Promuovere i Bed&Breakfast
Una proposta di legge per l'ospitalità in casa, ormai protagonista anche in Sicilia
Ora una proposta di legge, presentata da Alfonso Pecoraro Scanio, vuole favorire e potenziare lo sviluppo di questa particolare offerta turistica che si sta affermando a pieno titolo tra le vacanze alternative più in voga. La proposta di legge di Pecoraro mira a un riconoscimento ufficiale a livello nazionale dei bed and breakfast attraverso l'inserimento nella legislazione vigente in materia di offerta turistica.
Composta di tre articoli, il primo ne stabilisce le finalità di promozione e di miglioramento qualitativo della ricettività turistica attraverso la formula del 'bed and breakfast', il secondo le attività e il terzo prevede una modifica della legge 29 marzo 2001, n. 135 (riforma della legislazione nazionale del turismo), in modo che tra gli obiettivi per la valorizzazione del sistema turistico sia previsto anche quello della promozione e dello sviluppo delle attività di 'bed and breakfast'. Elemento fondamentale di questa legge l'evidenziazione del carattere occasionale e non professionale del 'bed and breakfast' che potrà godere di un regime fiscale semplificato rispetto ad altre attività imprenditoriali.
Tra le caratteristiche peculiari di questa attività turistica la conduzione familiare che permette così alcuni vantaggi rispetto alle tradizionali formule di ricettività, che riguardano da un lato la socializzazione tra il padrone di casa e il turista e dall'altro il costo contenuto del soggiorno. Il suo boom solo negli ultimi cinque anni: un forte impulso al decollo di questo tipo di ospitalità è avvenuto infatti in occasione del Giubileo. Il Vaticano per primo ha proposto tra le innumerevoli forme di ospitalità quella del ''bed and breakfast'' in strutture non alberghiere.
Così l'offerta turistica, basata sull'ospitalità occasionale da parte di privati che cedono l'uso di alcune stanze della propria abitazione, ha cominciato la sua ascesa. Successivamente alcune regioni, soprattutto la Liguria, il Lazio, il Piemonte e l'Emilia Romagna, hanno puntato su questo genere di ospitalità e in alcune di loro sono state approvate delle leggi regionali ad hoc che regolano la disciplina e stabiliscono interventi a sostegno dell'offerta. Proprio in Emilia Romagna, dove da poco più di due anni è stata approvata una apposita legge regionale che ne regola l'attività, i posti letto sono più che raddoppiati passando da poco più di 1.000 a quasi 2.300.