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Pioggia e tragedie

Il maltempo di questo weekend in Sicilia ha causato frane, smottamenti allegamenti e... morti

03 febbraio 2014

Per la Sicilia è stato un weekend tragico quello appena trascorso. La pioggia caduta copiosa un po’ in tutta l’isola ha causato frane, smottamenti allegamenti e… morti.
Purtroppo, infatti, si contano due ben tre vittime, ed è giusto dire non tanto vittime del maltempo (elemento, comunque, pricipale), ma della poca prudenza.
La tragedia è avvenuta a Noto, in provincia di Siracusa: un'auto è stata travolta da un torrente in piena a causa delle forti piogge. Le vittime sono Alessandra Tumminieri, 33 anni, Maria Gioelli, 67, e la piccola Marisol Latino, di appena 7 anni.

Secondo una prima ricostruzione, l'incidente si è verificato intorno alle 4 di mattina, in contrada Romanella. Una Lancia Y, sulla quale viaggiavano sette persone, è stata travolta e trascinata dalle acque di un torrente, gonfiato dalle piogge incessanti. Tra i superstiti, due uomini e due donne, anche la mamma della bimba.

Le sette persone a bordo dell'utilitaria, cinque appartenenti a un nucleo familiare e due amici, rientravano da una cena nella zona di Noto che si sarebbe protratta a lungo. Quando la vettura stava percorrendo un ponticello che consente l'attraversamento del fiume Asinaro, sarebbe sopraggiunta l'onda di piena. Due dei sette occupanti sarebbero stati subito sbalzati fuori dall'abitacolo, mentre altri due sarebbero riusciti ad abbandonare la vettura. L’auto, con a bordo le due donne e la bambina rimaste intrappolate all'interno, avrebbe invece continuato la corsa in balia dell'onda di piena.
I corpi delle vittime sono stati recuperati da due squadre dei Speleo alpino fluviale (Saf) dei vigili del fuoco di Noto e Siracusa. Le indagini della polizia sono coordinate dal sostituto procuratore di Siracusa, Caterina Aloisi. Il conducente dell'auto è stata arrestato. La Procura di Siracusa gli contesta una grave negligenza nella guida dell'auto, configurabile con il reato di omicidio colposo plurimo.

Appresa la notizia, il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, ha sospeso immediatamente ogni evento e ogni altra manifestazione di spettacolo ed intrattenimento previsti in città patrocinati dal Comune e ha proclamato tre giorni di lutto cittadino - da oggi sino a mercoledì - per onorare la memoria delle due donne e della bambina morte. "La nostra comunità è letteralmente sconvolta per la tragedia nella tragedia che si sta vivendo a Noto - ha detto Bonfanti - Per come è stata ricostruita la dinamica di quanto accaduto sembra che tutto fosse evitabile. Un minimo di attenzione in più avrebbe fatto sì che oggi non saremmo qui a piangere tre vite spezzate. Non abbiamo memoria di un così grave evento a Noto. Ho voluto seguire da vicino la vicenda e la sua evoluzione sin dalle prime ore di stamane - ha concluso il sindaco -. Siamo scossi e vicini alle famiglie che hanno subito questo grave lutto. Ci stringiamo a loro per aiutarli a superare questo momento di indicibile dolore e di grande tristezza".

Tragedia sfiorata invece ad Adrano (CT) e Terme Vigliatore (ME). In provincia di Catania, un fuoristrada con a bordo due persone è stato travolto dal fiume Simeto, in un tentativo di attraversamento. Rimasti bloccati nel mezzo, sono stati recuperati dall'equipaggio dell'elicottero Drago 68 dei vigili del fuoco di Catania, aiutati da una squadra Saf dei pompieri che si è calata con il verricello, prima che il fuoristrada fosse sommerso. Sul posto sono intervenuti anche carabinieri e personale del 118.
Una donna di 45 anni è riuscita a salvarsi dopo essere stata travolta dall'acqua mentre tentava di guadare il torrente in piena Patrì a Terme Vigliatore. Dopo avere lottato contro la corrente, ha riguadagnato la riva ed è stata raggiunta dai soccorsi intorno alla mezzanotte di ieri; sta bene ed è solo sotto shock. A dare l'allarme, intorno alle 17, erano stati i passeggeri di un treno in transito, che avevano visto la donna che aveva con sé una bici scivolare nelle acque del torrente. Le ricerche, andate avanti per alcune ore, sono state condotte dai carabinieri e dai vigili del fuoco con l'ausilio del corpo specializzato proveniente da Messina.

Il maltempo ha poi causato tutta una serie di gravi disagi nel Ragusano, a Enna e nella provincia Palermitana. A Ragusa tanti gli scantinati allagati, i rami di alberi divelti, le strade invase dal terriccio. Decine, nella notte, le richieste di aiuto ai vigili del fuoco da automobilisti rimasti bloccati nelle auto travolte dall'acqua. I casi più gravi in prossimità del ponte della statale 115 Ragusa-Modica e fra Ragusa Ibla e Modica. La squadra operativa del comando provinciale è intervenuta a Pozzallo per mettere in sicurezza alcune bombole di gas nel locale Conte di Cabrera, nella piazza vicino al mare, gravemente danneggiato da un'onda marina.

Isolata dalle frane Enna, dove, dopo quasi 48 ore di pioggia, sono state chiuse le due principali vie di accesso al capoluogo. Situazione difficile su tutta la rete viaria dell'Ennese, con strade interessate da smottamenti e invase dal fango, tanto che alcune famiglie al momento sono bloccate nelle abitazioni di campagna. E' chiusa la provinciale 2, l'arteria che dal corso Sicilia porta verso l'autostrada, per uno smottamento, mentre la statale 117/bis che dall'autostrada porta verso Enna bassa e poi Enna alta è chiusa per una grossa frana che interessa un tratto di circa 300 metri.
Disagi pesanti per tutti i residenti dei comuni dell'area Nord dell'Ennese. "Abbiamo fatto un sopralluogo insieme a vigili del fuoco, protezione civile e ufficio tecnico comunale - ha detto il sindaco di Enna, Paolo Garofalo che sta seguendo l'evolversi della situazione vicenda - e non credo che entro oggi riusciremo ad aprire la provinciale 2". Almeno tre famiglie sono isolate in contrada Tremuli tra Enna e Villarosa, per il crollo di un ponte che collega la contrada alla statale. Sul posto le ruspe stanno lavorando per creare un guado di emergenza e permettere alle famiglie di raggiungere la strada statale. Si registrano frane e smottamenti in tutta la provincia e allagamenti in diversi centri urbani.

Nel territorio di Cefalù, in provincia di Palermo, la notte scorsa si sono verificate quattro movimenti franosi. Lo smottamento più grave ha interrotto, in contrada Allegracuore, il traffico sulla Strada Provinciale 52 per il santuario di Gibilmanna a circa sei chilometri dal centro abitato. Alcune famiglie sono rimaste bloccate per alcune ore per una frana a circa tre chilometri da Cefalù, in contrada Campella.
Altri due frane sono avvenute nella zona di contrada Pisciotto, in prossimità di una sorgente, e nella zona di Piano Pero che nel settembre dello scorso anno era stata interessata da un incendio doloso. Protezione civile e l'amministrazione comunale stanno lavorando per ripristinare i collegamenti.

Intervistata dal Giornale di Sicilia, l’assessore l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, si è detta colpita per quanto avvenuto. "Non si può morire perché una strada non è sicura, non si può morire perché è stato fatto scempio del territorio. È il momento di dire basta agli interventi tampone, è necessario mettere in sicurezza il territorio anche a costo di fare scelte dolorose", ha detto Lo Bello che quando parla di "scelte dolorose" intende anche le demolizioni. "Emergenze ce ne sono tante, centri abitati e strade rappresentano le priorità. Stiamo trasmettendo in questi giorni al ministero un centinaio di schede che riguardano gli interventi più urgenti: servono subito 300 milioni. Stiamo lavorando in sinergia con l’ufficio del commissario straordinario, entro il 7 febbraio presenteremo altri programmi. Questi sono solo gli interventi più urgenti da effettuare subito, quelli classificati come R4P1: si tratta di zone che hanno un elevato grado di rischio e pericoli che riguardano centri abitati. Nei giorni scorsi abbiamo già trasmesso le schede di una decina di interventi da effettuare nel Messinese, una sorta di emergenza nell’emergenza. Si tratta di lavori finanziati per circa 15 milioni, si aspetta solo il decreto. Entro un paio di settimane dovremmo avere il via libera".

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03 febbraio 2014
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