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Processo ''Addiopizzo'': 400 anni di carcere

Un risultato processuale storico: condannati 49 dei 50 imputati tra boss, imprenditori e commercianti

17 luglio 2009

Condanne per quasi quattro secoli di carcere (esattamente 375 anni) sono state inflitte, col rito abbreviato, dal Gup di Palermo Vittorio Anania, nel processo "Addiopizzo", uno stralcio di un'imponente indagine della Squadra Mobile di Palermo sul fenomeno del pizzo gestito dal clan capeggiato dai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
Ad essere condannati sono stati 49 dei 50 imputati tra boss, imprenditori e commercianti. I  malavitosi sono stati condannati con l'accusa di estorsione, mentre alcuni dei titolari di attività commerciali sono stati condannati per favoreggiamento, visto che non avevano ammesso ai magistrati di avere pagato il pizzo. Una sola assoluzione: si tratta del commerciante Vincenzo Cintura, accusato di favoreggiamento e difeso dall'avvocato Fabio Milazzo.

L'accusa era sostenuta dai pm della Dda Marcello Viola e Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Gaetano Paci, che avevano chiesto pene per 524 anni di carcere. L'indagine era nata dal ritrovamento - nel covo di Giardinello, il 5 novembre 2007, al momento della cattura dei Lo Piccolo - dei pizzini con la contabilità e la gestione del racket delle estorsioni. Era stato così confermato che i commercianti e gli imprenditori palermitani pagavano a tappeto.

La condanna più alta, 20 anni di carcere, è stata inflitta a Nino Mancuso, che sarebbe stato esattore nei confronti di numerosissimi commercianti, così come Domenico Serio, al quale sono stati inflitti 16 anni. Ad Andrea Gioé inflitti 12 anni, a Michele Catalano, 20 anni e Domenico Ciaramitaro, 18 anni. A Calogero Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore e fratello del mafioso e sicario Sandro, subentrato ai prossimi congiunti dopo il loro arresto, sono stati inflitti 10 anni di carcere.
Gli imprenditori condannati sono: Salvatore Genovese, Carlo Alberto Adile, Salvatore Ariolo, Giampiero Specchiarello (sei mesi). Mentre Gaspare Messina, titolare del locale notturno "Scalea club" ha avuto un anno e quattro mesi per falsa testimonianza.

La sentenza, risultato processuale storico per le inchieste sulle estorsioni, è stata letta dal giudice nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, dopo otto ore di camera di consiglio: il solo dispositivo è composto da 18 pagine e il Gup ha disposto provvisionali immediatamente esecutive da 90 mila euro ciascuno a favore dei commercianti che si erano costituiti parte civile; stessa somma alle associazioni (come "Addiopizzo", dalla quale è stato preso il nome dell'operazione antimafia), Federazione antiracket e Libero Futuro. La Provincia di Palermo ha avuto il risarcimento più alto: 320 mila euro; altre associazioni, come Confindustria, Assindustria, Centro Pio La Torre, Sos Impresa 60 mila euro ciascuno.

[Informazioni tratte da AGI, Ansa, La Siciliaweb.it]

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17 luglio 2009
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