PROTESTA A OLTRANZA
Prosegue il sit-in dei precari a Palermo contro i tagli della riforma Gelmini. Mobilitazioni in tutta la Sicilia.
A Palermo la protesta dei precari della scuola contro i tagli previsti dalla riforma Gelmini prosegue. E' da dieci giorni che docenti e collaboratori scolastici sono in sit-in davanti la sede dell'Ufficio scolastico regionale (l'ex provveditorato agli studi) in via Praga.
Ieri mattina, Pietro Di Grusa, il collaboratore tecnico scolastico precario da 25 anni, che insieme ad altri due suoi colleghi, Salvatore Altadonna e Giacomo Russo, è al decimo giorno di sciopero della fame per protestare contro i tagli, si è sentito nuovamente male. Sul posto è arrivata un'ambulanza del 118 per sottoporlo alle cure. Di Grusa è cardiopatico e, da quando ha iniziato la protesta, ha smesso di assumere i farmaci per il cuore. Dopo le cure ha ripreso la protesta, così come era gia successo tre giorni fa (LEGGI).
Ieri il presidente della Regione Raffaele Lombardo, ha fatto visita ai precari che lo hanno accolto con rabbia e aggressioni verbali.
"Pietro - ha raccontato Salvatore Altadonna - dopo l'incontro con Lombardo è tornato a casa, non è voluto essere ricoverato, oggi era provato dal punto di vista psicologico, ma sta comunque continuando lo sciopero della fame. Domani incontreremo il sottosegretario Pizza e, a meno che l'incontro non vada particolarmente bene, partiremo per un tour delle province siciliane a cominciare da Caltanissetta dove hanno già occupato il provveditorato''.
Sì perché la protesta intanto si è allargata. Ieri, un gruppo di precari ha occupato la sede dell'ex provveditorato agli studi di Caltanissetta. Manifestazioni e mobilitazioni anche a Catania, Trapani e Messina. "I tagli previsti dalla riforma Gelmini sono pesanti in Sicilia, ma diventano insostenibili in provincia di Messina, dove in due anni si perdono 1.560 posti di lavoro fra personale docente e non docente. Serve un immediato cambio di rotta da parte di un governo nazionale che sta massacrando la nostra isola". Lo ha detto Filippo Panarello, deputato regionale del Pd, che ieri ha partecipato a una manifestazione di precari della scuola davanti alla prefettura di Messina. "Ai circa 900 posti cancellati lo scorso anno - ha aggiunto - si aggiungono altri 600 tagli previsti quest'anno".
E oggi, a Palermo, si terrà una manifestazione regionale dei precari della scuola, a cui hanno aderito sia schieramenti politici di destra che di sinistra.
Tornando ai momenti di tensione che si sono vissuti ieri in via Praga durante la visita di Raffaele Lombardo, accompagnato dall'assessore all'Istruzione, Mario Centorrino, il governatore si è difeso promettendo che farà presente il problema al governo nazionale. "E' uno scempio insopportabile per la Sicilia. Chiederemo formalmente, come giunta regionale, che il governo nazionale torni sull'argomento e che se ne occupi il Consiglio dei ministri, per rivedere questa scelta - ha detto Lombardo - Sappiamo che in Lombardia è stato autorizzato il tempo pieno, che significa poter tenere aperte le scuole anche nel pomeriggio e anche tanti posti di lavoro in più, mentre da noi no. E' una disparità evidente da rimuovere. Faremo conteggi precisi sul possibile recupero di forza lavoro docente e amministrativo. Il nostro interlocutore è il governo nazionale. Sarebbe uno spreco insopportabile il taglio di 5 mila precari in Sicilia. Ventuno mila persone in 3 anni richiedono che il governo ritorni su questa vicenda. Ci metteremo in contatto con il ministro Gelmini affinchè si occupi di questa vicenda nel prossimo Consiglio dei ministri. Domani, l'assessore Centorrino parteciperà alla riunione in prefettura con il sottosegretario alla Pubblica istruzione e gli rappresenterà queste posizioni"
E Centorrino ha aggiunto: "Certo, la protesta è contro il governo nazionale, non contro la Regione, che, in ogni caso, deve cercare di utilizzare tutte le risorse a sua disposizione per supplire a questi tagli".
Tagli agli organici che, nell'Isola, dovrebbero riguardare circa 21 mila insegnanti in tre anni. Nella sola provincia di Palermo, il governo Berlusconi per l'anno scolastico alle porte è intenzionato a segare un migliaio di supplenti.
Sostegno ai precari di Palermo è arrivato dal segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo: "Confermiamo il pieno sostegno ai lavoratori mobilitati in Sicilia contro il licenziamento di massa della Gelmini. Quest'anno 20 mila precari in tutta Italia non troveranno lavoro e la maggior parte è nel Mezzogiorno perché i tagli sono concentrati per circa il 50% al Sud. Una situazione disperata affrontata con strumenti aleatori, con l'ulteriore beffa dei contratti di disponibilità che coprono pochi mentre la gran parte non ha né lavoro né alcun sostegno al reddito. Così non si stabilizzano i precari che hanno portato avanti la scuola italiana e dopo anni di servizio rischiano di non avere nessuna prospettiva. Ad oggi nella scuola ci sono 150 mila precari contro un milione di docenti, oltre il 10%".
Secondo il senatore del Pd Giuseppe Lumia "tagliare le risorse alla scuola italiana vuol dire tradire l’esempio di quanti hanno dato la vita per la giustizia, la legalità e lo sviluppo. Così si fa un regalo alla criminalità e si nega a migliaia di giovani la speranza di un futuro sano e positivo". Lumia, componente della Commissione antimafia, lo ha scritto in un articolo pubblicato sul quotidiano 'Liberazione'. "Immaginate cosa vuol dire - chiede Lumia - meno insegnati e meno personale negli istituti scolastici di quartieri a rischio come lo Zen di Palermo o Scampia di Napoli. Zone della città dove il degrado economico e la marginalità sociale si trasformano in brodo di coltura per le organizzazioni mafiose. Qui la scuola rappresenta una delle poche, se non l’unica, alternativa alla delinquenza. Un vaccino prezioso per impedire che i ragazzi siano contagiati dal virus della criminalità". "Per questo - conclude l’esponente democratico - è indispensabile che tutte le forze politiche e della società civile che hanno a cuore il bene delle nuove generazioni e del Paese si impegnino per impedire che la legge Gelmini vada a regime. Allo stesso tempo bisogna lavorare per ridare alla scuola pubblica italiana la centralità che merita".
[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, Asca, Repubblica/Palermo.it, www.giuseppelumia.it]
- I precari sul piede di guerra di S. Intravaia (Repubblica Scuola&Giovani)
- L'IdV scende in piazza con i precari della scuola (Guidasicilia.it, 25/08/10)