Premio Letterario Giovanni Verga
Da quest'anno a Catania il riconoscimento per la narrativa e la critica letteraria
Presenti alla conferenza stampa il consulente per la Cultura Ledo Prato, la madrina della manifestazione Sarah Zappulla Muscarà, i professori Francesco Branciforti, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Verga, e Gianvito Resta, docente dell'Università di Messina, entrambi membri del Comitato scientifico dell'edizione nazionale dell'opera omnia di Verga; gli assessori al Turismo Gaetano Sardo, ai Lavori Pubblici Antonio Scalone e alla sanità Giuseppe Palumbo; da Roma, in video conferenza, il presidente della Casa editrice "Le Monnier" Giuseppe De Rita.
Il premio Verga, come già nel passato, avrà due sezioni: quella narrativa e quella di critica letteraria. La sua assegnazione è prevista per l'ottobre 2003. La giuria, presieduta per statuto dal sindaco di Catania, vede al suo interno personalità di altissimo livello del mondo della cultura: oltre ai già citati Branciforti e Resta, ci saranno Giuseppe Giarrizzo, storico e già preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Catania, Giuseppe Galasso e Alberto Varvaro, entrambi docenti all'Università Federico II di Napoli, Anna Maria Andrioli, docente all'Università La Sapienza di Roma e direttrice del museo del Vittoriale. Il programma, inoltre, prevede anche il coinvolgimento dell'intera città con delle tematiche diverse come, ad esempio, Verga e il cinema oppure Verga e il teatro.
Il presidente de "Le Monnier", De Rita, ha poi annunciato la ripresa delle pubblicazioni dell'opera omnia di Verga, erano stati realizzati 10 volumi sui 22 previsti, con la raccolta di novelle "milanesi" "Per le vie", pubblicate originariamente nel 1883 nel periodo compreso tra le uscite dei due romanzi più importanti: "I Malavoglia" e "Mastro Don Gesualdo".
Il sindaco Scapagnini ha dichiarato, tra l'altro, che "con la ripresa del premio Verga si è fatto un ulteriore passo in avanti nella nuova politica culturale della città che, oltre al valore intrinseco, deve anche essere uno strumento forte e potente di attrattività del turismo polifunzionale, cioè quello non legato solo al fattore climatico ma anche al nostro grande patrimonio storico, artistico e culturale".