Pistacchio iraniano spacciato come di Bronte. Plauso ai Nas dal Codacons per il sequestro
I carabinieri del Nas di Catania hanno sequestrato in un'azienda dolciaria di Bronte 11 tonnellate di pistacchi provenienti dall'Iran e probabilemnte inquinati da muffe altamente tossiche per la salute, destinati ad essere immessi sul mercato con l'Indicazione geografica tipica di "Pistacchi di Bronte".
Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, fa un plauso ai carabinieri per aver individuato la frode e sequestrato il pistacchio: "Si tratta - ha dichiarato Tanasi - dell'ennessima truffa ai danni dei consumatori, truffa che danneggia il marchio e la serietà della distribuzione tipica, spacciando per pistacchi di Bronte dei prodotti che non hanno niente a che spartire con la produzione del posto, con l'aggravante della probabile contaminazione tossica, al vaglio degli esperti".
L'operazione avviene a pochi giorni dai maxi-sequestri effettuati dai Nas di tutta Italia per un totale di circa 1000 tonnellate di cibi avariati o con etichette contraffatte. "Quando a proporre la truffa sono le stesse aziende produttrici - afferma Tanasi - nessun consiglio può tutelare i consumatori. I sequestri di questo periodo dimostrano l'estrema diffusione di illeciti nel campo alimentare in tutta Italia e come la sicurezza alimentare degli italiani sia quotidianamente messa in serio pericolo". Tanasi chiede dunque al Governo di potenziare l'operato dei Nas in tutta Italia e di attribuire anche ad altri gruppi speciali il compito di vigilare sugli illeciti alimentari e sulla salute dei consumatori. "I controlli - conclude Tanasi - devono essere estesi in tutti i comuni non solo ai depositi, ma anche alle aziende produttrici, ai ristoranti, alle mense, al fine di accertare illeciti che potrebbero mettere a repentaglio la salute dei consumatori e denunciarne i responsabili".