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Prima Giornata Pizzo Free

“Contro il pizzo, cambia i consumi”. A Palermo il 5 maggio diventa la giornata di chi è libero e di chi si vuole liberare dal pizzo

05 maggio 2006

“L'estorsione è la madre di tutti i crimini perché è funzionale a stabilire, consolidare ed estendere il governo sul territorio rappresentato da una strada, una piazza o un quartiere. Il pizzo è manifestazione della signoria territoriale di Cosa Nostra sulla città di Palermo; con il pizzo la mafia si fa Stato”
Libero Grassi, 1990

“Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi” ebbe un giorno a scrivere Bertolt Brecht, e un popolo che ha voglia di riconquistare la propria dignità alzando la testa e scrollandosi il fango che qualcuno ha gettato loro addosso, non è popolo di eroi, ma un popolo che vuole ritornare ad essere "semplicemente" libero.
Non ci sono eroi nella lista dei “100 ribelli” che hanno detto NO al pizzo, e non vogliono diventarlo. Sono farmacisti, agenti di viaggio, titolari di aziende agricole, ristoratori e artigiani, e tali vogliono rimanere. Non vogliono essere riconosciuti come eroi, ma non vogliono nemmeno essere dei pusillanime, perdendo la dignità pagando il pizzo a chi la dignità non sa manco cosa sia. Sono 100 commercianti di Palermo che hanno scelto di far sapere pubblicamente che loro al racket delle estorsioni proprio non vogliono piegarsi, e pubblicamente vogliono dire di essere liberi, e che per esserlo non serve altro che il coraggio di ogni giorno e la stima verso se stessi.
Insieme a loro i ragazzi del Comitato Addiopizzo e ben 7000 e passa cittadini hanno deciso che questa "rivoluzione culturale" venga assimilata bene da tutti, affinché anche a Palermo, e in tutta la Sicilia, si ritorni a vivere liberi dal giogo della mafia, perché la mafia si sconfigge anche e soprattutto così, si combatte dal basso, dalla propria coscienza.

Oggi, venerdì 5 maggio, a Palermo si tiene la Prima Giornata Pizzo Free, nella quale a testa alta tutti dicono di NO al pizzo e si invitano tutti a cambiare i consumi per contrastare il racket delle estorsioni. Sarà una giornata all'insegna della “normalità”, in cui si sta insieme, in cui si fa il proprio lavoro, in cui si impara, una giornata di quella “normalità” che per troppo tempo è stata “particolarità”.

Di seguito vogliamo pubblicare la lettera che i ragazzi del Comitato Addiopizzo hanno scritto a tutti i cittadini di Palermo. Pubblicandola vogliamo rivolgerci a tutti i siciliani, affinché la voglia di riprendersi la propria dignità diventi “opera prioritaria”.

“UN INTERO POPOLO CHE PAGA IL PIZZO E' UN POPOLO SENZA DIGNITA'”

Caro concittadino,
la frase che hai appena letto è, purtroppo, una triste verità: l'80% delle attività commerciali della Sicilia, infatti, paga il pizzo (dati della procura di Palermo).
La prima volta che Palermo si è “risvegliata” tappezzata da migliaia di adesivi con questo messaggio d'accusa è stata l'estate del 2004. Da allora ne abbiamo attaccati ovunque fra centro e periferia, stimolando la gente comune a prendere coscienza della gravità e dell'invasività del fenomeno estortivo. Attaccando dei semplici adesivi volevamo affermare una verità che pensiamo debba essere di dominio pubblico, e su cui tutti dovrebbero riflettere: tutta una società che si piega, senza lottare e reagire, in silenzio, al ricatto mafioso non è né libera né dignitosa.

Ma parlare dei problemi non basta. E' necessario che ogni cittadino della nostra terra comprenda il proprio importante ruolo, come operatore economico, come rappresentante delle istituzioni o come consumatore. Non si può pretendere che solo gli imprenditori si facciano carico del problema, soprattutto se si trovano ad operare in un contesto che è indifferente alla piaga del pizzo. Il fenomeno del racket delle estorsioni riguarda e colpisce non solo i commercianti, ma tutti noi cittadini in quanto consumatori: infatti se i panifici, i negozi di abbigliamento, i bar, le macellerie, le librerie, le gelaterie, i cinema, i fiorai, i negozi di giocattoli e chi più ne ha più ne metta, sono costretti a pagare il pizzo, lo fanno con i soldi che tutti noi spendiamo negli esercizi commerciali. Se una percentuale del loro guadagno va alla mafia, una percentuale, seppur minima dei nostri soldi va alla mafia.
Così abbiamo raccolto l'adesione di più di 7000 cittadini che si impegnano concretamente e pubblicamente ad effettuare i propri acquisti presso quegli esercizi commerciali che denunciano i propri estortori o che, comunque, si oppongono al racket (per maggiori informazioni sulla campagna “CONTRO IL PIZZO, CAMBIA I CONSUMI”, consulta il sito www.addiopizzo.org).

Dopo mesi di duro lavoro per raccogliere un cospicuo numero di imprenditori che si schierassero apertamente contro il pizzo, abbiamo costituito una lista di commercianti “Pizzo Free”, che vogliamo presentare al pubblico attraverso una Fiera del Consumo Critico, il 5 Maggio 2006.
I prodotti che verranno venduti, infatti, dovranno provenire esclusivamente da aziende “pulite”: di conseguenza tutti coloro che spenderanno i propri soldi durante la giornata avranno la certezza che non un solo euro finirà nelle tasche della mafia.

La giornata della fiera diventerà una festa cittadina, organizzata in una piazza del centro storico di Palermo e quindi aperta a tutta la comunità, che vedrà anche la partecipazione delle scuole, impegnate nell'esposizione e presentazione di lavori sul racket; e si concluderà con una serata di spettacolo, auto-organizzato, voluto dalle migliaia di cittadini palermitani che hanno aderito all'iniziativa “Contro il pizzo, cambia consumi”, finanziato attraverso l'auto-tassazione degli stessi cittadini e dedicato a tutta la città di Palermo, senza alcun patrocinio della regione, della provincia o del comune.
Una serata senza sponsor in cui l'unico enorme striscione da sfondo sul palco rechi la scritta “Un intero popolo che non paga il pizzo, è un popolo LIBERO!”.

Abbiamo scelto una data del tutto  “anonima”, non corrispondente cioè a fatti od eventi di alcun tipo, ma proprio per questo maggiormente carica di significato: non quindi una giornata di commemorazione, ma una festa cittadina che sia  punto di partenza per un  futuro migliore.

Oggi chiediamo anche a te di schierarti apertamente e pubblicamente contro Cosa Nostra e, in particolare, contro il pizzo, accanto ai tantissimi studenti, insegnati, consumatori e commercianti che spontaneamente e dal basso hanno intrapreso una lunga strada che speriamo possa portare all’affrancazione del popolo siciliano dalla attuale condizione di sudditanza alla logica della prevaricazione, dell'intimidazione e del clientelismo.

Comitato Addiopizzo


Il Programma della Giornata

1° Maggio 2006 - Piazza Magione - Palermo
I Giornata Pizzo Free
Liberi di sapere, liberi di comprare, liberi dal racket delle estorsioni mafiose!

ORE 8.30/11.30: rappresentazioni teatrali e musicali di migliaia di studenti
ORE 11.30: dibattito con Carlo Lucarelli (scrittore e giornalista), Nino Di Matteo (DDA), Maurizio De Lucia (DDA), Pina Maisano Grassi (commissione di garanzia del comitato Addiopizzo)
ORE 12.00/13.30 - 15.30/18.00: rappresentazioni teatrali e musicali delle scuole; esibizione gruppi kapoeira
ORE 19.30/24.00: Giovanni Nanfa, fratelli Livigni, Collettivo Peppino Impastato, Akkura, Matrimia & le Cozze, Giovanni Sollima. Proiezione di video a tema (durante le pause fra una performance e l'altra)
ORE 21.00: dibattito con Piero Grasso (Procuratore Nazionale Antimafia), Tano Grasso (presidente onorario F.A.I.), Silvana Fucito (napoletana che ha denunciato i propri estortori) e Carlo Lucarelli

A disposizione della piazza: Struttura polivalente per l'attività sportiva allestita e gestita dal CONI, CR Sicilia

Durante tutta la giornata: FIERA DEL CONSUMO CRITICO ANTIRACKET. I commercianti che hanno aderito alla campagna "Contro il pizzo cambia i consumi" lanciata dal Comitato Addiopizzo si presentano alla Città con il loro senso civico, il loro coraggio, ma soprattutto con i loro prodotti e i loro servizi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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05 maggio 2006
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