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Prosciolto per prescrizione

Silvio Berlusconi è stato prosciolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari al "processo Mills" per intervenuta prescrizione

27 febbraio 2012

Silvio Berlusconi è stato prosciolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari al processo Mills perché il reato si è estinto per intervenuta prescrizione. E' questo il verdetto letto sabato dai giudici milanesi dopo circa tre ore di camera di consiglio. Questo significa che i giudici non hanno ravvisato le condizioni per assolvere l'imputato perché, in quel caso, avrebbero dovuto farlo con la formula più favorevole.
Il pubblico ministero aveva chiesto 5 anni di reclusione. "Inutile commentare...", è stata l'unica riposta data ai giornalisti dal pm Fabio De Pasquale dopo la lettura in aula del verdetto.

"Una sentenza così la impugno tutta la vita" è stato il secco commento di Piero Longo che con Niccolò Ghedini assiste Berlusconi nei processi milanesi. La difesa, infatti, aveva chiesto l'assoluzione nel merito. "Una prescrizione a Milano per il presidente Berlusconi è un successo - ha aggiunto Longo -, perché gli avversari politici diranno che è uno scandalo".
"Berlusconi? L'abbiamo informato, lui ha preso atto della sentenza, non ha detto nulla e gli parleremo dopo", ha aggiunto Ghedini.
Sul processo Mills "hanno pesato la pressione politica e quella della stampa", hanno anche affermato i legali di Berlusconi. "È certo che il processo ha sentito la pressione politica - ha commentato Longo - una pressione ribadita anche dal pm con le sue piccole intemperanze di natura processuale". Al legale non sono piaciute "le pseudo argomentazioni utilizzate dal pm nel processo". Ghedini ha spiegato che Berlusconi non è "venuto in aula né a farsi interrogare né a rilasciare dichiarazioni spontanee" perché era inutile la sua presenza davanti al tribunale che ci ha impedito la difesa"

Il Tribunale ha messo la parola fine ad un caso giudiziario che durava da più di dieci anni. Con ogni probabilità la Procura di Milano ricorrerà in appello contro la sentenza. Ma, visti i 90 giorni indicati dai giudici per il deposito della motivazione e la data della prescrizione che, secondo il pm, sarebbe tra il 3 maggio e metà luglio, appare come minimo improbabile che si riesca a celebrare un giudizio di secondo grado.

"Voglio ricordare che l'attuale capo di imputazione costituisce un radicale e profondo rimaneggiamento costruito ad arte dal pubblico ministero", ha scritto Silvio Berlusconi, nella sua memoria difensiva, pubblicata da Il Giornale, in merito al caso Mills. "Se un tribunale non vuole ascoltare i testimoni della difesa e ammette solo quelli dell'accusa, è ovviamente impossibile pervenire a una sentenza giusta", continua. "Ritengo di avere il diritto di aspettarmi da questo Collegio non una sentenza di prescrizione, ma invece una sentenza di piena assoluzione per non avere commesso il fatto", concludeva la sua memoria difensiva.
Durante la sentenza l'ex premier si trovava a Villa Certosa in Sardegna. Rientrato a Milano, ha espresso, parlando con i suoi, "soddisfazione" per il fatto che non sia passato il "monstrum" giuridico che avrebbe bloccato la prescrizione. Ma anche "rammarico" per il fatto che non ci sia stata l'assoluzione che tanto "auspicava". Poi, in serata, parlando con i giornalisti allo stadio durante Milan-Juventus ha detto: "Ho fatto un commento stringato. Volete sentirlo? Mezza giustizia fatta".
L'ex premier ha poi reso pubblico un comunicato: "Si tratta - ha scritto - di uno dei tanti processi che si sono inventati a mio riguardo. In totale più di cento procedimenti, più di novecento magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 588 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, 2600 udienze in quattordici anni, più di 400 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti. Dei record davvero impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare".
Nella nota Berlusconi ha fornito la sua versione su una serie di aspetti del processo, a cominciare dalla questione della prescrizione: "Già tre anni fa il processo sarebbe caduto in prescrizione, se nel febbraio 2008 la Procura di Milano non si fosse inventata la stupefacente tesi che il reato di presunta corruzione non si perfeziona nel momento in cui il corrotto riceve i soldi dal corruttore, ma nel momento in cui comincia a spenderli! Cioè due anni dopo, proprio in tempo per far scattare in avanti i termini della prescrizione".

"Sono molto contento. Una condanna sarebbe stata scorretta. Ma soprattutto l'importante è che dopo 16 anni sia finito tutto". David Mills ha commentato la sentenza a Radio 24. "La prescrizione non è il miglior risultato, ma è molto meglio di una condanna". In un'intervista telefonica, Mills ha parlato anche della diversa sorte giudiziaria per lui e per l'ex premier. "Io ho sempre ritenuto ingiusta anche la mia condanna, avrei preferito un'assoluzione sia per me che per Berlusconi, perché i documenti sono unanimi. Ma la prescrizione è una via di mezzo". In Gran Bretagna, però, non esiste che un reato si estingua, no? "Vero, ma l'Italia è un Paese cattolico. O forse era. E quindi crede nel perdono. Ci sono tanti difetti nel sistema legale italiano, ma la prescrizione è un aspetto positivo". Quanto alla storia del processo all' ex premier, Mills dice che "è stato sacrificato. Perché lui è assolutamente innocente. Il suo coinvolgimento è stato causato da un mio errore, e ho già più volte offerto le mie scuse".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Corriere.it]

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27 febbraio 2012
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