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Profumo - Storia di un assassino

Un tentativo arduo quello di Tom Tykwer: portare sullo schermo 'Il Profumo' di Patrick Süskind

22 settembre 2006







Noi vi segnaliamo...
PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO
di Tom Tykwer

1766. Siamo a Grasse, nel sud della Francia. Un'immensa folla si è radunata sulla piazza per assistere all'esecuzione del profumiere Jean-Baptiste Grenouille (Ben Whishaw). La folla esulta quando Grenouille viene trascinato in ceppi sulla balconata della cittadella, ed esplode quando viene letta la condanna a morte.
22 anni prima. Parigi. La madre di Jean-Baptiste lo partorisce nel mercato del pesce e tenta, in quella situazione, di nascondere il neonato in mezzo agli scarti. Ma il piccolo grida e un passante si accorge dell'orrore. La madre viene impiccata per infanticidio. Dal suo primo giorno di vita l'esistenza di Jean-Baptiste sarà una continua lotta per la sopravvivenza ma ce la farà contro tutto e contro tutti. Il ragazzo cresce e si accorge di avere un dono inestimabile: un olfatto finissimo, una prodigiosa capacità di percepire, distinguere e catalogare gli odori. Questa qualità lo porterà ad essere l'apprendista del profumiere italiano Baldini (Hoffman), un uomo sull'orlo del fallimento alla disperata ricerca di una nuova fragranza. Questa diventerà la missione di Jean-Baptiste e lui è disposto a tutto (anche di commettere omicidi) pur di trovare il 'profumo' che gli permetterà di essere amato da tutti.

Tra i registi che si sono interessati al romanzo di Süskind ci sono Stanley Kubrick (che lo definì 'infilmabile'), Milos Forman, Martin Scorsese e, più di recente, Ridley Scott e Tim Burton. Ora arriva sugli schermi diretto da Tom Tykwer (Lola corre) con un budget quasi da record per il cinema tedesco: 50 milioni di euro.

Anno 2006
Distribuzione Medusa
Durata 147'
Regia Tom Tykwer
Sceneggiatura Andrew Birkin Bernd Eichinger Tom Tykwer
Con Ben Whishaw, Alan Rickman, Racel Hurd-Wood, Dustin Hoffman
Genere Drammatico


Dalle pagine allo schermo, il 'Profumo' di Patrick Süskind
L'intervista al regista Tom Tykwer di Anna Zippel (Kataweb Cinema, 20-09-2006)

E' stato difficile portare sul grande schermo un romanzo così conosciuto e intricato?
La principale sfida del film era restituire l'intensità della scrittura, trovare un modo per rendere cinematografico il linguaggio unico creato da Süskind per descrivere la Francia del diciottesimo secolo e il mondo astratto degli odori. La nostra idea era di ricreare il processo chimico dell'olfatto non con effetti speciali ma nel modo più credibile e più realistico. Una scelta ambiziosa rispetto alla strada più comoda del cinema fantastico.

Il talento olfattivo di Grenouille lo porterà a diventare prima profumiere a Parigi e poi spietato assassino di giovani donne, in cerca dell’essenza per il profumo perfetto. Un personaggio profondamente asociale in cui però non è possibile non identificarsi almeno un po'...
Grenouille rappresenta qualcuno che è andato al di là dei confini della sua stessa identità, di quello che è o, meglio, crede di essere. Si mette addosso qualcosa per cercare di sembrare migliore, per questo è interessante identificarsi in lui e nella sua tragedia. Tutti quanti noi, in un modo o nell'altro, ci sentiamo inadeguati, non abbastanza bravi o belli. Cerchiamo di metterci una giacca, scegliamo una nuova pettinatura oppure un nuovo profumo proprio con la speranza che gli altri ci trovino un po' migliori rispetto a come noi stessi ci vediamo.

Nel libro Süskind ci fa sentire i profumi dei petali e delle essenze ma anche gli odori nauseanti delle strade parigine dell'epoca… Nel film, tutto questo è ottenuto grazie alle immagini ma anche attraverso le musiche, composte dallo stesso regista e dirette dalla Berliner Philarmoniker
La composizione della colonna sonora è andata di pari passo con la scrittura della sceneggiatura. In una strana maniera scrivendo il film ho capito la filosofia che era dietro a questa storia mentre componendo la musica mi sono appropriato delle emozioni e l'atmosfera. Qualche volta abbiamo anche girato con la musica sul set soprattutto per Ben, che interpreta Grenouille... il suo è un ruolo veramente solitario per cui gli mancava un elemento interattivo. Non essendoci altri personaggi con cui rapportarsi, la musica per lui è stata molto utile per capire l'atmosfera.

La critica
''Il film è destinato al mercato anglosassone (ecco perché ci sono Dustin Hoffman e Alan Rickman), dunque la vicenda unisce pudori sessuali che evitano il divieto ai minori oltreoceano e pregiudizi che evocano la diffidenza del Nuovo mondo per il Vecchio. La Francia monarchica e cattolica appare una bolgia, come piace immaginarla ai repubblicani di altre fedi.''
'il Giornale'

''(...)dal film è assente l'ossessione, non c'è mistero in questa bell'idea metaforica cui partecipa un perfetto Dustin Hoffman. Distillato di banalità (...). Ben Wishaw è un protagonista inodore, sempre uguale (...).
Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera'

''Ciò che la parola scritta sa evocare (la descrizione, nelle pagine iniziali, di un mondo dominato da odori che per via dei progressi dell´igiene non conosciamo più) il racconto per immagini, sia pur lussureggiante ma impotente, riduce a due ore e mezzo di noia.''
Paolo D'Agostini, 'la Repubblica'

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22 settembre 2006
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