Più poveri degli Anni '90
Secondo la Banca d'Italia il 27% delle famiglie italiane è indebitato, in media per oltre 43 mila euro
Il 27,7 per cento delle famiglie italiane è indebitato, per un ammontare medio di 43.792 euro. È quanto emerge da un'indagine della Banca d'Italia secondo cui il rapporto tra debito e reddito disponibile, un indicatore di sostenibilità dell'indebitamento che indica quante annualità di reddito sarebbero necessarie a estinguere lo stock di debito detenuto, risulta pari al 45,6 per cento per la famiglia indebitata mediana, corrispondenti a circa 5 mesi.
La ricchezza familiare netta, data dalla somma delle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore) e delle attività finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, ecc.) al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti), nel 2010 presenta un valore mediano di 163.875 euro. La Banca d'Italia sottolinea inoltre che il 10 per cento delle famiglie più ricche possiede il 45,9 per cento della ricchezza netta familiare totale contro il 44,3 per cento registrato nel 2008. La concentrazione della ricchezza, misurata in base all'indice di Gini, è risultata pari a 0,62, in lieve aumento rispetto alla precedente rilevazione del 2008 (0,61).
PIU' POVERI DEGLI ANNI '90 - Si restringe il reddito medio delle famiglie italiane che nel 2010, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali è risultato pari a 32.714 euro, 2.726 euro al mese. Secondo la ricerca di via Nazionale in termini reali il reddito medio nel 2010 è inferiore del 2,4% rispetto a quello riscontrato nel 1991. Tra il 2008 e il 2010 il reddito familiare è rimasto sostanzialmente invariato, con un aumento dello 0,3% in termini reali, dopo essersi contratto di circa il 3,4% nel biennio precedente. In termini di reddito equivalente, cioè quello di cui ciascun individuo dovrebbe disporre se vivesse da solo per raggiungere lo stesso tenore di vita che ha nella famiglia in cui vive, la variazione delle entrate tra 2008 e 2010 risulta leggermente più sfavorevole (-0,6%) a causa di un lieve aumento nella dimensione media della famiglia osservata nel periodo.
ENTRATE INSUFFICIENTI - Nel 2010 il 29,8 per cento delle famiglie reputava le proprie entrate insufficienti a coprire le spese, il 10,5 per cento le reputava più che sufficienti, mentre il restante 59,7 per cento segnalava una situazione intermedia. Banca d'Italia sottolinea come rispetto alle precedenti rilevazioni emerga una tendenza all'aumento dei giudizi di difficoltà.
REDDITI - Il reddito "equivalente" dei lavoratori dipendenti italiani è inoltre cresciuto in termini reali dal 1991 al 2010 di appena il 3,3% a fronte di un +15,7% di quello dei lavoratori autonomi e dell'11,5% dei pensionati e "gli altri individui in altra condizione non professionale". Nel rapporto si spiega che il reddito equivalente "è una misura che tiene conto della dimensione e della composizione del nucleo familiare". [Fonte: Corriere.it]
- "Noi-Italia" 2012: povertà, debito, vecchiaia e disoccupazione (Guidasicilia.it, 21/01/12)