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Poche speranze per i dispersi

Sei le vittime del tragico incidente della Costa Concordia. 16 i dispersi, tra cui una bimba di 5 anni

16 gennaio 2012

Si aggrava il bilancio delle vittime del naufragio della nave Costa Concordia (LEGGI) all'Isola del Giglio: è stato trovato il cadavere di un uomo. Sono adesso 6 i morti nella sciagura, e 16 i dispersi. Il corpo era nel secondo ponte, in una parte non invasa dall'acqua. Aveva il giubbotto salvagente ed era un passeggero. Ieri erano state tratte invece in salvo tre persone, due sposini coreani e il commissario capo di bordo Manrico Giampetroni.
Sta peggiorando inoltre la situazione meteo, dopo due giorni di bel tempo. Il mare si sta increspando, e per le prossime ore è previsto un temporale. Una situazione che preoccupa molto i soccorritori che stanno facendo una corsa contro il tempo per ispezionare la Concordia. Il timore è che le onde possano provocare uno spostamento del relitto e farlo sprofondare a 70 metri rispetto al gradino di 37 metri su cui è appoggiato lo scafo.
E' in corso anche un sopralluogo degli inquirenti agli scogli de 'Le scole', che sarebbero quelli urtati dalla Costa Concordia nella tarda serata di venerdì scorso. Il sopralluogo è stato disposto dalla Procura di Grosseto, per acquisire elementi utili all'inchiesta e per verificare la corrispondenza tra la versione del comandante e quella di altri testimoni. Uno scoglio di grandi dimensioni è tuttora conficcato nella carena della Costa Concordia.

Proseguono a ritmo serrato le ricerche dei 16 dispersi. Squadre di sommozzatori della Guardia costiera e sub speleologi dei Vigili del fuoco stanno perlustrando le 1.500 cabine una a una, utilizzando le mappe della nave fornite dalla Costa Crociere. Le operazioni sono rese difficili dalla presenza di zone allagate e di locali ostruiti da arredi andati fuori posto con il naufragio. "Ogni secondo è buono per trovare i superstiti, è una corsa contro il tempo - ha detto ieri il comandante della Guardia costiera, Cosimo Nicastro -. La speranza dei soccorritori è che nella parte sommersa si siano formate bolle d'aria". Per il comandante Nicastro, però, "c'è il rischio che la nave sprofondi a 70 metri", rispetto al gradino di 37 metri su cui è appoggiato lo scafo. Se sprofondasse a 70 metri, la nave si inabisserebbe completamente, e a quel punto finirebbe ogni speranza di trovare vivi eventuali superstiti rimasti intrappolati a bordo.

Si aggrava, intanto, la posizione di Francesco Schettino, il comandante della Concordia in stato di fermo di pg con l'accusa di omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. Un membro dell'equipaggio ha raccontato agli inquirenti che Schettino avrebbe dato l'ordine di puntare verso il Giglio, avvicinandosi così eccessivamente alla costa, per fare vedere l'isola a un maitre gigliese. 'Guarda la tua isola'', sarebbero state le parole del comandante della Costa Concordia. La stessa compagnia di navigazione ha preso di fatto le distanze da Schettino, in una nota emessa nella notte, in cui parla di "gravi errori del comandante". L'armatore sostiene che Francesco Schettino potrebbe "non aver seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali". Contro di lui "sono state mosse gravi accuse. Sembra - si legge nella nota - che abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell'emergenza non abbiano seguito le procedure''.
La scatola nera racconta che la nave si è incagliata alle 21.58. Alle 22.10 l'equipaggio comunica alla capitaneria di porto di avere un problema al generatore ma non parla di urti o secche. L'allarme vero e proprio scatta alle 22.30, molto in ritardo, come messo in rilievo dai pm di Grosseto che indagano sulla sciagura. Schettino invece rivendica "la correttezza della manovra" e dice di aver puntato sul Giglio "per evitare il naufragio in mare aperto".

"ERRORI DI GIUDIZIO DEL COMANDANTE" - Costa Crociere ha diffuso in serata una lunga dichiarazione, parlando chiaramente di "errori di giudizio" del comandante hanno avuto "gravissime conseguenze". Questa la dichiarazione integrale di Costa Crociere: "Costa Crociere ribadisce il suo più profondo dolore per questo terribile incidente che ha colpito i suoi affetti più cari: i suoi ospiti, i suoi dipendenti, una propria nave; si scusa per le sofferenze e il disagio che queste persone hanno subito e porge le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime accertate".
"Circa 1.100 persone di Costa Crociere in tutto il mondo stanno lavorando dalla serata di venerdì nella gestione di questo terribile incidente e la loro priorità è stata di supportare le operazioni di salvataggio, assistere ospiti ed equipaggio e riportarli in sicurezza alla loro residenza. Le operazioni di ricerca e salvataggio sono ancora in corso coordinate dalla Guardia Costiera e dalle autorità italiane. Confermiamo che sfortunatamente vi sono tutt'ora dei dispersi e, dato che la situazione è in continua evoluzione, non ci è consentito fornire dati".
"Il Comandante Francesco Schettino, che era al comando di Costa Concordia, è entrato in Costa Crociere nel 2002 come ufficiale responsabile della sicurezza e promosso comandante nel 2006, dopo essere stato comandante in seconda. Come tutti i comandanti della flotta egli ha partecipato ad un continuo programma di aggiornamento e addestramento ed ha superato positivamente tutte le verifiche di idoneità previste".
"Come già reso noto, la Magistratura, con cui Costa Crociere sta collaborando, ha disposto il fermo del Comandante, verso il quale sono state mosse gravi accuse. Sembra che il comandante abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell'emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali".
"Costa Crociere opera nel pieno rispetto di tutte le norme relative alla sicurezza ed è fiera dell'impegno che i suoi dipendenti dedicano alla gestione della sicurezza degli ospiti.
Tutti i membri di equipaggio dispongono di un certificato BST (Basic Safety Training), vengono formati e addestrati alla gestione di emergenze e ad assistere gli ospiti in caso di abbandono nave attraverso numerose esercitazioni. Ruoli, responsabilità e compiti sono chiaramente definiti e assegnati per consentire la gestione di una situazione così importante.
Tutti i membri dell'equipaggio fanno un'esercitazione di abbandono nave ogni due settimane. Per tutti gli ospiti in crociera è prevista un'esercitazione entro 24 ore dal giorno dell'imbarco, come richiesto dalla legge. Costa Crociere ha un sistema computerizzato che consente di verificare che tutti gli ospiti abbiano partecipato all'esercitazione e porvi di conseguenza rimedio".
"La preparazione dei membri degli equipaggi Costa Crociere viene periodicamente verificata dalle Guardie Costiere e dagli enti di classificazione indipendenti in linea con il rispetto ai requisiti specificati nel sistema SMS (Safety Management Systems). A bordo di Costa Concordia e di tutte le navi Costa sono disponibili giubbotti di salvataggio, lance e zattere in numero superiore al massimo delle persone che possono essere ospitate dalla nave. Nelle lance sono presenti dotazioni di sicurezza, come riserve d'acqua e cibo, cassette medicinali e strumenti di segnalazione e comunicazione, che consentono di aspettare in sicurezza l'arrivo dei soccorsi. Le lance sono inoltre oggetto di scrupolose verifiche periodiche da parte del personale della nave e degli organismi di certificazione. Tutte le navi Costa Crociere sono certificate dal RINA e sono costruite secondo i più elevati standard e tecnologie".

"In seguito all'incidente, Costa Crociere è intervenuta immediatamente per impedire un potenziale impatto ambientale e sin dalla giornata di sabato si sta avvalendo della società leader al mondo nel settore, Smit & Salvage, con cui sta elaborando un piano di interventi; le azioni immediate a breve termine sono consistite nel realizzare una barriera di contenimento attorno allo scafo".
"La Magistratura ha sottoposto a sequestro la nave e la VDR, la cosiddetta 'scatola nera'. Costa Crociere può quindi accedere alla nave solo con l'autorizzazione delle autorità".

Quando il sindaco scriveva al comandante: "Uno spettacolo. Grazie per passare davanti all'isola" - Il passaggio della Costa Concordia vicino all'Isola del Giglio era un evento che si verificava spesso, concordato e annunciato, a fini turistici. Lo conferma una corrispondenza dell'agosto 2011, tra il comandante di Costa Crociere Massimo Gambarino, al Comando della Costa Concordia in occasione del passaggio di fronte al Giglio lo scorso 14 agosto, e il sindaco dell'isola Sergio Ortelli.
La nave così vicina era considerata uno show, un'attrazione per i turisti. Lo scambio di lettere venne pubblicato sul quotidiano on line dell'isola, www.giglionews.it. "Egregio Comandante Massimo Calisto Garbarino - scrive il sindaco Otelli - dopo l'incredibile spettacolo di ieri sera, con il passaggio della supernave Concordia davanti a Giglio Porto, non potevo esimermi dall'inviarLe un messaggio di compiacimento a nome di tutta la nostra comunità, compresi i graditi ospiti turisti, omaggiati da questo importante evento. Grazie all'intercessione dell'amico carissimo Mario Palombo, storico comandante della Costa Crociere, abbiamo assistito ad uno spettacolo unico nel suo genere, diventato un'irrinunciabile tradizione di cui ne sono onorato e per questo motivo mi faccio inteprete di ringraziamento personale a Lei ed al suo equipaggio pregandola estendere la nostra riconoscenza anche alla Costa Crociere che oramai da anni premia in questo modo un'isola tra le più belle del panorama insulare nazionale. Spero vivamente di averla un giorno ospite dalle nostre parti, naturalmente previo accordo con Mario, insostituibile ed autorevole sostenitore isolano. Cordiali saluti Sergio Ortelli". "Signor Ortelli buona sera, mi scuso - rispondeva il comandante Massimo Garbarino - per il ritardo nel rispondere alla sua graditissima lettera. E' ormai la seconda volta che effettuo il passaggio di fronte all'isola del Giglio nel mese di agosto con la Costa Concordia. Era stata una meravigliosa esperienza tre anni addietro, ed è stata altrettanto emozionante quest'anno. Ieri sera, transitando di fronte al porto, ho potuto notare le migliaia di flash delle macchine fotografiche, e si potevano anche vedere i numerosi turisti che hanno assistito al passaggio, grazie anche alla pubblicità che avete fatto su GiglioNews".
Il passaggio della Concordia vicino all'isola del Giglio "è stato pubblicizzato anche a bordo della nostra nave, ed erano molti gli ospiti sui ponti esterni a godersi questo evento speciale. La vostra e' un isola meravigliosa, proprio come piacciono a me, piccole, e che ho avuto modo di visitare dall'alto grazie alla tecnologia di internet. E' un piccolo paradiso che spero di poter visitare nei prossimi anni, e sono convinto che me ne innamorerò, grazie anche ai racconti del comune amico Mario. E' stato un evento bellissimo, e spero - scriveva il comandante della Costa Concordia - possa divenire anche per noi di bordo, una tradizione da continuare. Nell'augurare ogni bene e prosperità alla vostra comunità, colgo l'occasione di porgere i miei più cordiali saluti. Massimo Calisto Garbarino".

Il pianista della nave: "Ho temuto di morire, pensavo alla mia famiglia" - "Sono stati attimi interminabili, ho davvero temuto di morire, mi è venuta agli occhi l'immagine della mia famiglia: per me, è come se io fossi nato oggi, di nuovo". E' quanto ha confessato all'Adnkronos Antimo Magnotta, il pianista della nave 'Costa Concordia'. "Sono riuscito a mettermi in salvo, in modo rocambolesco", racconta il musicista, campano di Caserta, 41 anni, sposato, padre di due figlie, sulle navi da crociera da 14 anni. "Ho messo in salvo la cosa più preziosa, la mia vita: ma ho perso quasi tutto dei miei tanti anni di lavoro e di sacrifici", lamenta. "Ero in piena attività, stavo suonando al pianoforte un pezzo di mia composizione - ricorda Magnotta - Una manovra improvvisa mi ha fatto subito capire che qualcosa non stava andando per il verso giusto, nonostante il mare fosse tranquillo e si dovesse oramai navigare senza scossoni. E invece, la nave si è improvvisamente piegata su un fianco, io sono caduto dal seggiolino dove ero seduto per suonare. Mi sono rialzato e ho sentito un fracasso incredibile: i piatti e i bicchieri della vicina sala ristorante cadevano e di rompevano in mille pezzi". Poi, "ho visto gente che usciva dal locale, sanguinante. Da una balaustra posta più in alto, ho assistito a una vera e propria baraonda: gente che urlava, che scappava con i figli piccoli in braccio, che si agitava in preda al panico. Quanto a me, sono riuscito a salvarmi grazie a una via di fuga che non era quella strettamente prevista dal protocollo". "Per fortuna - aggiunge - visto che nel punto di riunione a prua non si è visto un solo ufficiale della sicurezza, per l'appello, un solo 'capo zattera' a condurci alle scialuppe". Così, "senza alcun comando, mi ha salvato, diciamo, il mio istinto di sopravvivenza: l'adrenalina a volte fa agire in modo diverso, fa compiere azioni che una persona in tutta calma non farebbe mai". Allora, visto che "la via di fuga prevista era impercorribile, con la nave coricata tutta su un fianco - prosegue il suo racconto il pianista della nave - mi sono arrampicato su alcune inferriate, sono sceso su un ponte di scoperta e sono letteralemnte volato giù attraverso una corda, quella che doveva essere una cima d'ammaino di un mezzo di soccorso". Una scena da film: aveva visto al cinema 'Titanic' o 'Il pianista sull'Oceano'? "La colonna sonora del Maestro Ennio Morricone per tutti noi musicisti è un must. Ma nelle scene dei film c'è molta fantasia. Io, invece, ho visto l'altro giorno scene così realiste davvero difficili, ancora adesso, da raccontare".

Magnotta suona sulle navi da 14 anni: in base alla sua esperienza si possono rilevare responsabilità, colpe, leggerezze, ritardi: nella rotta, nell'allarme, nei soccorsi? "A mio avviso, senza voler accusare nessuno - risponde - c'è stata una tempisitca eccessivamente lunga nell'informare sia l'equipaggio che i passeggeri". Spiega il pianista della 'Costa Concordia': "Ognuno di noi membri d'equipaggio risponde a dei codici di informazione. Ci sono stati assolutamente omissioni molto più che gravi". Ma anche altre volte si è passati così vicino all'isola del Giglio? "Con questo stesso comandante della nave - ricorda Antimo - siamo passati una volta, con una manovra 'extra-ordinaria' rispetto alla rotta da crociera, vicino alle coste al largo di Sorrento, a discapito forse della sicurezza ma a favore della spettacolarità della manovra e della pretesa bravura del comandante della nave, per la meraviglia dei passeggeri, magari alla loro prima crociera". Cambierà qualcosa, dopo un'esperienza così forte, nella sua vita? "Sicuramente, un attaccamento alla vita ancora più forte. Io sono nato oggi, sono rinato di nuovo".

Anche Antonello Tonna, pianista catanese della Costa Concordia, racconta d'aver vissuto una scene del film'Titanic'. "Lo confesso, mi è sembrato di vivere le scene viste nel film 'Titanic', quando ero in acqua con i miei colleghi musicisti e cercavo di raggiungere uno scoglio, mi voltavo e vedevo questo gigante di 300 metri e pensavo 'adesso si rovescia'. Invece mi e' andata bene e fortunatamente la posso raccontare".
Antonello Tonna, insieme ad altri artisti si è lanciato in mare raggiungendo l'Isola del Giglio. "Lavoro sulle navi oramai da tanto tempo - ha aggiunto parlando a 'Blogsicilia' - ho pure passato una tempesta col mare forza 10, ma quello che è successo l'altra sera ha dell'incredibile". Il pianista etneo ricorda infine gli ultimi momenti prima della terribile esperienza: "Avevo finito da poco il mio set al ponte 3 nella hall centrale. Avevo suonato jazz, soul e blues con una passeggera olandese, si chiama Justine, sarebbe dovuta sbarcare a Barcellona. Mi piacerebbe tanto rincontrarla, magari, per suonare ancora".

Ex marinaio di Messina a bordo: "Equipaggio incompetente" - "E' stata un'esperienza tremenda. Sono ancora scosso, ma anche furioso perché non si può gestire una situazione di emergenza come hanno fatto il comandante e l'equipaggio della nave. Sono stati degli incompetenti". A lanciare queste accuse non è un passeggero qualunque: Giuseppe Lanzafame, 42 anni, messinese che insieme alla moglie e alle due figlie di 7 e 14 anni era in crociera sulla Costa Concordia, è infatti stato imbarcato per diversi anni su alcune petroliere come marittimo per un compagnia genovese. Oggi Lanzafame non fa più che questo lavoro e dirige un grande supermercato a Messina, ma la sua esperienza di uomo di mare lo porta a mettere sul banco degli imputati chi ha gestito le operazioni di evacuazione della nave subito dopo l'incidente.
"Ci hanno fatto restare sul ponte per un'ora e mezza senza dirci niente, i passeggeri erano in preda alla disperazione e qualcuno per il panico si è gettato in mare", ha raccontato. "Mi sono subito accorto dell'impreparazione del personale, che non sapeva come calare in mare le scialuppe. Inoltre molti non riuscivamo a comunicare con noi perchè stranieri: non parlavano italiano, ma neanche inglese. A un certo punto ho dovuto spiegare io a uno di loro come manovrare le scialuppe e mi sono messo alla guida dell'imbarcazione perché loro non sapevano che fare ed erano più spaventati di noi". Lanzafame ha poi ricostruito i momenti terribili dell'incidente: "Stavamo cenando quando è avvenuto l'impatto, nella sala da pranzo la gente ha cominciato a urlare anche se il personale ci diceva di stare calmi. Ho capito subito la gravità della situazione e l'errore del comandante che prima è finito sugli scogli e poi ha fatto una manovra all'ultimo momento, portando la nave in una secca".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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16 gennaio 2012
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