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Più immigrati che residenti

A Lampedusa ci sono 5500 migranti: il numero dei profughi che si trovano sull'isola è superiore agli stessi abitanti

22 marzo 2011

Due sbarchi nelle prime ore del giorno a Lampedusa. Complessivamente 127 i migranti a bordo di due carrette del mare soccorse dalla Guardia di finanza a largo dell'isola. I due gruppi di 105 e 22 persone sono stati poi portati a terra.

L'isola scoppia e il numero degli immigrati ha superato quello dei residenti. Dunque, la situazione resta difficile e tesa, con 5500 cinquemila extracomunitari stipati nel centro di accoglienza e nella stazione marittima.
A Lampedusa oggi è previsto l'arrivo della nave militare San Marco che dovrebbe evacuare un migliaio di immigrati e di una delegazione del comitato parlamentare di controllo sull'accordo di Schengen, guidata dal presidente Margherita Boniver.
Il sindaco Bernardino De Rubeis e la popolazione sollecitano l'immediato trasferimento dei profughi; una posizione condivisa anche da numerose organizzazione umanitarie come l'Alto commissariato Onu per i rifugiati.
"Tiriamo un sospiro di sollievo - ha detto il sindaco di Lampedusa - e attendiamo con ansia la nave militare che trasferirà finalmente i migranti in luoghi più sicuri. Siamo felici per la decisione del governo Berlusconi, che 'abusando' un po' della pazienza dei lampedusani, violentati da un fenomeno di dimensioni epocali, ha oggi dimostrato grande vicinanza a questa terra". "Il ministro Maroni - ha continuato - ci ha assicurato che ci saranno giornalmente cinque ponti aerei in modo da trasferire 500 persone ogni giorno".

Ieri pomeriggio il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha convocato una conferenza stampa sull'emergenza a Lampedusa, invitando ad accantonare l'ipotesi di allestire una tendopoli. "C'è il rischio di un'epidemia a Lampedusa dove mancano le condizioni igieniche e di sicurezza per l'enorme numero di immigrati che finora sono arrivati. L'isola è in crisi. Non è pensabile che cinquemila profughi circolino per le strade, non potendo stare dentro il centro d'accoglienza che può ospitarne solo 850". "In questi giorni c'è una carenza anche di acqua potabile - ha ricordato il governatore - la Regione ha già stanziato un milione di euro per fronteggiare l'emergenza. Adesso tocca allo Stato che finora non è stato in grado di affrontare al meglio questo esodo biblico. La Sicilia merita ben di più di un'area di fiscalità di vantaggio".
"A Lampedusa non ci deve essere nessuna tendopoli. Non la vogliamo. Il governo abbandoni questa idea". Raffaele Lombardo è dunque d'accordo con l'amministrazione comunale di Lampedusa che ha impedito la realizzazione di una tendopoli per i migranti. "Opere pie e caserme dismesse possono ospitare meglio queste persone - ha detto - Bisogna cominciare subito ad attrezzare queste strutture".
Intanto l'amministrazione di Lampedusa ha predisposto un progetto per la realizzazione di un Cpa a Lampione, isolotto di fronte le Pelagie, per ospitare 2.500 persone. "Non è un nostro desiderio - ha detto l'assessore al Turismo Pietro Busetta - Vorremmo che rimanesse un paradiso naturale, ma siamo disposti a sacrificarlo se sarà necessario".

Intanto, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine di un incontro con i presidenti di regioni, Anci ed Upi, ha detto che da regioni, provincie e comuni c'è stata adesione alla richiesta di accogliere fino a 50mila migranti, "un numero molto realistico". "Il piano predisposto dal ministero dell'Interno - ha spiegato Maroni al termine del vertice - prevede una distribuzione che tenga conto, sul territorio, del numero degli abitanti. Per cui si tratterà di una distribuzione con un numero realistico che terrà conto anche di alcuni, necessari correttivi per regioni che hanno già una forte pressione migratoria come la Sicilia, la Calabria o la Puglia o emergenze quali l'Abruzzo con il terremoto".
Maroni distribuirà il piano "nei prossimi giorni per l'approvazione definitiva" di regioni, province e comuni. Sul fronte finanziario, di cui si è parlato durante l'incontro al Viminale, Maroni al termine ha confermato che "il piano comporterà un impegno finanziario. Ho ricordato che il Consiglio dei Ministri ha rifinanziato il fondo della protezione civile con le risorse necessarie per gestire l'emergenza umanitaria, facendo le cose che servono".
Infine verrà rafforzato il sistema Sprar (Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che permetterà di accogliere circa un decimo del totale.

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha parlato di "collaborazione inter istituzionale. Ci sarà presentato il piano - ha commentato - poi insieme opereremo per gestire questa fase molto complessa". L'Upi garantisce "piena adesione" alla proposta del governo, "piena disponibilità" anche dai comuni che parlano di criterio di distribuzione sul territorio convincente. Maroni ha, quindi, accennato al 'Villaggio della solidarietà' di Mineo dove si sperimenterà "la creazione di un modello di eccellenza per l'accoglienza, un modello italiano che vogliamo presentare in tutta Europa". Nel residence di Mineo si trovano 800 rifugiati.
Per quanto riguarda l'isola di Lampedusa, Maroni ha spiegato come sia "in corso l'intervento per spostare chi è giunto a Lampedusa in altre strutture. Dall'inizio dell'anno a oggi e dunque in meno di tre mesi sono già arrivati in 14.918 mentre erano stati 4mila nell'intero anno precedente: sono tutti tunisini, maschi, giovani, ovvero si tratta di un'intera generazione che parte dalla Tunisia, dove mi recherò domani perché questo flusso di immigrati clandestini rischia di essere sfruttato dai trafficanti. La Tunisia è un Paese amico dell'Italia e della Ue e ha tutto l'interesse a mantenere con noi buoni rapporti".

[Informazioni tratte da Repubblica/Palermo.it, Adnkronos/Ing, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]

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22 marzo 2011
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