Quale sarà il vero futuro del Tonno rosso?
Se la Commissione Ue è soddisfatta per le decisioni Iccat...
La Commissione europea è soddisfatta per l'accordo raggiunto lunedì dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (Iccat), riunita a Marrakech, in Marocco, "al fine di rafforzare decisamente il piano quindicennale di ricostituzione per il tonno rosso orientale", per proteggere le popolazioni in via di estinzione nell'Atlantico e per ridurre la stagione di pesca al pesce spada del Mediterraneo.
Il piano prevede una combinazione di riduzioni sostanziale delle possibilità di pesca, stagioni di pesca più brevi, nuove misure di controllo, e si propone come punto di riferimento per accordo sul controllo sia della capacità di pesca che dell'allevamento.
Intanto ci sarà una immediata e significativa riduzione nella pressione di pesca sul fragile stock di tonno rosso: "Il totale ammissibile di catture (Tac) per il 2009 è stato ridotto a 22.000 tonnellate, rispetto alle 28.500 tonnellate nel 2008, e sarà ulteriormente diminuito a 19.950 tonnellate nel 2010, una riduzione del 30% su due anni".
Comunque molto meno di quello che chiedevano scienziati e ambientalisti. Si punta anche ad una rapida ricostituzione degli stock fin dal 2010 ad una ulteriore riduzione della Tac a 18.500 tonnellate nel 2011.
E se si è registrata la soddisfazione della Commissione Ue, non si è potuto fare altrettanto con il WWF, Oceana e MarViva. Le associazioni ambientaliste, infatti, hanno proprio lamentato la sottovalutazione di quanto avevano raccomandato gli scienziati. "La 16ema riunione dell'Iccat svoltasi a Marrakech, Marocco dal 17 al 24 Novembre - hanno detto alcuni portavoce di Oceana -, si è conclusa con un esito disastroso per il tonno rosso (Thunnus thynnus), in quanto le quote di cattura concordate ignorano completamente le raccomandazioni scientifiche".
Oceana, che aveva sostenuto una chiusura temporanea della pesca al tonno rosso, si è detta addirittura sconcertata dalla decisione dell'Ue che minaccia la futura sopravvivenza di questa specie e soddisfa solamente interessi sul breve periodo dell'industria della pesca.
Il Commissario Europeo alla Pesca, Joe Borg, alla vigilia della riunione Iccat si era augurato la conclusione di un accordo basato su criteri di sostenibilita ambientale, definendo la riunione di lunedì scorso come l'ultima chance per salvare il tonno rosso. Per oltre una settimana i Paesi dell'Iccat hanno negoziato sulle quote di cattura del tonno rosso e altre specie pelagiche (tra cui il pescespada e diverse specie di squali) nell'area di interesse dell'accordo Iccat Atlantico e Mediterraneo. Alcune delegazioni hanno presentato delle proposte in linea con le "raccomandazioni scientifiche" che indicavano un limite di cattura inferiore alle 15.000 tonnellate di tonno rosso per il 2009, tuttavia il negoziato si è concluso con una quota di 22.000 tonnellate per l'anno 2009 al fine di soddisfare solamente gli interessi dell'industria della pesca sul breve periodo.
Nel 2007 le catture di tonno rosso sono state stimate su circa 61.000 tonnellate, una quota tre volte più elevata di quella autorizzata e questo aumento spropositato delle catture è principalmente imputabile alla pesca illegale. L'agenda della riunione Iccat comprendeva una discussione su possibili piani di gestione di diverse specie di squali. Tuttavia si è trovato un accordo per una singola misura di gestione per una sola specie di squalo, lo squalo volpe occhione (Alopias superciliosus), per il quale, se catturato nelle reti da pesca ancora in vita e imbarcato, si prescrive la rimessa a mare e liberazione. Tuttavia la delegazione dell Unione Europea aveva proposto dei piani di gestione per altre specie di squali: limiti di cattura per le seguenti specie Squalo Mako (isurus oxyrhinchus) e la Verdesca - prevalentemente cacciate per la preparazione di una zuppa nei paesi Asiatici -, e la proibizione per la cattura e lo sbarco delle seguenti specie: Squali volpe e Squali martello, particolarmente a rischio di estinzione. Queste proposte non hanno trovato sufficiente accordo da parte degli altri Stati contraenti Iccat.
Xavier Pastor, Direttore Generale di Oceana in Europa ha dichiarato che "la credibilità d'Iccat è stata demolita dai Governi che si sono opposti a delle misure di gestione responsabile del tonno rosso. Invece di adottare misure di preservazione, al fine di evitare il collasso della specie. Questi governi hanno appoggiato gli interessi immediati dell'industria del pesca. Adesso non si può fare altro che attendere la scomparsa definitiva del tonno rosso".
[Informazioni tratte da Greenreport.it, Oceana.org]