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Priorità siciliane

Gli impegni che il governo Cuffaro deve rispettare entro i prossimi mesi e le impellenti esigenze dei siciliani

02 settembre 2005

Finita la pausa estiva, la ripresa dei lavori per il governo Siciliano è stata immediatamente segnata da impegni di grande importanza e che richiedono grande responsabilità.
Il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, ha subito indicato quali sono le priorità che il proprio governo dovrà affrontare nei prossimi mesi.
''In questo scorcio di legislatura - ha afferma Cuffaro - dobbiamo rimboccarci le maniche per portare a compimento i residui punti del programma ancora non pienamente attuati e al contempo avviare tutte le altre opere e riforme che con gli alleati della coalizione e con le parti sociali e datoriali abbiamo individuato come essenziali per lo sviluppo della nostra Isola''. Provvedimenti già calendarizzati, dice Cuffaro, come la riforma urbanistica e della formazione professionale, la riforma delle A.S.I. (Aree Sviluppo Industriale), e per i quali Cuffaro promette un dedito impegno dell'intera deputazione e i partiti della coalizione.

Cuffaro prosegue parlando del grande dovere che il suo governo ha nei confronti dei siciliani, per quanto riguarda il compimento di tutte quelle riforme utili al rilancio dell'economia isolana, e quelle dedicate esclusivamente al problema occupazionale. ''In questo senso - ha detto il governatore -, grande rilievo attribuiamo al pacchetto competitività che conterrà esattamente tutte le norme che ci siamo impegnati a portare avanti con le organizzazioni sindacali, imprenditoriali e degli industriali. Non pensiamo a una ''legge omnibus'', quanto piuttosto ad un intervento organico che pur operando in settori diversi si muova secondo una strategia unitaria e condivisa. Bilancio e Finanziaria poi, sono entrambi atti di così grande importanza che, così come abbiamo fatto ogni anno in controtendenza rispetto a quanto accadeva in passato, entrambi i provvedimenti saranno senz'altro approvati entro la fine dell'anno''.
Infine ha affermato: ''Anche quest'anno contiamo di raggiungere l'obiettivo prefissato dall'Unione Europea responsabilmente, già nei mesi scorsi avevamo posto l'accento sulla necessità di un maggior impegno da parte di tutti i rami dell'amministrazione per il pieno utilizzo dei fondi di Agenda 2000. Allo scopo di incitarli e sollecitarne gli sforzi già nelle prime settimane di settembre incontreremo anche i massimi dirigenti dell'amministrazione regionale, e con essi esamineremo i dati di spesa di Agenda 2000 e, per spronarli a non abbassare mai il livello di attenzione, continueremo le verifiche periodiche improntate a una assoluta severità nella valutazione delle risposte che ciascun assessorato deve dare''.

E una priorità su tutte, concreta e con un nome preciso, si è parata davanti a Cuffaro e ai suoi uomini, richiedendo soluzioni immediate: parliamo della prioritaria crisi dell'agricoltura, e in particolare di quella che in queste settimane sta investendo il settore vitivinicolo.
Cuffaro discuterà proprio oggi in Consiglio dei ministri il decreto che dovrebbe estendere alla Sicilia gli aiuti ai vitivinicoltori. Intanto aumenta la pressione sulla Commissione europea per ottenere la ''distillazione di crisi'' e smaltire così gli oltre due milioni di ettolitri di vino sfuso rimasto invenduto dalla vendemmia del 2004. Una richiesta che spazza via tutti i bei discorsi degli anni passati sulle riconversioni colturali e sulla produzione di vini di qualità. Discorsi spazzati via da ciò che si chiama globalizzazione, dal crollo dei prezzi e dall'aumento - esorbitante - dei costi di gestione (il comparto agricolo, quanto e più di altri, risente della stagnazione economica in cui versa il Paese).

Ieri il presidente della Regione ha incontrato i rappresentanti dei produttori agrigentini, palermitani e trapanesi, gli amministratori di vari comuni e delle organizzazioni di categoria, raccogliendo le indicazioni da far confluire nel provvedimento del governo nazionale.
''Chiederò - ha detto Cuffaro - l'estensione dell'applicazione ai produttori delle tre province siciliane della regola del "de minimis" per l'erogazione di un aiuto pari a 1,50 euro per quintale di uva da vino conferita nelle cantine a prescindere dal grado zuccherino delle uve''. La seconda richiesta riguarda i produttori di uva da tavola e prevede che venga loro concesso un aiuto pari a 12 euro al quintale di uva. In questo senso l'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) potrà ritirare dal mercato fino a un massimo di 500 mila quintali da destinare a aiuti benefici.
Inoltre Cuffaro ha garantito che la scadenza della distillazione facoltativa sarà spostata al 31 ottobre, promettendo, al contempo, un rimborso del trenta per cento sulle spese per gasolio agricolo.

Il ministro dell'Agricoltura Alemanno sempre ieri ha ribadito l'intenzione di venire incontro alle difficoltà dei produttori siciliani, estendendo loro le misure già decise per la Puglia. Ma Cuffaro chiederà anche di riaprire i termini per presentare la domanda per gli aiuti contro la crisi di mercato previsti proprio dalla legge-Alemanno. L'assessore Innocenzo Leontini valuterà la possibilità di varare altri ''interventi strutturali'' in una conferenza di servizi con tutti gli operatori del settore già convocata per martedì prossimo.

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02 settembre 2005
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