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Prima vittima italiana dell'influenza A

Gli specialisti assicurano: ''Nessun allarme! Il virus è stato fatale in un paziente afflitto da gravi patologie''

04 settembre 2009

Anche l'Italia ha il suo primo morto a causa dell'influenza A. Infatti, è morto a Napoli il 51enne di Secondigliano che era ricoverato all'ospedale Cotugno dopo essere stato colpito dal virus dell'influenza A. Lo ha reso noto la direzione sanitaria. E' la prima persona a morire in Italia per le complicazioni seguite al contagio da virus H1N1, anche se, in questo primo, il decesso è stato determinato soprattutto dalle gravi patologie che già da diverso tempo affliggevano il paziente: miocardiopatia dilatativa e una forma molto grave di diabete.

Il cuore di D.G. si è fermato a mezzanotte in punto. Da alcuni giorni era ricoverato in gravissime condizioni nell'ospedale per la cura delle malattie infettive 'Cotugno' di Napoli. E' la prima vittima in Italia dell'influenza che sta provocando la morte di centinaia di persone in ogni parte del mondo, anche se, in questo primo caso italiano, il virus è soltanto in parte responsabile del decesso che è stato determinato, soprattutto, dalle gravi patologie che già da diverso tempo affliggevano il paziente. Il quadro clinico, di recente, si era ulteriormente complicato a causa di una insufficienza renale e di una sepsi da stafilococco aureo. Le condizioni di D.G. hanno subìto un ulteriore, brusco peggioramento verso le ore 23 della scorsa serata. Il personale medico e paramedico in servizio nel reparto di rianimazione del Cotugno è immediatamente intervenuto, praticando tutte le iniziative previste dai protocolli terapeutici. In breve tempo i medici hanno però constatato una crescente bradicardia, cioè un progressivo rallentamento del battito del cuore, finché non è subentrata la fibrillazione e, infine, l'arresto. I medici del Cotugno hanno proseguito con le manovre di rianimazione per altri 45 minuti, fin quando non si è dovuta constatare la morte del paziente.

Le condizioni dell'uomo - che abitava con l'anziana madre nel quartiere Secondigliano - si erano rivelate molto critiche sin dal momento del suo ricovero nell'ospedale. I medici, in realtà, non avevano mai nutrito troppe speranze che riuscisse a sopravvivere. Sin dal momento del suo arrivo in ospedale, martedì scorso, D.G. era stato sottoposto a respirazione assistita ed al monitoraggio dal punto di vista emodinamico e respiratorio, con elettrocardiogramma, controllo della pressione arteriosa e dei livelli di gas nel sangue. D.G. è stato sin dal primo momento sottoposto anche ad emofiltrazione renale. L'uomo era stato ricoverato inizialmente nell'ospedale Cardarelli, dove gli erano state diagnosticate gravi insufficienze cardiorespiratoria e renale e per questo era stato intubato. Successivamente era stato trasferito nell'ospedale Cto e, dopo gli esami, gli era stato diagnosticato il virus N1H1 dell'influenza A. A quel punto era stato portato al Cotugno.
D.G. non è mai stato all'estero e, a causa delle tante patologie da cui è affetto, era stato ricoverato in passato in vari ospedali e case di cura di Napoli. I medici del Cotugno hanno però escluso che possa aver contratto il virus N1H1 proprio durante uno di questi ricoveri.

Entro aprile 2010 potremmo sconfiggere influenza A - L'incubo nuova influenza - che con la morte del 51enne napoletano sicuramente si acuisce - potrebbe terminare tra appena otto mesi. Lo ha affermato ieri, un'ottimista viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, nel corso della conferenza stampa sul tema nella sede del Ministero della Salute. "Secondo le proiezioni dell'Istituto superiore di Sanità - ha affermato Fazio - potremmo eradicare la pandemia entro l'aprile del 2010, portando avanti le misure che stiamo adottando". Ovvero "vaccinare il 40% delle popolazione", iniziando dal personale dei "servizi essenziali e le persone a rischio, ad esempio gli asmatici, per un totale di 8,6 mln di persone". La pandemia, però, "si conferma non grave", ha detto Fazio. "Non è una malattia grave - ha ribadito - possiamo gestirla bene. Abbiamo individuato le criticità e ora possiamo affrontarle". In ogni caso "il picco dell'influenza A è previsto fra il 18 dicembre e il 18 gennaio".
Per quanto riguarda l'eventuale chiusura delle scuole Fazio non esclude la possibilità, anche se "non al momento". Possibili chiusure, a tenuto a precisare il viceministro a margine dell'incontro, "non saranno generalizzate, ma mirate". E si tratterà di chiusure "temporanee, di singoli classi o istituti, a seconda dei casi". Le chiusure selettive vanno comunque "normate, disciplinate in base a regole definite". Per questo verrà deciso nei prossimi giorni chi dovrà, eventualmente, "stilare l'ordinanza" o la "cabina di comando" chiamata a decidere "numeri, casi e altri elementi da valutare per la possibile chiusura".

Il piano della Regione Siciliana contro l'influenza A - Medici sentinella, posti letto aggiuntivi negli ospedali anche tramite il blocco di ricoveri programmati, acquisto di nuovi ventilatori per la respirazione artificiale, individuazione dei siti di stoccaggio del vaccino e, in alcuni casi, trattative con medici di base e pediatri per le vaccinazioni. Sono alcuni dei fronti su cui le Regioni stanno lavorando per affrontare l'influenza A.
Un censimento di tutte le terapie intensive e dei ventilatori è in corso in Sicilia. Due i centri di stoccaggio della regione, 710 mila le dosi di vaccino assegnate. Si sta lavorando anche a un piano di approvvigionamento sangue per i centri trasfusionale.
La Lombardia - 7 centri di stoccaggio e dosi vaccinali assegnate per 1,3 milioni di persone - si avvarrà dei medici sentinella, 150 sanitari che entreranno in campo sui pazienti con sintomi influenzali per eseguire i tamponi e notificare i casi all'Istituto di Virologia di Milano. Tutti i medici di base sono stati dotati di mascherine. Asl e Ospedali stanno perfezionando i piani per prevedere eventuali sospensioni di ricoveri programmati per liberare posti letto. La Regione per ora non ha fatto accordi con medici di base per le vaccinazioni.
Strada scelta invece dalla Toscana, che già siglato un'intesa per 5 milioni di euro con la categoria, con cui è stata anche stabilita una griglia per selezionare i casi che meritano un ricovero. Si è inoltre predisposto il raddoppio dei ventilatori per la respirazione artificiale, con un acquisto di 250 apparecchi per 2 milioni di euro, e si sta predisponendo uno stock di letti aggiuntivi.

[Informazioni tratte da Ansa, Repubblica.it, Corriere.it, Adnkronos Salute, La Siciliaweb.it]

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04 settembre 2009
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