo in cui l'emittente trasmette, Pino Maniaci rientra pienamente in questi casi speciali".

"C'è un giudice, almeno a Partinico - è stato il commento del segretario dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino - Un giudice capace di assolvere Pino Maniaci incredibilmente accusato di esercizio abusivo della professione giornalistica; un giudice capace di respingere le inverosimili interpretazioni della legge fatte dalla Procura della Repubblica". Iacopino ha inoltre ricordato che "Maniaci ha seguito il percorso imposto dalle norme per chiedere di essere iscritto all'Albo dei Giornalisti, come pubblicista, ma ne veniva ugualmente chiesta la condanna tentando in aula di trovare conforto in non so che cosa mai avrebbe potuto dire il presidente dell'Ordine regionale del quale la pubblica accusa chiedeva la convocazione. Sono grato all'Ordine dei Giornalisti della Sicilia per la tempestività con la quale ha risposto alla richiesta di iscrizione di Maniaci, dando un contributo significativo alla felice conclusione di questa incredibile vicenda".
Inoltre, ha concluso Iacopino, "sono ancora più grato al giudice di Partinico che nella motivazione dell'assoluzione ha voluto affermare che 'negli anni, l'attività dell'emittente TeleJato si è caratterizzata per le sue campagne contro 'cosa nostra', nonché per la sua opera di informazione in altri servizi quali l'ambiente e le speculazioni sul territorio' E' questo il giornalismo che piace all'Ordine nazionale".

Pino Maniaci, subito dopo la pronuncia della sentenza ha detto: "Adesso mi aspetto altri attacchi da parte dei miei detrattori […] Oggi abbiamo assistito a una sentenza del tutto simile a quella pronunciata dalla giustizia qualche anno fa. Allora come oggi sono stato assolto dall'accusa di esercizio abusivo della professione giornalistica da un giudice che ha citato l'articolo 21 della Costituzione. Ringrazio per il sostegno offertomi il segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, il consigliere Giacomo Clemenzi e il mio avvocato Bartolomeo Parrino per l'ottimo lavoro svolto". [Informazioni tratte da Ansa.it, Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it]

"VOGLIONO AMMAZZARMI"
di Roberto Puglisi (LiveSicilia.it, 29 giugno 2009)

"Non sono solo i detrattori, gli sciacalli. Ci sono indagini in corso su cui non posso dire nulla. Esiste un piano della mafia per eliminarmi". Pino Maniaci non è uomo che perda facilmente l'autocontrollo. E' abituato a convivere con l'odore della paura, con la puzza del sudore che ti inzuppa la camicia ad ogni sussurro, ad ogni soffio di vento. Di recente, una sentenza ha assolto il giornalista di Telejato a Partinico da un'accusa assurda: l'esercizio abusivo della professione. Come se il possesso di un tesserino - che fu elargito post mortem a tanti martiri dell'informazione - fosse da solo il marchio di fabbrica di una condotta commendevole. Ora, Pino Maniaci - il cronista di  provincia che ha collezionato inchieste scoop contro la mafia - parla con Livesicilia. E svela: "Vogliono farmi fuori".

Pino Maniaci, chi l'ha messa nel mirino?
"Le famiglie di Borgetto, Montelepre, Partinico, Cinisi e Terrasini. Ci sono indagini in corso. Devo essere cauto".

Lei sta dicendo che c'è un piano per la sua eliminazione fisica?
"Sì. Indubbiamente, c'è. Hanno dato il via libera".

E come vive?
"L'ho messo in conto da tempo. So che potrebbe succedermi qualcosa. Ho un rammarico: avere tirato la mia famiglia dentro questa storia".

I suoi figli, per esempio. Negli occhi di Letizia brilla il fuoco dell'informazione.
"Lei è peggio di me".

La sua è una zona calda.
"Tanti omicidi sotto le mie finestre. Come pensare di non rimanere coinvolti?"

Alla fine Pino Maniaci è stato assolto dall’accusa di esercizio abusivo.
"Ringrazio l’ordine dei giornalisti nazionale per la solidarietà. Ringrazio Enzo Iacopino e Giacomo Clemenzi".

E l'ordine regionale?
"E' irritato".

Ha paura?
"Affronto la vita con coraggio. Finché...".

Finché?
"Finché c'è".

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29 giugno 2009
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