Primi problemi per il 'Piano casa' siciliano
Presentati, da maggioranza e opposizione, ben 600 emendamenti per la legge regionale che recepisce il piano casa nazionale
Record di emendamenti per la legge regionale che recepisce il piano casa nazionale. Alla scadenza, fissata per lunedì mattina, sono stati presentati ben 600 emendamenti da tutte le parti politiche: maggioranza e opposizione. Una valanga di emendamenti che corre seriamente il rischio di fare impantanare una legge tanto attesa per la ripresa economica della regione.
"Se da un lato la presentazione di un grande numero di emendamenti è il segno della partecipazione parlamentare ad un disegno di legge di indubbia importanza sociale, economica e imprenditoriale, dall’altro lato - afferma Salvino Caputo (Pdl) presidente della commissione attività Produttive - vi è il rischio di un rallentamento e di un allungamento dei tempi di approvazione di un ddl sul piano casa che vede la Sicilia già in ritardo rispetto alle altre Regioni d’Italia. È opportuno che si riunisca la Commissione Parlamentare Territorio ed Ambiente e d’intesa con la conferenza dei capi gruppo effettui la scrematura sugli emendamenti da fare pervenire in Aula".
Sulla vicenda del "piano casa" suona l’allarme anche della Cisl che in una nota ha evidenziato come l’approvazione dell’articolo 6 rischierebbe di trasformare il provvedimento in un "ennesimo bluff politico che, gattopardescamente, lascerà immobile l’economia siciliana". Sul banco degli imputati, secondo la Cisl intervenuta ieri con una dura presa di posizione, l’articolo sei del disegno di legge regionale, che, contrariamente a quanto disposto dalle altre regioni che hanno già approvato il piano casa, subordinerebbe gli interventi edilizi al rilascio di una concessione edilizia e non alla Dia e cioè la semplice dichiarazione di inizio attività presentata da un professionista.
"La strada del rilascio della concessione edilizia, innesca una procedura complessa e burocratica che abbisogna di anni per l’espletamento". Insomma, continua la nota della Cisl, sorge il sospetto che si voglia solo montare una "manovra clientelare ed elettorale" in una regione in cui il tasso di occupazione è al 43%, quello di disoccupazione supera il 13%; l’economia è ferma e l’edilizia al palo anche sul versante delle opere pubbliche che hanno visto il crollo degli importi per bandi di gara. "Ma il 'piano casa' - afferma il segretario generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava - ha senso solo per la spinta immediata che può dare all’economia, riaccendendone il motore. Se invece si preferisce l’ipotesi gattopardesca della concessione, che campeggia nell’articolo sei del ddl, il piano si svuota di senso e nei fatti diventa uno strumento inutile". [www.economiasicilia.com]