Qualcuno che già è dentro...
Raffaele Lombardo ha nominato ai vertici di "Sicilia e-servizi" un detenuto
Qualche giorno fa l'ha nominato presidente del collegio dei sindaci di "Sicilia e-servizi", una delle partecipate della Regione più ricche che si occupa di informatizzazione. Evidentemente, nella foga di distribuire incarichi e consulenze, nonostante sia ormai a poche settimane dalle dimissioni, Raffaele Lombardo ha messo dentro anche uno che è già dentro... ma in carcere.
Eugenio Trafficante, 61 anni, commercialista di Burgio, paese dell'agrigentino, è in carcere a Sciacca per stalking. Da tempo destinatario della misura interdittiva del divieto di avvicinare una donna - come ha raccontato l'edizione locale di Repubblica - l'avrebbe violata ed è finito in cella.
"Qualcuno avrebbe dovuto comunicarci in tempo utile che il professionista designato era stato colpito da un provvedimento restrittivo", ha replicato il commissario liquidatore della spa Antonio Vitale che ha aggiunto: "Faremo gli approfondimenti dovuti".
"Il reato di cui è accusato poco ha a che fare con l'attività di revisore dei conti: l'eventuale revoca - ha comunque detto Vitale - è una questione di opportunità che devono valutare i soci". Ma c'è chi sostiene che Trafficante sarebbe già decaduto per legge e che l'assemblea ha sostanzialmente eletto un ineleggibile.
"Sicilia barzelletta nazionale" - "Il Lombardo dei record, negativi ovviamente, è tale da provocare l'indignazione popolare" dice il coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione a proposito della nomina del presidente del collegio sindacale di Sicilia e-servizi, detenuto per stalking.
"Forse il Governatore ha pensato ad un'azione di reinserimento sociale, quando ha deciso di nominare come revisore di conti della società Sicilia e Servizi un cittadino in stato di detenzione - ha aggiunto - In un momento di difficoltà economica come questo, dove tutti i cittadini sono chiamati a fare sacrifici enormi, in cui non si fa altro che parlare di tagli agli sprechi, di spending review, di abolizione delle province, di concorsi bloccati per anni nella pubblica amministrazione, le centinaia di nomine del presidente Lombardo suonano come l'ennesima dimostrazione di cattiva gestione della cosa pubblica e di disinteresse per il bene dei 5 milioni di siciliani".
Sulla vicenda è intervenuto anche Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud: "La vicenda del recluso per stalking indicato come presidente del collegio sindacale di Sicilia e servizi è l'emblema di una stagione di deliri di onnipotenza che stanno ridicolizzando la Sicilia agli occhi dei più". "La mania compulsiva del governatore Lombardo nell'assegnare poltrone agli amici degli amici, forse per garantirsi qualche vecchio o nuovo consenso elettorale - aggiunge l'esponente del movimento arancione -, sta causando dei danni inenarrabili, tanto solo sotto il profilo economico, quanto a livello d'immagine". "La Sicilia, infatti, sta diventando - ha sottolineato - la barzelletta dell'intera nazione: sprechi a iosa, classe burocratica elefantiaca e onnipresente, assessori regionali che scappano per non finire più nel tritacarne mediatico, corsa all'occupazione militare delle poltrone e assurda ossessione di certa politica nel parlare solo dei propri problemi, disconoscendo o non volendo affrontare quelli dei cittadini".
"Quanto ancora deve continuare questo teatro dei pupi? Bisogna smontare baracca e burattini. La Sicilia merita di meglio", ha concluso Miccichè.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]