Prescrizione breve caso mai...
La soddisfazione di Berlusconi per il ddl sul processo breve turbata dai dubbi del Quirinale
Silvio Berlusconi è soddisfatto del ddl sul processo breve e pensa già alla prossima legge, quella sulle intercettazioni. Qualche malumore però nella maggioranza è stato suscitato dal commento del Capo dello Stato Giorgio Napolitano sulle valutazioni che il Colle ha deciso di fare prima del voto finale sul disegno di legge che contiene la prescrizione breve. Tale pensiero avrebbe indotto il premer, durante il Vertice a Palazzo Grazioli, a insistere perchè "si chiarisca tutto" con il Quirinale. Berlusconi sembra infatti essere convinto che Napolitano verrà persuaso della validità della norma.
Dal Pdl infatti più voci si sono levate contro le "falsità" sul processo breve: una norma che - sostiene con forza la maggioranza - non andrà a inficiare l'iter di processi come quello della strage ferroviaria di Viareggio. Non la pensano così le opposizioni, né l'Anm. Il capo dello Stato invece frena e prende tempo: "valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell'approvazione definitiva in Parlamento".
L'allarme dei magistrati: "È una legge che uccide i processi" - "La prescrizione breve è una legge che uccide i processi". E' quanto sostiene l'Associazione nazionale magistrati in una nota. L'Anm ritiene che la legge approvata mercoledì dalla Camera dei Deputati sia "un'amnistia permanente per numerosi gravi reati, come la corruzione, l'evasione fiscale, la truffa, la truffa ai danni dello Stato, l'appropriazione indebita, l'omicidio e le lesioni colpose, quelli in materia di ambiente e di infortuni sul lavoro".
In tutti i Paesi occidentali l'inizio del processo impedisce la prescrizione dei reati. In Italia, invece - afferma l'Anm - i brevi termini di prescrizione sono un incentivo per l'imputato ad allungare i tempi del processo, in quanto il termine decorre persino dopo una condanna in primo grado e in appello. Con queste norme, per una corruzione gravissima o per una frode fiscale per milioni di euro scoperte a distanza, ad esempio, di quattro o cinque anni dal fatto, l'imputato avrà la certezza dell'impunità per l'impossibilità di celebrare tre gradi di giudizio nel breve termine residuo. Non solo: avrà diritto anche alla restituzione del profitto del reato sottoposto a sequestro.
Questa legge, secondo l'Anm, "viola il principio di eguaglianza: l'omicidio commesso da un incensurato si prescrive prima di un furto commesso da un recidivo; per lo stesso reato commesso da due persone, una incensurata e l'altra no, si potrà arrivare alla prescrizione per l'una e alla condanna per l'altra". Secondo l'Associazione nazionale magistrati, "in questi anni non è stato fatto nulla per assicurare una giustizia più rapida e più efficiente, mentre oggi si approva a tamburo battente una legge che uccide i processi e nega giustizia alle vittime dei reati". "La prescrizione del reato - conclude la nota dell'Anm - è una resa dello Stato di fronte al crimine, è un'ulteriore offesa alle vittime del reato, è una sconfitta per la giustizia".
[Informaziom tratte da Adnkronos/Ing]