Prezzi della benzina alle stelle
Per le famiglie italiane una stangata da 171 euro. I consumatori denunciano l'indifferenza del governo
L'aumento del prezzo della benzina, che in una settimana è passata da 1,27 euro al litro a 1,35 di ieri, con un ricarico di 8 centesimi, costerà alle famiglie 171 euro in più l'anno, tra costi diretti e indiretti. E' quanto stimano le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori che prevedono "una forte ricaduta sul potere d'acquisto già ridotto ai minimi termini". "Per i pieni di carburante - calcolano - per quanto riguarda i costi diretti otto euro in più al mese, pari a 96 euro annui e, per i costi indiretti, dovuti essenzialmente ai maggiori costi di trasporto dei beni dei prodotti, di 75 euro annui. Con una ricaduta negativa di 171 euro annui a famiglia". "Siamo alle solite. Infatti ancora una volta - continuano - con una rapidità incredibile, la benzina è passata, nel giro di una settimana, da 1,27 euro al litro a 1,35 di giovedì, con un ricarico di otto centesimi".
Dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it emerge, infatti, che in questi due giorni tutte le compagnie hanno rivisto verso l'alto i listini di benzina e diesel. Nel dettaglio, Api-IP hanno aumentato il prezzo di riferimento della verde di 1,2 centesimi fino a 1,337 euro/litro e di 1,3 centesimi quello del gasolio fino a 1,182 euro/litro. Erg è salita di 1,5 centesimi su entrambi i prodotti portandosi rispettivamente a 1,339 e 1,184 euro/litro. Lo stesso ha fatto Shell, che è volata oltre quota 1,35 euro/litro sulla benzina (a 1,354) e ha sfiorato la soglia di 1,2 euro/litro sul diesel (a 1,199), confermandosi ancora una volta la più alta. Esso è salita a 1,338 euro/litro sulla verde (+1,4 centesimi) e a 1,185 euro/litro sul gasolio (+1,7 centesimi). Q8 e Tamoil hanno aumentato di 1,4 centesimi entrambi i prodotti portandosi rispettivamente a 1,338 e 1,337 euro/litro sulla verde e a 1,183 e 1,182 euro/litro sul gasolio. Total, infine, ha rivisto al rialzo di 2 centesimi sia la benzina che il diesel salendo a 1,344 e a 1,189 euro/litro.
Una raffica di aumenti ingiustificata per le associazioni dei consumatori che denunciano l'indifferenza del Governo. Per il Codacons ''ancora una volta, tutte le compagnie petrolifere hanno speculato sui prezzi dei carburanti" e il tutto avviene "nell'indifferenza del Governo, ed in particolare del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che da almeno un anno continua a promettere misure di liberalizzazione senza attuarne nemmeno una. Per questo al Codacons non resta che ribadire la richiesta di dimissioni del Ministro Scajola, incapace di far fronte allo strapotere delle compagnie petrolifere". Il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, chiede dunque che si attenzioni il problema per iniziare il nuovo anno all'insegna della trasparenza verso i consumatori e le sempre più pressanti emergenze economiche che li riguardano.
Critiche all'esecutivo anche dall'Adiconsum. "Che ne è stato dell'annunciato provvedimento del Governo sui carburanti?", chiede l'associazione ricordando che nell'incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico del 17 dicembre l'Adiconsum ha avanzato al Governo proposte che "se accolte, consentirebbero una riduzione del prezzo della benzina di 10 centesimi, una maggiore trasparenza e concorrenza e un freno alle speculazioni".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Codacons.it]