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Proposta choc del ministro Livia Turco: Mandiamo i NAS (Nucleo Antidroga Scolastica?) a scuola

28 maggio 2007

Pugno di ferro contro il consumo di stupefacenti tra gli adolescenti. Dieci giorni fa, quando il sindaco di Milano, Letizia Moratti, aveva avanzato la proposta di consigliare ai genitori di far fare il  test antidroga ai figli, il ministro della Salute, Livia Turco aveva raccolto con favore l'idea. Adesso la Turco è tornata sul tema con una proposta che ha lasciato di stucco un po' tutti: ispezioni antispinello nelle scuole con l'ausilio dei Nas, il nucleo antisofisticazione dei carabinieri.
Il ministro Turco ha annunciato la sua proposta proprio questa mattina a Milano come una delle strade per arginare l'allarme droga, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio tra gli studenti di licei e istituti tecnici italiani. Allarme che desta sempre più preoccupazione dopo che lo scorso 16 maggio un ragazzo di 15anni è morto in classe per un malore: durante l'intervallo avrebbe fumato con alcuni compagni uno spinello nel quale, si teme, sia stata inserita una sostanza altamente tossica. Ad aumentare l'allarme anche la vicenda del preside di un liceo di Torino che, con una lettera, ha chiesto ai carabinieri di fare un sopralluogo nella scuola: alcuni dei suoi alunni erano stati male e temeva facessero uso di sostanze stupefacenti. Timori fondati, perché durante il blitz un ragazzo e stato 'beccato' mentre si preparava uno spinello e in un sottoscala sono stati trovati cinque dosi di hashish.

''Proporrò al ministro Fioroni (ministro della Pubblica Istruzione, ndr) un'attività ispettiva dei Nas nelle scuole'', ha detto stamane Livia Turco. ''Ci ho pensato un po' e credo sia utile un'ispezione a tappeto dei Nas'', ha ripetuto sottolineando la necessità di un coordinamento con il collega dell'Istruzione. Anche perché per tutelare i ragazzi ''in preda alle sostanze stupefacenti'', non di rado tagliate con sostanze altamente nocive, c'è, inoltre, ''un lavoro educativo da fare ed è la cosa più faticosa ma è fondamentale''. Poi, ha sottolineato il ministro, è necessario ''combattere i trafficanti. Abbiamo una legge severissima che colpisce il consumo, ma ciò non serve a nulla. Bisogna, invece, colpire duramente il traffico. E' quello che abbiamo intenzione di fare''''Ciascuno deve fare la sua parte e nello stesso tempo è necessario cambiare questa normativa che voleva tanto essere severa e che, in realtà, ha dato scarsi risultati''.

Il ministro Fioroni, però, non sembra in perfetta sintonia con la collega. ''Dobbiamo prima di tutto rendere i ragazzi consapevoli dei rischi che corrono con l'uso di alcol e droga'', ha detto il titolare dell'Istruzione, ricordando che ''nelle linee di indirizzo per il rispetto della legalità presentate a Palermo ci sono tante azioni mirate per ripristinare ogni livello di rispetto delle regole e le attività di prevenzione''. ''Non è che da domani partono ispezioni a tappeto in ogni scuola, non credo che il ministro Turco intendesse questo''. ''Certo, gli ispettori dei Nas potranno però collaborare con le scuole entro un piano di intervento generale che abbiamo appena varato'', che prevede una strategia globale per contrastare in primo luogo lo spaccio fuori dalle scuole ''in cooperazione con tutte le forze dell'ordine''. E con l'uso di telecamere collegate alle centrali operative.
''Poi c'è il secondo aspetto del problema, quello del consumo e della circolazione di droghe negli istituti'', ha spiegato ancora Fioroni che, d'accordo con il collega della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, ha pronta una campagna di informazione mirata sulle scuole superiori. ''Deve essere chiaro che assumere stupefacenti non è mai un fenomeno fisiologico ma patologico. Un ragazzo correttamente informato è portato ad evitarne l'uso''.

La proposta del ministro Turco non è però assolutamente piaciuta al sottosegretario al ministero dell'Economia Paolo Cento (Verdi). ''Si rischia di rilanciare una cultura proibizionista. La scuola non può essere trasformata in una sorta di stato di polizia''. Sulla stessa linea l'Unione genitori: ''Gli istituti scolastici non possono diventare il luogo della repressione''.
Il ministro ha subito respinto le critiche al mittente: ''Resto un'antiproibizionista, convita da sempre che la repressione non serve nella lotta alla droga''. Ma i Nas contro gli spinelli, allora?  ''E' un'operazione di educazione alla salute, nel segno della prevenzione - taglia corto il ministro -. E' una scelta coerente con le mie convinzioni''.

- ''L'alibi dell'emergenza'' di Michele Serra (Repubblica.it)

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28 maggio 2007
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