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Qualcuno vuol far credere che un forno a microonde è più pericoloso del MUOS

A Niscemi la protesta non si placa e si ripetono gli scontri tra attivisti e forze dell’ordine

09 maggio 2013

A Niscemi (CL), dove è in costruzione il Muos, il sistema satellitare della Marina militare Usa, la protesta è riesplosa con spiacevoli manifestazioni di irruenza. Ieri mattina, infatti, si sono verificati altri scontri fra la polizia e i manifestanti. Due sono stati condotti in commissariato, Max Di Dio, 31 anni, e Carmelo Di Modica, 53 anni: sono accusati di danneggiamento aggravato, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il gip ha poi confermato il loro arresto.
I tafferugli sono nati al momento in cui una cinquantina di componenti del Comitato "No Muos" ha tentato di impedire, facendo resistenza passiva, il cambio della guardia bloccando una decina di soldati statunitensi che stavano lasciando il cantiere della stazione americana. I militari sono rimasti nella base per oltre un'ora. Poi la polizia ha forzato il blocco dei manifestanti.

Al pacifista Turi Vaccaro la polizia ha notificato un foglio di via per aver dato un morso al commissario capo, Gabriele Presti. Nel momento in cui la polizia ha consegnato a Vaccaro il provvedimento, lui ha apposto la firma di Martin Luther King, per poi strapparlo. In un video si vede Vaccaro gettarsi sotto un furgone della polizia causando il panico tra i presenti. Qualche settimana fa, Vaccaro insieme a Nicola Alboscelli e a due donne, si era arrampicato in cima ad un traliccio. Dopo l'arresto, era stato scarcerato dal gip del tribunale di Caltagirone.

Gli agenti del commissariato sosstengono di aver poi trovato e sequestrato nella zona dei disordini alcune catene e molti chiodi a tre punte, preparati per forare le gomme degli automezzi.  Gli inquirenti parlano di frange estremiste del movimento No Muos.

Il comitato regionale No Muos, imputa gli atti di violenza alle forze del (dis)ordine. "Non è una novità che per prevenire la crescita della mobilitazione popolare contro la base della morte a Niscemi, gli strateghi della tensione usino tutti i mezzi per dividere il movimento di lotta contro il Muos, lo hanno fatto e continuano a farlo in Valsusa contro i NoTav e a Vicenza contro i NoDalMolin e da mesi a Niscemi perquisiscono case di giovani NoMuos nell'inutile ricerca di armi ed esplosivi [...] Le violenze odierne non possono che far crescere la solidarietà verso chi coraggiosamente lotta, a rischio della propria incolumità, per difendere ora per noi tutti/e il diritto a un futuro libero dalle guerre: è vergognosa la malafede di chi cerca pretesti per dividere il movimento di lotta confondendo gli aggrediti con gli aggressori, la violenza di chi vuole reprimere la forza delle nostre ragioni con la ragione della forza, criminalizzando così il conflitto sociale, da reprimere come un problema di ordine pubblico. Chi si inventa contusi fra la polizia sa di mentire, perché negli sgomberi la violenza è sempre a senso unico e non v'è stata alcuna reazione da parte dei manifestanti, se non la loro resistenza passiva".

E arriva il parere di un altro studioso... - "Un forno a microonde è più pericoloso del radar in costruzione a Niscemi". John Oetting, studioso di fisica applicata alla Johns Hopkins University, intervistato da Panorama, fornisce ampie rassicurazioni sul Muos, il programma di comunicazione satellitare che consentirà ai militari Nato di inviare dati ovunque essi siano, con una capacità dieci volte superiore a oggi.
In Sicilia il Muos è al centro di polemiche sui presunti danni alla salute derivanti dalle radiazioni. La giunta Crocetta ha revocato le autorizzazioni concesse alle autorità americane dal precedente governo regionale.

Oetting spiega a Panorama: "il livello di emissioni lungo il recinto è mille volte inferiore ai limiti consentiti dalla legge statunitense e più di dieci volte al di sotto degli standard italiani. Non esiste alcuna evidenza scientifica circa la sua pericolosità". "Tanto che - aggiunge - se ci si trova a un chilometro da un'antenna televisiva, ci si espone a emissioni superiori a quelle lungo il recinto di Niscemi. Tre stazioni analoghe a quella di Niscemi sono in funzione alle Hawaii, in Virgina e in Australia".
Entro la fine di maggio l'Istituto superiore di sanità renderà noti i risultati di uno studio riguardo a eventuali rischi per la salute.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, www.nomuos.info]

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09 maggio 2013
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