Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Poi alla fine, sembra che abbia vinto il centrosinistra: maggioranza alla Camera e, con i voti esteri, anche al Senato

11 aprile 2006

Scusate, ma chi ha vinto le elezioni? Dov'è, dov'è la vittoria? Qualcuna sta festeggiando? Perché? Mi dite cosa c'è da festeggiare?
Oggi è ''l'indomani delle elezioni''. Doveva essere il giorno in cui il nuovo governo eletto avrebbe dovuto iniziare a delineare il proprio profilo; il giorno in cui, centrodestra o centrosinistra, avrebbero dovuto dire: ''Bene, visto che abbiamo vinto noi le elezioni, e il popolo italiano ha deciso che dobbiamo andare a governare il Paese...''.
Invece no, è il giorno in cui tutti hanno vinto e nessuno vuole perdere...

Dopo una notte convulsa nella quale i risultati si sono ribaltati più e più volte, lo spoglio si è concluso con l'assegnazione della maggioranza alla Camera dei Deputati all'Unione e al Senato alla Casa delle Libertà.
Al Senato la Cdl ha ottenuto infatti il 50,21% dei voti, ma solo 155 seggi contro i 154 dell'Unione. Alla Camera l'Unione ha solo 25 mila voti in più della Cdl con un risultato inferiore al 50% dei voti (49,8%), ma ha ottenuto 340 seggi (per via del premio di maggioranza).
Decisivo l'esito dei voti degli italiani all'estero, in base al quale verranno assegnati 6 seggi al Senato e 12 alla Camera.

E dai risultati che arrivano dallo scrutinio dei voti degli italiani all'estero, l'Unione ha raggiunto la maggioranza anche al Senato.
Infatti quattro dei sei senatori eletti dagli italiani all'estero sono stati scelti a larga maggioranza dalle liste dell'Unione, uno è andato a Forza Italia, e il sesto alla lista indipendente ''Associazione Italiani in Sudamerica''. Tuttavia, hanno annunciato i coordinatori delle circoscrizioni estere dell'Unione, Franco Danieli e Gianni Pittella, il centrosinistra potrà contare in totale su cinque senatori della circoscrizione estero: infatti Luigi Pallaro, eletto in Argentina per la lista indipendente, ha già annunciato che darà il suo sostegno alla maggioranza.

I risultati del voto all'estero hanno dunque ribaltato la situazione al Senato. Adesso l'Unione ha 158 senatori (159 con Pallaro) contro i 156 della Casa delle Libertà.
Al Senato tuttavia 158 seggi non costituiscono la maggioranza assoluta, che è di 162 voti
. Per ottenerla l'Unione dovrà assicurarsi il voto di almeno quattro senatori a vita. I senatori a vita sono sette: Giulio Andreotti, Emilio Colombo, Francesco Cossiga, Rita Levi Montalcini, Giorgio Napolitano, Sergio Pininfarina, Oscar Luigi Scalfaro.

Con questo ultimissimo dato il grido di gioia lanciato nella notte dal centrosinistra, potrà oggi essere più motivato, ma chiedersi ''Dov'è la vittoria'' ci sembra comunque lecito.
Sicuramente ha poco da essere soddisfatta la Cdl, che non ha vinto. Un paese spaccato in questa maniera, sicuramente, ci dice che molti degli elettori che nel 2001 premiarono il Governo Berlusconi non gli hanno rinnovato la loro fiducia. E questo ci sembra, francamente, un dato certo.
Come è certo che questa vittoria del centrosinistra non deve infondere alcuna euforia alla coalizione che sarà guidata da Romano Prodi.
Se con il voto dei senatori a vita la maggioranza di Palazzo Madama sarà confermata all'Unione, questa potrà governare il Paese, incontestabilmente, ma si tratterà sempre di una vittoria risicata.

E mentre l'Unione canta vittoria, da oggi più motivatamente, la Casa delle libertà ha già contestato il risultato e ha chiesto che ci sia una ''scrupolosa verifica del conteggio e dei verbali''. Per il portavoce di Forza Italia (che rimane il primo partito nazionale) Paolo Bonaiuti, si parla di ''mezzo milioni di voti annullati''. ''Quindi mi pare - sostiene Bonaiuti - che la questione sia ancora complessa: e questo riapre il discorso anche per l'attribuzione della vittoria del centrosinistra alla Camera''.
Alla contestazione di Forza Itala, la replica dei leader dell'Ulivo è arrivata immediatamente. Per Fassino ''quando uno perde deve trovare una buona ragione per consolarsi''. Mentre per Francesco Rutelli se la Cdl proprio vuole contestare l'esito delle urne, si deve ''rivolgere al ministro dell'Interno''.

Una cosa è certa: in Sicilia il centrodestra ha di nuovo vinto
E fra le poche certezze subitanee, una è rimasta incrollabile: la vittoria della Cdl in Sicilia. Certo i numeri non sono più quelli di cinque anni fa, quando il centrodestra conquistò tutti e 61 i seggi uninominali di Camera e Senato grazie anche al sistema maggioritario.
In questa tornata l'Isola, nonostante il 57% circa di preferenze per il centrodestra, cede il primato di roccaforte della Cdl al Veneto e se la vede con la Lombardia per il secondo posto.
Forza Italia nell'Isola rimane il primo partito, guadagnando rispetto alle Europee del 2004 ma perdendo circa dieci punti nel confronto con le politiche del 2001, quando si assestò al 36,7% nella quota proporzionale della Camera. A sorpresa, dietro FI si piazzano due partiti del centrosinistra, Ds e Margherita.
L'Udc si contende il quarto posto con Alleanza nazionale, mentre il governatore dell'Isola Salvatore Cuffaro, che ha guidato la lista dei centristi al Senato, ha ribadito che rinuncerà al seggio di palazzo Madama, privilegiando la sfida alle regionali del 28 maggio con la candidata dell'Unione Rita Borsellino.
Il partito di Casini ha ottenuto nell'Isola circa il 10% dei voti, oltre tre punti in più rispetto al risultato nazionale dell'Udc, nonostante in Sicilia abbia dovuto fare a meno dei voti di Raffaele Lombardo, che con il suo Movimento per l'autonomia, alleato con la Lega Nord, nella sola Catania ha preso circa il 9%, strappando voti ai centristi della Cdl.

Ma lo stesso Lombardo sembra deluso dai risultati: ''Probabilmente - dice - l'accordo non è stato capito dalla gente e ha penalizzato noi al Sud e loro al Nord''. Ma l'esperimento sembra non essere finito: ''Non escludo - aggiunge il leader dell'Mpa - che il rapporto continui''.
E sempre a Catania l'europarlamentare, Nello Musumeci, ex An e ora alla guida della sua nuova formazione, Alleanza siciliana, che corre fuori dagli schieramenti e ha già annunciato l'intenzione di correre per la Presidenza della Regione, si è aggiudicato un inatteso 7% nella sua città.
E se Cuffaro ha parlato di risultato ''molto positivo per la Cdl'', stesso giudizio esprime il segretario regionale dei Democratici di sinistra, Angelo Capodicasa: ''Nel 2001 eravamo a poco più del 33%, oggi siamo andati avanti di quasi nove punti rispetto a quell'infausta stagione e siamo cresciuti di circa tre punti rispetto alle europee del 2004. L'incalzare di questi risultati positivi ci lascia ben sperare per un successo di Rita Borsellino alle regionali''.
E la candidata dell'Unione alla presidenza della Regione è ottimista: ''Veniamo dalla tragedia del 61 a zero - dice - adesso stiamo recuperando e cominciamo ad avere voce''.

Intanto, la Sicilia si conferma, dopo la Calabria, la regione con la più bassa affluenza alle urne, con il 74,9%, nonostante l'aumento del 3,8% di votanti rispetto a cinque anni fa.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

11 aprile 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia