Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Ponte sullo Stretto: discorso chiuso!

Del "mitologico" ponte tra Scilla e Cariddi non si parlerà più per un po' di tempo

02 marzo 2013

E’ scaduto il termine per l'atto aggiuntivo tra la concessionaria Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink (guidato da Impregilo). Le due società non hanno raggiunto un accordo e quindi, naufraga definitivamente (per ora) il sogno (per alcuni) del Ponte.
Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri aveva chiaramente detto no alla proroga. "Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti (Corrado Passera, ndr) ha svolto una relazione sul Ponte sullo Stretto di Messina" in cui si sottolineava "l'assenza delle condizioni necessarie per l'emanazione di un decreto legge di proroga del termine per la stipula dell'atto aggiuntivo (fissato al 1 marzo 2013), come era stato richiesto dal Contraente generale".
Nella relazione è stato evidenziato che "il Contraente generale è receduto dal contratto lo scorso novembre e, in seguito, ha impugnato di fronte al Tar del Lazio la nota con cui Stretto di Messina Spa si opponeva al recesso. La relazione ha sottolineato inoltre l'assenza delle condizioni necessarie per l'emanazione di un decreto legge di proroga".
Dunque, visto che il primo marzo è stato ieri, in base al decreto legge saranno "caducati" "tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria".

Il general contractor Eurolink ha fin dall'inizio preso una posizione di scontro con il governo su questa vicenda, inviando pochi giorni dopo il decreto legge una lettera alla Stretto di Messina comunicando il recesso dal contratto. Alla società committente fanno sapere che successivamente sono stati presentati ricorsi in sede civile ai tribunali italiani e alla Corte europea di Strasburgo. In sostanza per Eurolink le dure condizioni imposte dal decreto legge sarebbero illegittime, e dunque nessuna trattativa è stata mai aperta per l'addendum.

Fai, Italia Nostra, Wwf e Legambiente, che possono adesso dirsi pienamente soddisfatte, avevano pubblicato pochi giorni fa cinque motivi per dire subito "no" al Ponte e impedire ogni proroga. Secondo gli ambientalisti, infatti, l'esecutivo ha da tempo tutti gli elementi per valutare che il Ponte:
1.
abbia un costo ingiustificato di 8,5 miliardi di euro, più del doppio di quello con cui il General Contractor Eurolink, capeggiato da Impregilo, ha vinto la gara (3,9 miliardi rispetto ai 4,4 miliardi di Euro posti a base di gara). E dell'ordine del 39% in più rispetto al valore di partenza se si considera l'importo lordo di 6,1 miliardi di Euro, ripetutamente indicato dai progettisti;
2. non si ripaghi con il traffico stimato, visto che le previsioni degli stessi progettisti, basate sulle stime e gli scenari intermedi del progetto preliminare, prevedevano che un incremento di costo del progetto nell'ordine del 15% avrebbe determinato un Valore Attuale Netto negativo, figuriamoci un incremento di costo del 39% rispetto all'importo lordo! Inoltre, le stesse previsioni valutano, a regime, un utilizzo del ponte che si aggirerebbe attorno all'11% della capacità complessiva (11,6 milioni di auto l'anno, a fronte, appunto, di una capacità complessiva teorica dell'opera di 105 milioni di auto l'anno nelle due direzioni), configurando un evidente, colossale spreco di risorse;
3. non sia realizzabile dal punto di vista tecnico: si tratterebbe di costruire, in una delle aree a più alto elevato rischio sismico del Mediterraneo, un ponte sospeso, ad unica campata di 3,3 km di lunghezza, sorretto da torri di circa 400 metri di altezza, a doppio impalcato stradale e ferroviario, (quando allo stato attuale delle conoscenze tecniche il ponte più lungo esistente al mondo con analoghe caratteristiche è quello del Minami Bisan-Seto in Giappone, di 1118 metri di lunghezza);
4. vada ad incidere su un'area ampiamente vincolata per gli straordinari valori paesaggistici e severamente tutelata dall'Unione Europea, si deve ricordare tra l'altro che l'opera ricade interamente nell'area di due ZPS - Zone di Protezione Speciale ("Costa Viola", in Calabria e dei "Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennammare e Area marina dello Stretto", in Sicilia) e interferisce in entrambe le regioni con 11 SIC - Siti di Interesse comunitario;
5. il progetto "definitivo" presenti gravi carenze tecniche rilevate già dalla Commissione VIA - Valutazione Impatto Ambientale (con ben 223 richieste di integrazione), secondo cui: "gli studi relativi (ad alcuni) interventi ... non hanno un livello di approfondimento tale per essere parte di un progetto definitivo".

Ma, c’è chi si è detto favorevole alla costruzione del Ponte sullo Stretto dice sì e lo ha fatto con convinzione. "Il ponte sullo Stretto di Messina non è una storia di sprechi, ma al contrario è una impresa che ha portato all’Italia ed alla comunità scientifica internazionale uno straordinario bagaglio di specifiche conoscenze multidisciplinari che sono state riconosciute e oggi ricercate in tutto il mondo".
E’ il messaggio dell’appello pubblicato due giorni fa sul Corriere della Sera da parte di un nutrito gruppo di appartenenti alla comunità scientifica nazionale ed internazionale. Sono trentanove i firmatari tra professori, ingeneri e tecnici italiani, danesi, giapponesi, inglesi, canadesi e statunitensi.

Tra gli altri l’architetto Daniel Libeskind, che ha progettato l’avveniristico centro direzionale alla base del ponte, il Professor Giulio Ballio già Rettore Politecnico di Milano e autorevole esperto internazionale di costruzioni in acciaio, il professor Fabio Brancaleoni Ordinario di Scienza delle Costruzioni Università "Roma Tre" e primario esperto italiano in ponti sospesi, il Professor Giorgio Diana Direttore della galleria del vento del Politecnico di Milano e uno dei massimi esperti in aerodinamica, il professor Niels J. Gimsing Emerito della Technical University of Denmark riconosciuto tra i massimi progettisti europei di ponti sospesi, il professor Michele Jamiolkowski Emerito di Geotecnica Politecnico di Torino tra i più autorevoli specialisti in campo internazionale di geotecnica, Klaus H. Ostenfeld, Peter Sluszka e Kenneth Serzan massimi esperti di ponti sospesi appartenenti a tre giganti dell’ingegneria mondiale Cowi, Ammann & Whitney e Parsons, Yasutsugu Yamasaki che ha progettato l’attuale ponte sospeso più lungo al mondo, l’Akashi Bridge in Giappone, Roberto Zucchetti del CERTeT-Università Bocconi che coordina l’area Economia dei Trasporti.

Nell’appello hanno spiegato che lo straordinario lavoro svolto da un grande team internazionale, a guida italiana, rischia oggi di essere definitivamente perso, trascinando con sé tutte le  importanti ricadute in termini di sviluppo e coesione territoriale italiani. I professori sono concordi nell’affermare che "non spetta alla Scienza e all’Ingegneria stabilire se costruire un ponte o meno, ma compete loro difendere un progetto se infondatamente bistrattato con conseguenze che potrebbero determinare la dissipazione di un grande patrimonio ingegneristico, scientifico e socioeconomico ad oggi consolidato in un progetto definitivo".
L’appello voleva, insomma, richiamare l’attenzione sulla "realtà dei fatti, per superare posizioni troppo spesso retoriche e non basate su criteri tecnici e scientifici" e ricordare che "i più autorevoli ambienti scientifici internazionali hanno riconosciuto che il progetto del Ponte ha saputo conseguire tutti gli obiettivi prefissati, in termini di sicurezza, efficienza e continuità di servizio, durabilità e ricadute socio-economiche. Particolare rilievo rivestono gli aspetti relativi a stabilità aerodinamica, percorribilità ferroviaria, risposta sismica, benefici ambientali, riqualificazione di ampie aree urbane fortemente degradate, né si può mancare di sottolineare lo straordinario contributo in termini occupazionali e di sviluppo dei territori interessati".

Gli studi per il Ponte hanno, inoltre, reso disponibile per la comunità scientifica un patrimonio altrimenti impensabile di conoscenze sull’area dello Stretto dal punto di vista sismogenetico, meteo-marino, idrogeologico, ambientale, trasportistico. "Il Ponte - concludeva l’appello rimasto inascoltato - è pronto ad essere costruito. Decidere sulla sua realizzazione spetta ora alle Autorità del Governo italiano. Da studiosi esprimiamo l’auspicio che non vadano perdute per l’Italia le preziose conoscenze acquisite che hanno portato al progetto del Ponte il riconoscimento del mondo e della comunità scientifica internazionale".
L’editore inglese Taylor & Francis, che recentemente ha pubblicato il libro "The Messina Strait Bridge: A Challenge and a  Dream" che descrive il lavoro di progettazione del ponte, ha messo a  disposizione anche una mail per aderire all’appello...

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Corriere del Mezzogiorno, Lasiciliaweb.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

02 marzo 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia