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Purtroppo la libertà è tale solo se si hanno i mezzi per usufruirne... L'indulto e il baratro della libertà

10 agosto 2006

Sono dodicimila i detenuti che hanno già beneficiato dell'indulto. Altri tremila presto otterranno lo sconto di tre anni di pena. Le previsioni dei primi giorni sono state infrante: in totale il provvedimento di clemenza riguarderà quindicimila incarcerati. La stima è del ministero della Giustizia.
Molti dei detenuti, grazie all'indulto, hanno lasciato il carcere e spesso hanno ritrovato sì la libertà ma non un lavoro. Molti ex detenuti, dunque, si sono ritrovati sul ciglio di un baratro, il baratro della libertà.

Il governo ha quindi deciso di fare qualcosa e per offrire un'opportunità a duemila di questi nuovi liberi ma senza futuro, il ministro della Giustizia Clemente Mastella e il collega di Cesare Damiano ministro del Lavoro, hanno stanziato tredici milioni di euro per pagare tirocini di formazione e distribuire sostegni economici agli ex detenuti.
I corsi dureranno sei mesi e prevedono un sostegno al redito di 450 euro al mese più una dote di mille euro sotto forma di sgravi fiscali per ogni lavoratore che sarà assunto da un'impresa. ''Abbiamo interpellato alcune imprese cooperative ed aziende - ha spiegato il ministro del Lavoro Damiano - ed i corsi saranno organizzati tramite il nostro strumento operativo Italia Lavoro''.
Il ministro Mastella ha definito l'ipotesi di offrire un impiego agli ex detenuti ''una risposta intelligente'': ''Crediamo che ci esce dal carcere debba avere la possibilità di reinserirsi e dobbiamo tranquillizzare l'opinione pubblica''. Se l'iniziativa avrà successo, ha spiegato il Guardiasigilli, si potrà ampliare il numero delle persone che potranno beneficiare del provvedimento.

''Collaborano varie realtà al nostro progetto'', ha spiegato il ministro del Lavoro Damiano. ''Federsolidarietà; Cnca e Lega Cooperative sociali. Insieme abbiamo dato vita ad un tavolo congiunto per monitorare i risultati. Non vogliamo erogare risorse a fondo perduto. Aspetteremo i risultati e in caso positivo penseremo ad un incremento''.
Sulla scelta dei duemila beneficiari, Damiano ha spiegato che ''si tratta di valutare la tipologia dei beneficiari: ci sono tra loro anche anziani. Di certo una parte dei 15 mila beneficiari dell'indulto ha bisogno di immediata assistenza. E a questo noi tentiamo di provvedere''.

Intanto, nel capoluogo siciliano, da cinque giorni che gli ex detenuti palermitani e i disoccupati (non beneficiari dell'ultimo indulto) occupano la Cattedrale.
Ai disoccupati, che chiedono di essere avviati nei piani d'inserimento professionale (516 euro al mese per lavori come bidello, operatori ecologici, custodi), si sono aggiunti una trentina di persone che ha beneficiato del recente provvedimento di clemenza del governo.
Tra i disoccupati c'è anche Filippo Accetta, 36 anni, che da sabato scorso fa lo sciopero della fame. Sposato e padre di tre figli, è diventato uno dei leader della protesta. La Cattedrale di Palermo è uno dei luoghi più visitati dalle migliaia di turisti che d'estate giungono in Sicilia.

''Bisogna trovare una soluzione a una situazione che si trascina ormai da troppo tempo, con ex detenuti e disoccupati da mesi in strada a protestare quando già lo scorso gennaio era stato raggiunto un accordo con la task force per l'occupazione della Regione per l'ingresso di 180 persone nel bacino dei Pip''. Francesco Cantafia, deputato regionale Ds, è l'unico uomo politico che fino ad ora è sceso in campo dopo la clamorosa protesta dei disoccupati tra l'indifferenza agostana delle istituzioni e il tentativo di mischiare la vertenza dei senza lavoro, con radici lontane, ai problemi degli ex detenuti appena usciti di galera grazie all'indulto.

Il fronte dei disoccupati ex detenuti nel giro di un anno si è allargato: delle 150-200 persone si è passati a un bacino attuale di poco più di 600 tra uomini e donne, ma presto potrebbero raggiungere il migliaio. E così i leader storici del movimento dei disoccupati, che nei mesi scorsi hanno manifestato in piazza con al seguito non più di 200 persone, ora si ritrovano con un gruppo che via via ha accolto disoccupati provenienti da varie associazioni, alcune legate in varie fasi a partiti politici, e per ultimi una ventina di ex carcerati usciti dai penitenziari palermitani grazie alla legge sull'indulto approvata dal Parlamento.

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10 agosto 2006
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