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Pronti per la nuova ''488''? Su internet il decreto ministeriale di approvazione delle ''priorità regionali''

26 maggio 2006

Conto alla rovescia per la nuova «488»
di Amedeo Sacrestano (Il Sole24ORE)

Con la pubblicazione delle priorità regionali - disponibili dall'altro ieri sul sito dell'ex ministero delle Attività produttive (ora dello Sviluppo economico), nonostante portino la data dello scorso 15 maggio - si completa l'iter di riforma della 488/92, principale strumento di agevolazione per le aree svantaggiate.
A questo punto, quindi, per dare corso all'inoltro delle domande non resta che attendere il giorno successivo (non festivo) alla pubblicazione del decreto di approvazione delle priorità regionali sulla ''Gazzetta Ufficiale''.
Le aziende interessate dovranno, però, fare i conti con una tempistica particolarmente ristretta, considerato che i bandi rimarranno aperti per soli 60 giorni. In tal senso, l'ostacolo principale da sormontare sarà quello di armonizzare tale scadenza con le esigenze istruttorie degli istituti di credito prescelti dagli istanti. Infatti, una delle principali novità introdotte nella formula attuale dell'incentivo richiede che i soggetti finanziatori, dopo un'attenta valutazione del programma di spesa, deliberino la concessione di un finanziamento, a tasso ordinario, a parziale copertura dello stesso. Nessuna distrazione, pertanto, per gli aspiranti beneficiari, atteso che la delibera dovrà essere inviata, in ogni caso, entro la scadenza dei bandi, costituendo, tra l'altro, condizione discriminante per l'accesso alle agevolazioni.
Il ministero, dal canto suo, ha chiarito che già dalla data di apertura dei bandi sarà possibile presentare il modulo di domanda, reperibile presso tutte le banche concessionarie e gli istituti collaboratori. Per la scheda tecnica, invece, bisognerà attendere che sia reso disponibile il relativo software di compilazione.

Nessuna priorità per molte Regioni. Un dato singolare che emerge dalle proposte formulate dalle Regioni e dalle Province autonome è che molte di queste hanno glissato sull'introduzione di una graduatoria speciale in tutti i settori di applicazione della legge: è il caso di Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Province autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria.
Altre, invece, ne hanno previsto la formulazione ad appannaggio solo di alcuni comparti. È il caso del Piemonte, della Calabria e della Sardegna, che hanno privilegiato i settori dell'industria e del turismo. Emilia-Romagna e Basilicata, invece, hanno preferito il solo settore industriale, mentre Marche, Lazio e Molise si sono orientate rispettivamente per il commercio, l'industria e il commercio e il turismo.
Nelle Regioni che non hanno proposto l'adozione delle graduatorie speciali, le istanze saranno collocate nella sola graduatoria ordinaria.

Per la determinazione del punteggio derivante dall'indicatore regionale (il terzo), sono state, inoltre, formulate specifiche priorità riguardanti particolari aree del territorio, settori merceologici e tipologie di investimento, e questo tanto per la graduatoria ordinaria che per quella speciale. In mancanza di indicazioni regionali, il terzo indicatore assumerà un valore nullo per tutte le iniziative.

Spicca, inoltre, il fatto che solo poche Regioni abbiano optato per una variazione delle percentuali di riparto delle risorse a disposizione dei singoli bandi, così come fissate dal decreto del 2 febbraio 2006. Confermata, pertanto, in molti casi la ripartizione originaria, consistente nel 60% del proprio plafond a favore dell'industria, 35% per il turismo e 5% per il settore commercio.
Molte, infine, le indicazioni provenienti da ciascuna Regione in tema di ulteriori attività ammissibili del comparto turismo, tutte con l'obiettivo di valorizzare le caratteristiche turistico-ambientali dell'area interessata, nel rispetto del contesto naturalistico e paesaggistico locale.

- Il decreto ministeriale

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26 maggio 2006
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