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Prodi ha incontrato il presidente nigeriano. Forse una speranza in più per la liberazione di Francesco Arena e Cosma Russo

13 marzo 2007

Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha ricevuto ieri il Presidente della Repubblica Federale di Nigeria, Olusegun Obasanjo, sollecitandogli un maggiore impegno per la liberazione dei due ostaggi italiani, Francesco Arena e Cosma Russo, nelle mani del Mend (Movimento per l'emancipazione del Niger) dal 7 dicembre scorso. ''Il presidente Romano Prodi - si legge in un comunicato di Palazzo Chigi - ha espresso la viva preoccupazione, sua e dell'intero Paese, per la sorte dei due connazionali ancora nelle mani dei rapitori, chiedendo l'intensificarsi dell'azione delle Autorità nigeriane per giungere ad una loro rapida liberazione. Obasanjo ha rinnovato il suo impegno ad adoperarsi anche personalmente in questa direzione''.

Ieri pomeriggio il presidente del Consiglio - intervenendo alla registrazione della trasmissione ''Matrix'' andata in onda ieri sera su Canale 5 - ha detto riferendosi all'incontro con Obasanjo: ''E' la seconda volta che lo vedo''. Il loro primo incontro è avvenuto durante un vertice ad Addis Abeba il 30 gennaio scorso. ''Le prospettive sono più incoraggianti della prima. Non è ancora concluso il processo di avvicinamento alla liberazione, ma mi auguro che questo avvenga presto'', ha aggiunto Prodi rispondendo ad una domanda del conduttore, Enrico Mentana.
Insomma, la piccola speranza in più, ventilata in diverse occasioni nelle ultime settimane, sembra esserci.
Prodi parlando del rapimento con Enrico Mentana, ha detto: ''Seguiamo con uguale attenzione, cura e passione sia il problema del rapimento del tecnici in Nigeria, sia quello di Daniele Mastrogiacomo in Afghanistan: stiamo facendo di tutto per averli presto qui con noi''.
La rinnovata speranza è legata probabilmente a quanto accade stamattina ad Abuja, la capitale della Nigeria, dove si tiene la seduta della Corte nigeriana che tratta il caso del giornalista Mujahid Dokubo Asari.
Asari da mesi è incarcerato in Nigeria: prima di essere arrestato dalla polizia, il giornalista 43enne era stato l'inventore e la mente del Mend, che lavoravano nel delta del Niger.
Il Mend dal giorno del rapimento ha avviato un complicato negoziato con l'Agip e con il governo nigeriano: il prezzo per il rilascio dei due italiani sarebbe (anche) la liberazione di Asari.

E quando ieri Prodi ha insistito con Obasanjo sostenendo che l'Italia è ''preoccupata'' per i due tecnici dell'Agip chiedendo alla Nigeria di ''intensificare le proprie azioni'' per la liberazione di Francesco Arena e Cosma Russo, il presidente del Consiglio in qualche modo faceva riferimento proprio alla seduta di oggi della Corte di Abuja.
I giudici avrebbero già ricevuto l'impegno dei ''garanti'' previsti dalla legislazione nigeriana: il rilascio di Asari sarebbe possibile perché il capo del Mend dovrebbe assumersi l'impegno di non continuare più con le attività politico-militari del suo movimento.

La Nigeria è in campagna elettorale, a metà aprile si voterà per il nuovo presidente e per tutti i governatori della federazione. Il presidente Obasanjo non è riuscito a far cambiare la Costituzione per garantirsi un terzo mandato, ma sostiene naturalmente un suo candidato, Umaru Yar'Adua.
Il rivale più serio del partito di Obasanjo è invece l'attuale vicepresidente, Atiku Abubakar, contro cui Obasanjo ha avviato una campagna durissima, che prevede l'utilizzo dell'accusa di corruzione contro quest'uomo politico effettivamente noto in tutta la Nigeria per i suoi straordinari e rapidissimi successi finanziari.
In una situazione politica così complicata, il rischio è che la questione del rapimento dei due italiani, come aveva minacciato il Mend, potesse slittare ancora di parecchie settimane, perlomeno fino alla conclusione del lungo processo elettorale nigeriano. Se però il Tribunale di Abuja oggi dovesse discutere la libertà provvisoria ad Asari, il Mend potrebbe essere indotto ad accelerare il rilascio dei due italiani.

Che qualcosa possa muoversi è confermato indirettamente da altre due notizie: ieri l'esercito nigeriano avrebbe liberato due tecnici croati e un montenegrino rapiti nei giorni scorsi, mentre una unità dei servizi segreti avrebbe invece bloccato il rapimento di altri 3 croati e di un lavoratore filippino.
La speranza è che queste azioni non rallentino ancora la liberazione di Arena e Russo.

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13 marzo 2007
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