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Presentate le nuove sanzioni contro l'Iran che per Mahmoud Ahamadinejad sono solo ''carta straccia''

16 marzo 2007

Blocco totale delle esportazioni di armi iraniane; ampliamento della lista delle personalità e delle organizzazioni i cui averi devono essere congelati visti i legami con le attività nucleari del paese; blocco dell'assistenza finanziaria all'Iran eccetto che per ragioni umanitarie.
Sono questi tre dei punti salienti della proposta di nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per l'Iran, consegnata ieri mattina ai Quindici e messa a punto dagli ambasciatori dei cosiddetti ''5+1'' (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna, più la Germania).
Il nuovo pacchetto di sanzioni è stato messo sotto esame ieri stesso dal Consiglio di Sicurezza riunito sotto la presidenza di turno del sudafricano Dumisani Kumalo, e alla quale partecipa Marcello Spatafora, rappresentante permanente dell'Italia, membro non permanente per due anni.
 
''Abbiamo raggiunto un accordo sul testo. A introdurlo sarà la Gran Bretagna'' ha annunciato Emyr John Parry, ambasciatore britannico al Palazzo di Vetro. ''Siamo soddisfatti del risultato'', ha commentato l'ambasciatore russo all'Onu, Vitaly Churkin, mentre riserve sono state espresse dal collega cinese, Wang Guangya, per quanto riguarda la lista delle persone e della società che saranno colpite dalle sanzioni: la lista, ha obiettato, ''potrebbe essere stata compilata sulla base di informazioni di intelligence non corrette, per cui bisogna stare attenti''.

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha liquidato come un ''pezzo di carta straccia'' la nuova risoluzione di cui si attende l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per inasprire le sanzioni internazionali a carico di Teheran per il persistente rifiuto di rinunciare al proprio controverso programma nucleare. ''L'emettere simili pezzi di carta straccia non avrà alcun impatto sulla volontà delle Nazione iraniana'', ha tagliato corto Ahmadinejad, citato dall'agenzia di stampa semi-ufficiale 'Mehr'. ''Ci avete già applicato sanzioni in passato, ma noi abbiamo comunque ottenuto la tecnologia nucleare'', ha proseguito l'oltranzista leader della Repubblica Islamica, durante l'ennesimo comizio infuocato tenuto a Yazd, città dell'Iran centrale. ''Imponeteci pure sanzioni economiche oggi, e vedrete quale sarà la nostra prossima mossa'', ha ammonito l'ex sindaco di Teheran in tono minaccioso.

Già in precedenza Ahmadinejad era tornato a fare la voce grossa, affermando che nessun provvedimento potrà impedire al suo Paese di raggiungere gli scopi prefissati, e definendo ''privo di legittimità'' l'organo decisionale del Palazzo di Vetro. ''Ora i nemici del popolo iraniano cercano di servirsi del Consiglio di Sicurezza per impedire il progresso e lo sviluppo dell'Iran'', aveva tuonato Ahmadinejad. ''Il Consiglio di Sicurezza non ha però alcuna legittimità tra i popoli del mondo''.
''Qual è l'obiettivo dell'adottare risoluzioni del genere?'', si era chiesto polemicamente. ''Ormai stiamo padroneggiando completamente il procedimento di produzione del combustibile nucleare. Anche se voi occidentali vi mettete tutti insieme, persino se richiamaste dall'Inferno i vostri avi, non sareste comunque in grado di fermare la Nazione iraniana!'', aveva esclamato.

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16 marzo 2007
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