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Presto nuove Linee Guida per la Legge 194 che regola l'interruzione volontaria della gravidanza

04 settembre 2007

Sono in arrivo nuove Linee Guida per 'aggiornare' alcuni aspetti della Legge 194, che regola l'interruzione di gravidanza. A parlarne è il ministro della Salute Livia Turco che, in un articolo apparso nei giorni scorsi sul Corriere della Sera, ha spiegato che si tratta di modifiche per ''aggiornare'' e non rivoluzionare una legge vecchia di trent'anni (la legge fu approvata nel 1978, ndr), ma definita dallo stesso ministro ''molto saggia''.
''Non mi dispiacerebbe - ha dichiarato infatti il ministro Turco - caratterizzare il mio ministero con un atto di indirizzo che attualizzi questa legge, che resta la migliore possibile: saranno linee guida nello spirito della legge''. Del resto, la Turco aveva già anticipato a marzo scorso, nel corso di un Question time alla Camera, la volontà di predisporre, a breve, nuove linee guida, accelerando il confronto con la società scientifica italiana e con le Regioni.

A chiedere un nuovo percorso da seguire per affrontare questa delicatissima materia ''sono gli stessi medici'', ha sottolineato il ministro che assicura: ''saranno indicazioni condivise a livello scientifico dall'intera comunità''.
A lavorarci saranno due commissioni: quella su neonatologia e accanimento terapeutico (istituita dopo l'episodio del feto sopravvissuto all'aborto, a Careggi) e una - appena insediata e guidata dalla genetista Elisa Calzolari - sulla diagnostica delle malattie genetiche.
La prima dovrebbe consegnare le proprie conclusioni a breve. Si tratterà di indicazioni tecniche, di limiti che non avranno un vero e proprio valore giuridico, ma aiuteranno gli addetti ai lavori nella fase che precede l'aborto, per una maggiore precisione nell'informazione e nell'uso delle tecniche mediche reso possibile dai progressi tecnologici e diagnostici. ''Troppo spesso - dice il ministro - si assumono gli esiti degli esami medici come verdetti inappellabili. Si creano false certezze".

Due le innovazioni possibili: una riguarda il limite temporale entro il quale non è possibile intervenire perché il feto rischia di sopravvivere all'aborto, come accaduto nella primavera scorsa all'ospedale Careggi di Firenze; l'altro relativo alle indicazioni sui limiti all'uso della diagnostica genetica.

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04 settembre 2007
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