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Prime case in Abruzzo

Ad Onna, paese simbolo del terremoto verranno consegnate le prime case pagate dalla Croce Rossa Italiana

15 settembre 2009

Al di là delle polemiche di questi giorni, polemiche tutte mediatiche su programmi televisivi che scalzano altri programmi televisivi per dare tutto lo spazio a disposizione ad uno show che mostri la bontà del presidente del Consiglio, la cosa veramente importante è che oggi, a poche ore da un nuovo movimento sismico che ha fatto tornare la paura sull'Appennino, l'Aquila si prepara a vivere una giornata importante. Oggi, dopo cinque mesi dal terribile terremoto che ha radicalmente cambiato una Regione, e parzialmente mutato un intera nazione, saranno consegnate agli abitanti di Onna, paese divenuto simbolo del terremoto perché raso al suolo, novantaquattro villette di legno prefabbricate, realizzate dalla Protezione Civile e dalla Provincia autonoma di Trento con il contributo economico delle donazioni che ha ricevuto la Croce Rossa italiana.
Da completare restano gli interventi fuori dai 47 moduli, in ognuno dei quali ci sono due alloggi: per tutta la giornata di ieri è stata corsa contro il tempo per trasferire terra di fronte alle abitazioni al fine di preparare i giardini, per terminare di asfaltare le stradine e per piantare piccoli alberi e fiori. Una corsa che è continuata anche questa mattina. Decine di uomini, anche con l'ausilio di ruspe e camion, hanno lavorato freneticamente in vista della consegna ufficiale di oggi alla quale sarà dedicata la puntata di Porta a Porta e che vedrà "protagonista" Silvio Berlusconi.
Completamente già pronto, invece, il nuovo asilo, anche questo in legno e circondato dal verde: è stato realizzato sul progetto di Giulia Carnevale, la studentessa di ingegneria morta nel sisma del 6 aprile.

"Se avessimo avuto altri dieci giorni di tempo - ha detto qualcuno tra i tecnici - il villaggio sarebbe apparso come una reggia". Ma la soddisfazione è il sentimento prevalente: "E' un record, dopo soli cinque mesi di tende - ha affermato il presidente dell'associazione Onna Onlus, Franco Papola - le case sono molto belle e confortevoli, non ci aspettavamo un sostegno del genere, siamo molto soddisfatti perché nelle case in legno c'é tutto quanto possa permettere di vivere a una famiglia". Nelle case, infatti, ci sono mobili, il frigorifero, la Tv, tavoli, letti, comodini, divani, bagni arredati e il parquet. Ma Papola avverte anche che "queste sono case provvisorie e quindi si deve trattare solo di un passaggio per ricostruire il paese dove noi vogliamo tornare al più presto".
Ma Guido Bertolaso, capo del Dipartimento della Protezione civile, spiega che quelle realizzate ad Onna sono case definitive. "Vengono utilizzate come chalet o seconde case nelle zone di montagna e sull'Appennino" e, dunque, si tratta di abitazioni "assolutamente definitive, realizzate per dare certezza del futuro agli abitanti di Onna ma anche delle altre frazioni dell'Aquila e dei paesi".

Il capo della Protezione Civile ha poi ribadito che entro la fine del mese saranno smontate tutte le tendopoli in Abruzzo, dove attualmente ci sono ancora 11mila persone, e che entro la fine dell'anno tutti gli sfollati saranno sistemati nelle abitazioni: "Il 29 di settembre inizieremo a consegnare le case antisismiche, entreranno oltre 700 famiglie, quindi 2.500 sfollati. A scadenza di 10-15 giorni tra ottobre, novembre e dicembre andremo a sistemare circa altre 15mila persone nelle case antisismiche, mentre realizzeremo nelle frazioni più piccole e negli altri paesi del cosiddetto cratere le stesse case di legno che inauguriamo ad Onna. Dunque entro la fine di quest'anno potremmo ospitare nelle case di legno e in quelle antisismiche tra le 25 e le 30mila persone, un numero straordinario che non si è mai verificato al mondo. Non sono baracche, non sono container, non sono roulotte, sono vere e proprie case".
Per gli abitanti del centro storico dell'Aquila (alcune decine di migliaia senza un tetto), sono in costruzione "case antisismiche su palazzine di due, tre o quattro piani. Durante i lavori - ha rivelato il direttore della Protezione civile - gli operai non avvertirono la scossa 4.5 che il 6 luglio scorso colpì l'Aquila".
Tempi più lunghi ci saranno per la rimozione delle macerie: "E' un lavoro che non può essere fatto con superficialità e la mancanza di discariche, dove portare le macerie, rende il tutto più difficile", ha spiegato ancora Bertolaso.

Ritornando alla costruzione del nuovo villaggio di Onna, le cui case state fabbricate in Trentino e montate in Abruzzo dal personale della protezione civile della Provincia autonoma di Trento (costo medio tra i 30.000 e i 60.000 euro), il capo della Protezione civile ha espresso "amarezza" per i "distinguo" sollevati sulla loro realizzazione. "Qui abbiamo un successo del Sistema Italia, di cui dovremmo tutti essere orgogliosi - ha detto - e invece si sollevano dei distinguo fra chi li ha costruiti e chi li ha finanziati". Ad Onna, ha proseguito, "avremmo potuto fare tutto da soli ma proprio perché la cittadina è un simbolo di questo terremoto, abbiamo voluto coinvolgere più organismi e chiesto alla Protezione civile del Trentino di realizzare le case e alla Croce Rossa di pagarle".

[Informazioni tratte da Ansa.it, AGI, Repubblica.it]

- Pronto il set di Onna, le casette non sono quelle del governo di M. Bucciantini (l'Unità)

 

 

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15 settembre 2009
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