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Quale l'emblema della nuova immagine della Sicilia? C'è solo l’imbarazzo della scelta

La Sicilia, scrigno di tesori. Il ritrovamento delle due teste di epoca romana possono solo confermarlo

04 settembre 2003
Le due teste di marmo di epoca romana scoperte di recente a Pantelleria, raffiguranti con ogni probabilità Giulio Cesare e Agrippina minore, resteranno nell'isola. E' questo l'impegno assunto dal presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, che ha annunciato l'istituzione di un museo nell'antico castello di Pantelleria, attualmente in restauro.

''Pensiamo non solo alla realizzazione di un museo archeologico - ha spiegato Cuffaro - ma anche di uno spazio espositivo legato all'enologia, le due grandi risorse dell'isola''. Il governatore della Sicilia ha sottolineato l'importanza del ritrovamento, grazie alla campagna di scavi finanziata dalla Regione con i fondi di Agenda 2000. ''Si tratta di due reperti - ha osservato Cuffaro - di straordinario interesse che confermano come Pantelleria sia stato crocevia nel Mediterraneo di culture, popoli e civiltà diverse. L'impegno della Regione sarà quello di valorizzare sempre di più quest'isola, grazie anche alle tratte sociali che ci consentiranno di destagionalizzare l'offerta turistica e a reperti come le due teste di marmo che costituiranno un formidabile richiamo per i visitatori''.

''E' una stagione fortunata per la Sicilia come dimostrano gli ultimi ritrovamenti e le iniziative che abbiamo messo in cantiere''. L' assessore regionale ai Beni Culturali Fabio Granata ha commentato così la scoperta, avvenuta prima di ferragosto, dei due reperti, localizzati dentro un'antica cisterna d’acqua nell'acropoli di San Marco, che dovrebbero essere esposte il 29 settembre a Parigi, nella sede dell'Unesco in occasione della visita del presidente Ciampi. ''In un primo tempo pensavamo di esporre il Satiro di Mazara del Vallo – dice Granata - , ma adesso siamo orientati a presentare quest'ultima scoperta come emblema della nuova immagine della Sicilia''.

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04 settembre 2003
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