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Più poteri e mezzi ai sindaci italiani

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni pensa ad un Paese guidato da ''supersindaci''

10 giugno 2008

Per rispondere alla richiesta di sicurezza serve "una risposta non emergenziale, ma di sistema, dando più poteri ai sindaci, ma anche finanziando i mezzi per realizzarli".
A spiegarlo è stato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni , che ha partecipato ieri al Teatro Regio di Parma a un incontro operativo con i 21 sottoscrittori della 'Carta di Parma'. A conclusione dell'appuntamento, che è durato circa due ore, Maroni ha rimarcato che occorre "dare risposte non in termini di emergenza e interventi una tantum, come gli sgomberi nei campi Rom con ruspe e telecamere che spostano semplicemente il problema da un'altra parte".
"Abbiamo definito oggi - ha fatto sapere il titolare del dicastero dell'Interno in relazione al decreto legge - addirittura proposte emendative che porterò nel provvedimento in discussione al Senato". Per quanto riguarda, invece, il disegno di legge, Maroni assicura che continuerà "il rapporto con i sindaci". Ai quali chiede "un rapporto di scambio informale, poco istituzionale, ma pragmatico, che è la cosa che mi interessa di più. Il confronto costante con i sindaci è utile in quanto sono esponenti di prima fila della comunità e hanno il polso della situazione". Quanto alle risorse per la sicurezza, dice il ministro, "chiederemo che siano escluse dal Patto di stabilità".
I sindaci dal canto loro hanno chiesto maggiori risorse, "l'estensione delle competenze dei sindaci ai temi di sicurezza urbana", e in particolare, di "considerare la possibilità di inserire il fermo di polizia municipale per comportamenti contro la sicurezza urbana".

Maroni ha poi annunciato che chiederà "ai presidenti delle commissioni di togliere l'emendamento sulla prostituzione dal decreto e di inserirlo nel disegno di legge , per poter avanzare una proposta più articolata e completa che non sia solo repressiva".
Il titolare del dicastero dell'Interno ha ricordato anche di avere già rilanciato "un'idea non mia, ma già formalizzata in proposta di legge nei governi passati di 'eros center'. Ritengo comunque più utile spostare questo dibattito dal decreto di legge al disegno di legge - ribadisce - per avere una proposta complessiva da parte del governo che venga approvata a luglio".
Riguardo in particolare all'eventualità di punire come reato l'adescamento "ha pro e contro - sottolinea il ministro - Significa rendere reato questo comportamento e arrivare a rinchiudere nelle carceri decine di migliaia di persone". In altri Paesi, ha fatto notare Maroni, "il problema è stato risolto diversamente, con regolamentazione e controllo. Si potrebbe anche consentire a queste signore di pagare le tasse, fatto non trascurabile". Insomma, per il ministro, bisogna "introdurre nell'ordinamento italiano una soluzione definitiva". (leggi su Guidasicilia.it "Prostituzione d'origine controllata"

Fonte: Adnkronos

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10 giugno 2008
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