Più speranze da un nuovo metodo per la cura del tumore alla vescica
Una nuova apparecchiatura è in grado di attuare, attraverso uno speciale catetere, un trattamento abbinato di chemioterapia e ipertermia all'interno della vescica, col risultato di consentire la possibilità di guarigione di pazienti altrimenti non curabili se non con l'asportazione della vescica (cistectomia).
La nuova tecnica, non solo riesce a ridurre di dimensioni un tumore esteso fino renderlo operabile, ma dimezza la recidiva della malattia, fino al 50 per cento, rispetto alla chemioterapia tradizionale. Purtroppo, dopo l'intervento di asportazione endoscopica di un tumore vescicale, il pericolo che questo si riformi esiste in circa il 40 per cento dei casi.
Il nuovo metodo di cura, in uso, oltre che al Policlinico di Palermo, al San Raffaele di Milano e in altri 8-10 centri europei, permette il riscaldamento delle pareti vescicali in concomitanza della somministrazione di antiblastici. Oggi si sa che l'attività degli agenti chemioterapici viene aumentata dall'elevazione della temperatura corporea.
I risultati sono molto soddisfacenti, il trattamento non dà rischi di tossicità generalizzata, dura 1-2 ore, va fatto per 6-8 settimane, al ritmo di una seduta ogni sette giorni.
Valutata la risposta, è previsto un ciclo di mantenimento: una volta al mese per circa un anno.